brad pitt valentino rossi

I GLADIATORI DELLE DUE RUOTE - DUELLI, ADRENALINA, LACRIME: ARRIVA IL DOCU-FILM DI BRAD PITT SUI PILOTI PIU’ VELOCI DELLA STORIA - ROSSI RIVIVE IL GRAN PREMIO MALEDETTO DI SIMONCELLI - “QUANDO RISCHI LA VITA, SE STAI BENE, SPINGI ANCORA UN PO’ DI PIÙ”

BRAD PITT VALENTINO ROSSIBRAD PITT VALENTINO ROSSI

Massimo Calandri per “la Repubblica”

 

Frena il più tardi possibile. E poi accelera. Più veloce. Ancora. Di più». Ogni giro di pista, ogni curva. Ogni attimo, 18 corse per il mondo, 2000 miglia l’anno. «Il tempo è il tuo vero nemico». Frazioni di secondo. «E pochi anni per raggiungere il top». Cadute, ferite. Non importa. «Distruggono la tua moto. Il tuo corpo, le tue possibilità ». Non importa. La voce profonda di Brad Pitt ripete qual è la cosa più importante: «Stay on the bike». Rimani in sella. «Combatti ». Come un gladiatore moderno. Solo contro tutti. L’armatura di pelle, il casco. Combatti: hitting the apex, toccando il limite. E oltre.

 

Repubblica ha potuto assistere al nuovo docu-film prodotto dall’attore americano insieme al regista Mark Neale. “Hitting the apex” sarà presentato nel fine settimana a Misano alla vigilia di un gran premio decisivo per il mondiale della MotoGp, nel circuito dedicato a Marco Simoncelli, e subito dopo sarà disponibile al pubblico. Due ore di riprese, interviste, emozioni. Motori, officine. Adrenalina, lacrime.

DOCUFILM BRAD PITTDOCUFILM BRAD PITT

 

Un’opera nata per raccontare di 6 tra i piloti più veloci della storia: Lorenzo, Marquez, Pedrosa, Rossi, Simoncelli, Stoner. E il loro ineluttabile destino, cercando la gloria a più di 300 all’ora. Un film pensato, fortissimamente voluto negli Usa: dove impazziscono per questo sport, ma non vincono un titolo da 15 anni e guardano all’Italia con la rassegnata malinconia di chi sa che non potrà mai fare altrettanto.

 

Piloti. Una storia soprattutto, inevitabilmente italiana. Romagnola. Comincia al Motopark di Cattolica con un bimbo di 9 anni, Stefano, in sella alla sua mini- moto sognando di diventare uno di quelli. Finisce a Coriano, il paese di Simoncelli, dove ogni domenica da un grande cilindro in acciaio si sprigiona una fiamma per 58 secondi, il numero di Marco. In mezzo ci sono loro due: Valentino e il Sic, che dicevano fosse il suo erede e invece le cose sono andate diversamente.

 

«Io l’ho toccato, ma ero dietro a Colin (Edwards). L’ho visto solo all’ultimo momento. Doveva scivolare verso l’esterno, com’era naturale, non si può andare all’interno. Non è possibile». Valentino, intervistato nella sua casa di Tavullia, parla della tragedia di Sepang. La morte dell’amico. E quello che era successo nelle gare precedenti. «A Le Mans, la notte prima della gara gli ho detto: “Marco, dicono che sei troppo aggressivo. Per favore, domani fai attenzione”. Lui: “Sì, capisco. Buona idea”».

PITT ROSSI PITT ROSSI

 

Ma il giorno dopo il Sic e Pedrosa finiscono a gambe all’aria, Dani perde la possibilità di giocarsi il titolo, Simoncelli viene minacciato di morte dai tifosi spagnoli e scortato da due guardie del corpo. «Ci ha sofferto tanto», si rammarica ancora il Dottore. Sì, però alla gara successiva — Barcellona! — Marco fa la pole. Piloti. I litigi tra l’italiano e Lorenzo, che poi confessa: «Ad un certo punto della stagione sembrava aver preso coscienza». Il secondo posto in Australia, prima dell’appuntamento in Malesia. Paolo, il padre, scuote la testa: «Pensare che quel posto si chiama Sic: in realtà è l’acronimo di Sepang International Circuit, ma noi avevamo lo stesso comprato un sacco di magliette con quella sigla. Sic. Il destino».

MARCO SIMONCELLI E VALENTINO ROSSIMARCO SIMONCELLI E VALENTINO ROSSI

 

Le spettacolari riprese di Neale. Il circuito che si sveglia all’alba, il lavoro nelle officine. Ancora i piloti. E la nuova alba di Valentino, dopo i due sciagurati anni con la Ducati. «È diventato bello da vedere, elegante come un tempo», dice la mamma, Stefania Palma. Don Giuseppe Signoretti e don Cesare Stefani che suonano le campane della chiesa di Tavullia, festeggiando il ritorno alla vittoria ad Assen, e non smettono più. L’impero del giovane Marquez, il coraggio di Lorenzo, le sofferenze di Stoner che se la prende col Dottore («La tua ambizione supera il tuo talento») prima di mollare tutto e andarsene per sempre a pescare, la sfortuna di Pedrosa.

SIMONCELLI IN PISTASIMONCELLI IN PISTA

 

La storia dello sport forse più bello del mondo, di sicuro l’unico in cui gli italiani vincono sempre. Perché, come dice Valentino: «Lo sappiamo che è pericoloso. Se arrivi al 100% stai rischiando la vita. Ma è in quel momento che,se stai bene, spingi ancora un po’ di più». Stay on the bike. Combatti. Toccando il limite, e oltre.

SimoncelliSimoncelliROSSI PITT 1ROSSI PITT 1

 

SIMONCELLI A SEPANGSIMONCELLI A SEPANGROSSI PITTROSSI PITT

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO