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FORMULA FAR WEST – TAMPONAMENTI, RUOTATE E GESTACCI TRA VETTEL E HAMILTON: IL GP DELL’AZERBAIGIAN SI TRASFORMA IN UNA RISSA DA TANGENZIALE – ALLA FINE VINCE RICCIARDO, IL FERRARISTA DIFENDE IL 4° POSTO DAGLI ATTACCHI DELL’INGLESE E ALLUNGA IN CLASSIFICA: ORA E’ A +14 – IL TEAM PRINCIPAL DELLA ROSSA ARRIVABENE: "E’ F1, NON SIAMO AL COLOSSEO” - VIDEO

 

Giusto Ferronato per gazzetta.it

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Prima o poi doveva accadere, è accaduto a Baku, nel GP dell'Azerbaigian vinto a sorpresa da Daniel Ricciardo su Red Bull davanti a Valtteri Bottas che sul traguardo ha fulminato Lance Stroll (primo podio della carriera per l'esordiente della Williams): è ufficialmente deflagrata la rivalità tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. L'inglese della Mercedes e il tedesco della Ferrari, rispettivamente quinto e quarto al traguardo, avevano la gara in pugno, quando dietro a una Safety car il fattaccio: Lewis ha rallentato alla curva 14, Vettel lo ha tamponato, lo ha affiancato e lo ha colpito con una ruotata: così si è beccato una penalità per guida pericolosa.

Per fortuna della Ferrari, un incredibile problema alla protezione del casco di Hamilton ha costretto l'inglese a una sosta in più, grazie alla quale il tedesco è riuscito a finirgli comunque davanti. Ma nel paddock si parlerà a lungo di quel tamponamento e della reazione del ferrarista, che, convinto di aver subito un torto, ha commesso un evidente fallo di reazione. Vettel si è difeso lamentandosi del (malizioso?) rallentamento di Hamilton.

 

Ma il dopo accusa lui. E pesa. Perché, visto quello che è accaduto a Lewis, sarebbe arrivata una vittoria pesantissima. Quarto ritiro delle ultime sei gare per Max Verstappen, appiedato da un calo della pressione dell'olio nel suo motore Renault. GP da dimenticare per la Toro Rosso con Sainz che si è girato da solo dopo la curva 1 e Kvyat che si è ritirato dopo 12 giri. Niente da fare per Raikkonen, ritirato.

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Al via subito grandi emozioni e contatto tra la Ferrari di Raikkonen e la Mercedes di Bottas. Mentre Hamilton è sfilato davanti alla prima curva, Kimi ha preso la scia del connazionale e alla curva due ha cercato di passarlo all'esterno. Ma nel chiudere la curva a sinistra si è trovato con la vettura di Bottas all'interno (Valtteri ha anche toccato il cordolo perdendo aderenza) e il contatto è stato inevitabile. Ha avuto la peggio il pilota della Mercedes, che è dovuto rientrare ai box per cambiare musetto e gomme, mentre il ferrarista ha proseguito anche se la sua macchina ne ha sicuramente risentito. I commissari di gara hanno messo sotto investigazione la manovra, ma non hanno rilevato scorrettezze di alcuno.

 

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Al 13° giro il ritiro di Kvyat ha costretto la direzione gara a schierare la Safety car per rimuovere la Toro Rosso del russo e così tutti ne hanno approfittato per effettuare la sosta e il cambio gomme. La vettura di sicurezza è rimasta in pista per 4 giri e al restart Perez ha attaccato Vettel che si è difeso a fatica. Raikkonen è stato invece scavalcato da Massa e Ocon, perdendo un pezzo di ala che ha fatto entrare nuovamente la Safety per rimuoverlo.

 

E pochi attimi prima della ripartenza incredibile contatto tra Hamilton e Vettel, col tedesco che non si aspettava un rallentamento dell'inglese in una curva a sinistra, lo ha tamponato e furibondo si è affiancato alla Mercedes per lamentarsi con Lewis: nel farlo ha chiuso a destra e dato una ruotata a Hamilton, un episodio che è stato ovviamente messo sotto investigazione.

F1, Baku, Hamilton-Vettel, scintille, contatti e gestacci in pista

 

Poi ripartenza e attacco di Massa a Perez e a Vettel, con la Ferrari che ha tenuto la posizione. Dietro di loro contatto tra le due Force India di Perez e Ocon, un vero regolamento di conti in famiglia dopo i fatti del Canada. Ne ha fatto le spese Raikkonen che ha preso un detrito e distrutto la posteriore destra. Siccome c'erano troppi detriti in pista, la direzione gara ha deciso di interrompere momentaneamente il GP al 23° giro, bandiera rossa. E qui i meccanici della Ferrari hanno compiuto un miracolo riparando la monoposto di Kimi, consentendogli di ripartire quando la gara è ricominciata. Ma per un ultimo intervento di un meccanico in zona non consentita, si è preso una penalità

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Alla ripartenza eccezionale manovra di Ricciardo che ha guadagnato la terza posizione passando le due Williams alla curva uno. Di fatto la manovra che gli ha consentito di vincere. Perché al 32° giro il doppio clamoroso e decisivo colpo di scena: Hamilton è dovuto tornare ai box perché la protezione per la testa rischiava di volare via. Contemporaneamente la direzione gara ha deciso sul contatto tra Seb e Lewis: stop-and-go di 10 secondi rifilato a Vettel per guida pericolosa. Così i due protagonisti hanno perso le prime due posizioni a favore di Ricciardo, Stroll, Ocon, Bottas e Magnussen.

RICCIARDO BOTTAS STROLLRICCIARDO BOTTAS STROLL

 

Vettel e Hamilton hanno così effettuato il massimo delle rimonte possibili salendo al quarto e quinto posto dietro a Ricciardo, Bottas e Stroll. Ma alla fine di questa gara romanzesca, classifica alla mano, alla Ferrari tutto sommato è andata alla grande.

 

 

2. ARRIVABENE: E' F1, NON SIAMO AL COLOSSEO

Da sport.sky.it

Protagonisti Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, rispettivamente primo e secondo, che dietro alla vettura di sicurezza si tamponano. Subito dopo la Ferrari di Vettel affianca e sperona ruota a ruota il britannico. I due si mandano a quel paese platealmente, gesticolando come fossero due comuni automobilisti che litigano per un torto subito al volante, per poi rimettersi in fila indiana dietro alla safety-car. L'episodio è finito sotto investigazione da parte dei commissari di gara e il ferrarista ha preso 10 secondi di penalità. "Perché solo io? Lui ha frenato due volte", si è domandato Vettel nel post gara. "Non mi aspettavo questa condotta da un 4 volte campione del mondo", ha invece replicato Hamilton.

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La reazione della Ferrari

"Siamo in Formula 1, mica al Colosseo", così Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari ha commentato l'episodio. "Visto come è andata a finire, Vettel ha chiuso comunque davanti a Hamilton ed è sempre davanti nella classifica piloti; questo è già un buon punto. Sì, è gia' un buon punto.

Però, facciamo l'analisi della gara, non vogliamo recriminare, perché non è nel nostro stile, ma partendo da quello che è successo tra Bottas e Raikkonen, arrivando, poi, all'episodio di Vettel (con Hamilton, ndr), siamo in Formula 1 o al Colosseo? Se siamo al Colosseo, basta dirlo, basta fare una famosa tecnical directive e tutti ci allineiamo. Detto questo, ci siamo battuti e, purtroppo, i fatti non c'hanno dato ragione. In Austria ci riproveremo più determinati di prima, anche perché parliamo poco, ma lavoriamo molto", ha aggiunto.

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La penalità 

"Criticare troppo può sembrare inelegante, oppure una scusa da parte nostra. Detto ciò, avete decritto voi la situazione esattamente com'è, cioè, nel dubbio non diamo ragione alla Ferrari. L'importante è guardare avanti e fare le cose per bene e una bella dimostrazione c'è stata anche oggi, nel momento in cui i ragazzi si sono gettati sulla macchina di Raikkonen, preparandola in men che non si dica, rimandandola fuori, approfittando della bandiera rossa. Questa è la Ferrari, questa è un squadra che non molla mai e continueremo a non mollare mai, ammesso che si parli di sport".

Lauda, zero dubbi: "Colpa di Vettel"

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Sul contatto ha parlato anche Niki Lauda. Il presidente non esecutivo della Mercedes ha detto che "chi è davanti ha diritto a fare l'andatura. E' molto facile. Vettel ha poi toccato due volte Lewis, ed è stato molto più scorretto. Il primo è il primo, è sempre colpa di chi è dietro".

 

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