le iene - caso arbitri - gabriele gravina

“LE DENUNCE RAPPRESENTANO UN ATTO DI CORAGGIO MA DEVONO ESSERE FONDATE. NON C'È DA AVER PAURA” – GRAVINA STASERA A "LE IENE" TORNA SUL CASO ARBITRI E INVITA IL DIRETTORE DI GARA MISTERIOSO A TOGLIERSI IL CAPPUCCIO: “PREFERIAMO LA MASSIMA TRASPARENZA. SE LE DENUNCE SONO VERE, NON HA NULLA DA TEMERE” - ANDREA NASTI, EX ARBITRO DI SERIE C AD UN PASSO DALLA PROMOZIONE ALLE SERIE A E B: “SONO SUCCESSE COSE MOLTO STRANE PERCHÉ...” - VIDEO

https://www.iene.mediaset.it/video/arbitri-caccia-alla-talpa_1308871.shtml

 

Da Le Iene

 

LE IENE CASO ARBITRI GRAVINA 4

Nel servizio in onda stasera, martedì 6 febbraio, in prima serata, su Italia 1Filippo Roma - che aveva posto una serie di domande ai vertici del calcio italiano - torna sul tema caos arbitri confrontandosi direttamente con il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Nel video anche altre segnalazioni dell’arbitro anonimo su una serie di nuovi episodi controversi dell’ultima e della penultima giornata di campionato e la clamorosa testimonianza di Andrea Nasti, ex arbitro di serie C che, oltre a confermare le dichiarazioni del direttore di gara anonimo, si lascia andare a una denuncia sul funzionamento del mondo arbitrale.

 

Questo il dialogo tra Filippo Roma e Gabriele Gravina:

Inviato: Noi siamo qui per farle una proposta. A proposito della vicenda arbitri…

Gabriele Gravina: …Conosco.

 

Inviato: …Perché non concedere una salvaguardia senza ripercussioni, ritorsioni, per quegli arbitri che vogliono uscire allo scoperto e denunciare le cose che non vanno nel sistema arbitrale?

LE IENE - CASO ARBITRI

Gabriele Gravina: Allora, le denunce, a mio avviso, rappresentano un atto di coraggio, da apprezzare, ma devono essere denunce fondate. Quindi noi tutto quello che può essere raccolto come esposto, possibilmente diciamo da soggetti non incappucciati, noi preferiamo, voglio dire, la massima trasparenza. 

Inviato: Però, scusi, l’arbitro è incappucciato perché ha paura di essere radiato.

Gabriele Gravina: No, non deve aver paura.  

 

Inviato: Date la salvaguardia, così non hanno paura!

Gabriele Gravina: Eh no, attenzione, le norme di salvaguardia sono a tutela della verità, non delle calunnie. Noi per questo abbiamo voluto comunque presentare un esposto. Perché se quelle cose che sono state denunciate, evidenziate, dovessero corrispondere al vero, saranno perseguite, ma devono essere vere, quindi gli arbitri hanno tutto il diritto e il dovere, anzi sottolineare più il dovere che il diritto, di poter rappresentare queste criticità, lo devono fare con la massima trasparenza. Se sono vere non hanno nulla da temere, anzi, noi apprezziamo questo gesto.

 

LE IENE INCHIESTA ARBITRI

Inviato: Però loro una cosa temono, anche giustamente, perché è prevista dal regolamento. Se parli sei fuori. È questo il problema.  

Gabriele Gravina: Non è vero perché sei fuori se tu calunni. Ma se tu partecipi nel nostro sistema, dai un contributo per migliorare l'organizzazione del nostro sistema, credo che non ci sia tutela migliore che la tutela del proprio diritto a rappresentare la verità. 

Inviato: Ma secondo lei, quindi, se il nostro arbitro avesse raccontato cose vere e ci avesse messo la faccia, avrebbe continuato ad arbitrare?

Gabriele Gravina: Assolutamente sì. 

 

Inviato: Ne è certo, certo?

Gabriele Gravina: Io ne sono convinto. Sono certo perché ci sono delle condizioni che noi comunque dobbiamo salvaguardare. Giustamente voi fate il vostro lavoro, vi seguiamo con grande simpatia. Noi dobbiamo stare attenti all'equilibrio di un'associazione molto delicata. Non possiamo permettere che ci possano essere delle strumentalizzazioni o comunque delle verità artefatte che poi vanno ad intaccare l'equilibrio del nostro sistema. Se c'è verità, la verità emerge sempre e noi la tuteliamo.

LE IENE ROCCHI

Inviato: Quindi possiamo dire che “se c'è verità, metteteci la faccia e non avrete nessun tipo di ritorsione”?

Gabriele Gravina: Questo vale in ogni settore, non solo per gli arbitri. Credo che valga nella vita di ciascuno di noi.

Inviato: Però, a quanto pare, per ora, per gli arbitri non è così. Sennò non ci metterebbero la faccia subito?

 

 

Gabriele Gravina: Beh, credo che non sempre l'uomo si contraddistingue per il suo coraggio. Noi chiediamo coraggio.

Inviato: Anche perché dopo che abbiamo mandato in onda il servizio ci hanno contattato un sacco di arbitri o ex arbitri di tutte le varie serie. Comunque, arbitri che hanno abitato in serie B, in serie C, in serie A che ci hanno detto che è quello che ha raccontato l'arbitro anonimo corrisponde a verità.

 

Gabriele Gravina: E lo mettano tutto per iscritto.  

Inviato: Pure quelli hanno paura. Infatti, molti di loro…

Gabriele Gravina: Ma cosa temono?

Inviato: …gli ex arbitri ci hanno messo la faccia, però hanno tutti lamentato gli stessi problemi. 

LE IENE ARBITRI

Gabriele Gravina: Però ho visto ex arbitri, io ho seguito e seguo ex arbitri che rivendicano qualcosa di infondato. Del resto, voglio dire, ci sono stati dei percorsi sotto un profilo di giustizia sportiva e non solo. E se hanno perso tutti i gradi di giudizio non mi sembra che siano ragioni fondate. Però guardate, ribadiamo un concetto fondamentale: massima disponibilità ad accogliere tutto. Voglio dire, noi agiamo con la massima trasparenza. Per questo il nostro esposto alla Procura della Repubblica va in quella direzione.

 

Inviato: Cosa c’è scritto nell'esposto?

Gabriele Gravina: Che abbiamo appreso chiaramente che ci sono delle dichiarazioni su alcune fattispecie e chiediamo di verificare se sono vere o meno.

Inviato: Gli arbitri di cui le parlavo, che ci hanno scritto, lamentano tutti gli stessi problemi: un sistema di valutazione delle prestazioni discrezionale, soggettivo, opaco e poco meritocratico, impossibilità di ottenere chiarimenti in caso di richiesta, scarsa democrazia interna, scarsa libertà di parola. Ecco perché le faccio questo discorso per salvaguardare chi vuol parlare. È un caso che tutti denunciano le stesse cose?

 

Gabriele Gravina: Ma il “tutti” mi sembra un po’ esagerato.

Inviato: Tutti quelli che ci hanno scritto.

LE IENE ARBITRO CHE CRITICA IL SISTEMA

Gabriele Gravina: Di quelli che scrivono bisogna vedere, gli arbitri sono 40.000, quindi io sarei molto cauto sul “tutti” e sarei molto cauto sul concetto di democrazia. Il concetto di democrazia, a mio avviso, forse all'interno dell'Aia c'è la massima espressione della democrazia.

Inviato: Ne è convinto?

Gabriele Gravina: Ne sono molto convinto perché c'è un sistema, voglio dire, di assoluta manifestazione del proprio consenso e del proprio dissenso. Sottolineo, il dissenso quando è motivato credo che sia anche un elemento di crescita per la classe arbitrale. Ma noi parliamo di arbitri, sottolineo, vale per tutti i settori della vita. 

LE IENE ROCCHI

 

Inviato: Però chi ci ha contattato dice che c'è poca libertà di parola. Lo stesso Marelli, non so se lei ricorda.

Gabriele Gravina: Sì.

Inviato: Appena quattro anni fa, arbitro importantissimo, disse “Io capisco gli arbitri che hanno paura di parlare perché se dici una parola fuori posto diventa un problema”, lo ha detto Marelli. 

 

Gabriele Gravina: Sì, ma Marelli lo ha detto quattro anni fa. 

Inviato: Che vuol dire che l’ha detto quattro anni fa, che non è vero?

Gabriele Gravina: No, no, ma bisogna provarle. Guardate, le espressioni di ciascuno di noi, diciamo, possono essere credibili o meno nel momento in cui rispondono ad un fatto vero. I fatti veri si accertano e noi abbiamo chiesto solo di accertare la verità, non abbiamo chiesto altro. Noi non vogliamo nascondere nulla. Massima trasparenza, ma quello che chiediamo è la massima trasparenza anche nel manifestare. Voglio dire, queste critiche, o comunque questi disservizi, o comunque queste critiche al sistema in maniera diretta, senza aver paura. Non c'è da aver paura.

 

Inviato: Allora, vi garantisce il presidente Gravina se avete qualcosa da dire, massima trasparenza. Metteteci la faccia perché non avrete problemi.  Non è che poi vi sospendono e non arbitrate per dieci partite. Giusto? 

Gabriele Gravina: Non esiste. Assolutamente no. Gli arbitri noi li tuteliamo fino in fondo. È uno dei beni primari che noi tuteliamo all'interno della Federazione.

LE IENE - CASO ARBITRI - GABRIELE GRAVINA

Inviato: E quindi concediamo una sorta di salvaguardia a chi ci ha il coraggio di metterci la faccia dicendo la verità. Giusto?

Gabriele Gravina: Mi piace dicendo la verità. 

Inviato: Parola del presidente.  Se poi avete problemi vi rivolgete a lui.

Gabriele Gravina: Assolutamente sì.

Inviato: Lui vi ha garantito, dite la verità e sarete tutelati. 

 

Queste le nuove segnalazioni su episodi controversi di cui parla l’arbitro che ha scelto di mantenere l’anonimato:

Inviato: Come va questa caccia all’uomo? Ti hanno trovato?

Arbitro anonimo: No, non mi hanno ancora trovato, è una ricerca incessante che prosegue su vari fronti…si fanno diversi nomi, c’è più di un sospettato, ma sono ancora qui libero di parlare e dire quello che secondo me non va nel mondo degli arbitri.

Inviato: In queste giornate ci sono stati episodi degni di nota?

 

Arbitro anonimo: Per esempio, due giornate fa, durante Fiorentina Inter, in cui non è stato concesso un calcio di rigore evidente a favore della Fiorentina, per una trattenuta prolungata da parte di Bastoni sul giocatore della Fiorentina Ranieri. In questa azione Bastoni non si preoccupa mai di arrivare a contendere il pallone, ma solo di ostacolare il suo avversario. Qui il Var Marini sarebbe dovuto intervenire per far rivedere l’azione ad Aureliano, l’arbitro in campo:

ROCCHI ORSATO

 

Che commette anche un altro errore: non fischia calcio di rigore per l’uscita di pugno del portiere dell’Inter Sommer sull’avversario Nzola, colpisce la palla e poi anche la testa dell’avversario. Qui correttamente il var chiama l’arbitro a rivedere la sua decisione errata e infatti Aureliano sarà costretto a concedere il rigore. Da notare che invece un episodio molto simile in Cagliari Milan della passata stagione, cioè l’uscita di pugno di Maignan su Lovato, non fu punita né dall’arbitro né dal Var. Come vedete episodi simili, quasi identici, una volta il Var interviene l’altra no. I tifosi non capiscono, ma vi assicuro neanche noi arbitri…

 

Inviato: E durante l’ultima giornata ci sono stati altri errori?

Arbitro anonimo: Purtroppo sì, in Napoli Verona c’è un evidente fallo da rigore per intervento di Cobal che con la sua gamba destra colpisce la gamba destra di Kvarastella prima di toccare il pallone. Tecnicamente l’azione è da inquadrare in due fasi, è nella prima fase che scatta la punibilità, perché il difensore crea un danno all’attaccante.  Il fatto che nella seconda fase il difensore tocchi anche il pallone non rileva ai fini del decretare o no il calcio di rigore. Qui l’arbitro valuta erroneamente il contatto come non falloso, ma inspiegabilmente anche Il Var non interviene. Eppure, le immagini sono chiare e inequivocabili.

Inviato: Quest’anno possiamo dire il Napoli non sia molto fortunato con gli arbitri?

CLAUDIO LOTITO GIANLUCA ROCCHI

Arbitro anonimo: Si, in effetti il Napoli ha avuto una serie di episodi sfavorevoli in questo senso. 

Inviato: Fa bene De Laurentiis a lamentarsi?

 

Arbitro anonimo: Fa bene, non gli si può dire nulla, ma fino ad adesso le sue lamentele non hanno portato a molto…è vero che dal 2020 sono cambiati gli uomini, e c’è anche un minimo di trasparenza in più perché almeno a fine partita sappiamo che voto abbiamo preso dagli osservatori. Però il sistema è rimasto sostanzialmente lo stesso e il 90 per cento delle critiche che Marelli faceva nel 2020 sono attualissime anche adesso. Fin che l’Aia non avrà l’indipendenza economica dalla Figc e finché sarà tutto in capo ad una sola persona, che oggi è Il Presidente, senza una vera divisione dei poteri e possibilità di critica, ci saranno sempre tanti problemi.

Inviato: Perché secondo te Marelli ha fatto questa sorta di marcia indietro?

CLAUDIO LOTITO GIANLUCA ROCCHI

Arbitro anonimo: L’unica cosa che davvero è cambiata è che Marelli nel 2020 non aveva ruoli ufficiali, oggi invece commenta i casi da moviola per Dazn. Forse preferisce mantenersi al di fuori delle polemiche? 

 

Anche Andrea Nasti, ex arbitro di serie C ad un passo dalla promozione alle serie A e B, sceglie di dire la sua a Filippo Roma:

Inviato: L'Associazione arbitri dice che queste sono tutte illazioni di un anonimo. Che ne pensi di questa cosa?

Andrea Nasti: Io penso che loro sappiano benissimo che quello che ha detto è la verità. Capisco che il mio collega non abbia voluto mostrarsi, perché naturalmente quella sarebbe stata la pietra tombale della sua carriera in quel momento. Se qualcuno parla fuori dal coro della dirigenza, della governance attuale, purtroppo viene messo da parte, viene accantonato.

Inviato: E tu perché invece hai deciso di farti avanti adesso?

LE IENE - ANDREA NASTI

Andrea Nasti: Io mi faccio avanti volentieri perché l'anno scorso, che era l'anno in cui potevo transitare dalla serie C alla serie A e B, sono successe cose molto, molto strane, sono capitate perché probabilmente la mia sezione e la mia regione di appartenenza, ovvero Napoli e la Campania, non erano vicino a chi governava in quel momento.

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO