cabaret clubs art modern barbican

INTO THE NIGHT – AL BARBICAN DI LONDRA  UN VIAGGIO NEI CABARET, CAFFÈ E NEI CLUB PIÙ RAPPRESENTATIVI DEL MONDO DELL'ARTE MODERNA: DALLO CHAT NOIR DI PARIGI AL CABARET DEL DIAVOLO DI DEPERO – RIELLO: E’ ANCHE UNA STORIA DI VIZI E STRAVIZI. DALL'ASSENZIO AL GIN, DALLA COCA ALLA PROSTITUZIONE FINO AL GIOCO D'AZZARDO… - I MITOLOGICI 'MBARI CLUBS' DELLE CITTÀ UNIVERSITARIE NIGERIANE

Antonio Riello per Dagospia

 

Fledermaus Wien 1

Il Barbican Centre da un po' di anni ci vizia con delle mostre tanto intelligenti quanto spettacolari. Si viene piacevolmente in contatto con situazioni poco note (se non ai super addetti ai lavori), artisti ingiustamente un po' dimenticati, prospettive inedite, approcci comunque non banali. Insomma qui si scopre (e si impara) sempre qualcosa di nuovo. 

 

Anche con Into the Night il bersaglio è centrato con ammirabile destrezza. E' una specie di "Storia Alternativa" delle Avanguardie artistiche del Novecento vista attraverso le vicende di alcuni locali notturni, espressione dal suono forse un po' burocratico ma che comprende efficacemente le varie tipologie del caso: il club/circolo per soli soci, il tabarin/cabaret dove ci sono musica, ballo e spettacoli, il semplice bar ritrovo di amici e abitué. Più che opere d'arte (ce ne sono in ogni caso!) si possono ammirare documenti, foto, progetti, modelli, ricostruzioni e testimonianze.

 

mbari clubs barbican

E' questa, naturalmente, anche una storia di vizi e stravizi. Dall'Assenzio al Gin, dalla Coca (non Cola) ad ogni possibile varietà di Cannabis, dalle affettuose amicizie a situazioni di prostituzione vera e propria, dai sofisticati e disincantati rebus intellettuali al gioco d'azzardo.

 

La tesi di fondo sostiene che questi spazi abbiano funzionato da "incubatori" per lo sviluppo di movimenti culturali. Uno spazio fisicamente ristretto e semi-chiuso (o quantomeno selettivo rispetto all'esterno) sembra capace di concentrare (e far attivamente interagire in modo inedito) idee e suggestioni fino a raggiungere una "massa critica". Il risultato? innescare la nascita (o sicuramente almeno stimolare la crescita) di movimenti artistici. Dei catalizzatori culturali o, se preferiamo, degli "enzimi di scambio creativo" che lavorano meglio di notte e sono potenziati e facilitati dall'uso smodato di Alcool.

 

teatro ombre cinesi barbican

Funzionavano, in certi casi, anche da "rifugi" nel senso che gli artisti potevano trovare la sera riparo e ristoro, in un ambiente culturalmente confortevole, dalla bieca e rozza quotidianità delle strade e delle piazze che spesso trasudavano (ancora spesso lo fanno.....) intolleranza e filistee simpatie "nazional-populiste".

 

Il più longevo e famoso fu senz'altro il Chat Noir parigino, fondato nel 1881 da Rodolphe Salis nel quartiere di Montmartre, rimase attivo per oltre vent'anni. Quartier generale della bohème artistica, era dotato dal 1885 di un amatissimo "teatro di ombre cinesi" che rappresentava l'equivalente degli "effetti speciali" di oggi. Ci sono passati tutti, proprio tutti.

 

Qualcuno lo chiamava "il Louvre di Montmartre" e sul suo ingresso compariva, scritta, la raccomandazione di "essere moderni". A Parigi, nello stesso periodo, anche le Folies Bergère, soprattutto per ciò che riguardava gli spettacoli di danza, rappresentavano un punto di aggregazione artistica. Le prodezze della coreografa americana Loïe Fuller entusiasmarono tanto Mallarmé quanto Toulouse-Lautrec. Anche le prime riprese dei fratelli Lumière celebrarono le sue danzatrici.

 

Il Dadaismo aveva addirittura la sua unica sede ufficiale nel Cabaret Voltaire di Zurigo fondato da Hugo Ball e Emmy Hennings. L'avventura Dada, fatta soprattutto di letteratura radicale e invenzioni umoristiche, si svolge in gran parte in questo luogo nel corso di cinque brevi, ma intensi, mesi del 1916.

 

A Londra tra il 1912 e il 1914 c'era il Cave of the Golden Calf. Non ne rimane più nulla (a parte qualche foto d'epoca). Era un luogo di trasgressione e di libertà intellettuale per una società comunque molto conservatrice. Colmo di opere d'arte (Jacob Epstein, Eric Gill, Spencer Gore) era il ritrovo dell'intellighentia londinese più curiosa. Nel 1913 ospitò una celebre "Cena Futurista" organizzata da Tommaso Marinetti.

chat noir barbican

 

Una chicca speciale per noi italiani: il Bal Tic Tac (1921) una sala da ballo magistralmente disegnata fin nei minimi particolari da Giacomo Balla. Qualcuno scrisse che anche le pareti sembravano muoversi a ritmo della musica jazz che, a Roma allora, rappresentava una importante novità.  Sempre nella capitale (1921) una altra star del Futurismo, Fortunato Depero, disegnava interamente il Cabaret del Diavolo (esplicitamente ispirato alla Divina Commedia). Posto nei sotterranei del Bar americano dell’Hotel Elite et des Etrangers di via Basilicata 13A aveva sulla sua entrata il motto: "Tutti all'Inferno!". In entrambi i casi gli artisti avevano cercato con scrupolo ed entusiasmo di produrre un'opera d'Arte completa e in qualche modo multisensoriale.

 

depero barbican

Nel 1928 a Strasburgo l'Aubette fu nello stesso momento un cinema, una sala da ballo e un bar ristorante. Il progetto coinvolse tre artisti di notevole livello: Sophie Taueber-Art, Jean Harp e Theo Van Doesburg (esponente di spicco del gruppo olandese De Stijl). Van Dosburg era l'alfiere della diagonale, che considerava elemento dinamico supremo, come si può ben vedere nella ricostruzione parziale del locale che è visibile al Barbican.

 

Nella capitale austriaca il Cabaret Fledermaus (1907-1913) decorato dagli artisti della Wiener Werkstätte era uno dei locali più in dove scrittori ed artisti della stagione della Secessione Viennese celebravano gli ultimi fasti culturali dell'Impero Asburgico. La sala del bar del Fledermaus, tutta realizzata in mattonelle colorate, è stata qui rifatta ed è forse una delle cose più vivide e belle da vedere dell'intero percorso.

 

Naturalmente anche la tollerante Berlino della Repubblica di Weimar ebbe la sua dose di locali del genere, che i Nazisti a partire dal 1933 rapidamente liquidarono. Non mancarono neanche nella New York (Harlem) dei ruggenti anni trenta, dove va notato però che i cantanti erano sempre Afro Americani, ma gli stessi Afro Americani non potevano contemporaneamente sedere tra il pubblico.

 

depero barbican

Un caso a parte, molto interessante, è rappresentato dai Mbari Clubs delle città universitarie nigeriane di Ibadan e Osogbo. Siamo qualche decennio dopo, negli anni Sessanta. Una generazione di scrittori come quella di Chinua Achebe e Wole Soyinka è cresciuta in questi ambienti. La scena musicale era assolutamente superba e non mancavano artisti visivi come Demas Nwoko e Uche Okeke. I filmati che documentano questa stagione ci mostrano una Nigeria modernissima e attenta sia alle proprie tradizione che alle vicende culturali d'Europa e d'America. Sembra quasi strano sapere che oggi molti Nigeriani cercano fortuna e salvezza in Europa.

 

into the night barbican

E una storia pressochè sconosciuta è quella del Club Rasht 29 di Teheran che si svolge tra il 1966-1969. Siamo nell'Era dello Shah quando gli iraniani guardano parossisticamente all'Occidente. Un club creato e gestito dell'artista Parviz Tanavoli della musicista Roxana Saba e dell'architetto Kamran Diba. Fu il centro della Cultura Pop iraniana, un luogo leggendario che nella Repubblica Islamica di oggi sa davvero di Eden Perduto.

 

Un aspetto da sottolineare, comune a tutti questi luoghi, è il fatto che durarono tutti, con l'eccezione di quelli di Parigi, molto poco e che non rimase quasi nulla come ricordo della loro esistenza. Erano artisticamente ai massimi livelli ma economicamente non funzionavano affatto, infatti chiusero o fallirono in breve tempo. Morale piuttosto allarmante e deprimente: la qualità culturale sembra non essere quasi mai sinonimo di business efficiente e longevo (e comunque, purtroppo, anche viceversa). Sarebbe interessante sapere cosa pensano della faccenda le massime autorità in fatto di Arte e Società (Arthur Danto o George Dickie, ad esempio).

ANTONIO RIELLOchat noir barbican

 

INTO THE NIGHT

Cabarets and Clubs in Modern Art

Barbican Centre, Silk Street, Londra, EC2Y 8DS

fino al 19 Gennaio 2020

 

ANTONIO RIELLO ALLA MARCIA ANTI BREXIT

 

aubette - barbicanANTONIO RIELLO

 

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...