schwazer donati

“LA TESI DEL COMPLOTTO NEI CONFRONTI DI SCHWAZER NON HA ALCUNA PROVA” - L'AGENZIA MONDIALE ANTIDOPING AL CONTRATTACCO: “NOI DIFFAMATI DAL TRIBUNALE. L'ORDINANZA NON PREVEDE REPLICHE O APPELLO: NON POSSIAMO DIFENDERCI DA ACCUSE GRAVISSIME". SCHWAZER TORNERA’ A MARCIARE? "LA SENTENZA DEL TAS È DEFINITIVA, NOI NON CI FAREMO INTIMIDIRE”. E POI RIVELA CHI E’ LA VERA VITTIMA DELLA STORIA…

Marco Bonarrigo per il “Corriere della Sera”

 

schwazer

Arroganza. Mistificazione. Cattiva fede. Giustificazioni risibili. Consulenti senza scrupoli. Sono alcune delle parole usate da Walter Pelino, giudice del tribunale di Bolzano, nell'ordinanza di archiviazione del procedimento a carico di Alex Schwazer. Si riferiscono all'operato dei consulenti della federazione internazionale di atletica, dell'agenzia mondiale antidoping (Wada) e dei laboratori di stato di Colonia e Losanna durante l'indagine penale sulla positività del marciatore nel 2016.

 

Olivier Niggli, direttore generale della Wada, agenzia finanziata dal Cio e dai suoi stati membri, ha letto l'ordinanza?

«Letta e riletta con attenzione e incredulità assieme ai nostri legali».

 

schwazer

Può spiegare dove nasce questa incredulità?

«Trovo l'ordinanza chiaramente diffamatoria nei nostri confronti oltre che basata su affermazioni senza evidenza scientifica. Siamo stati invitati a intervenire come parte civile in una vicenda in cui eravamo estranei perché il magistrato capisse se Schwazer andava processato o no. Abbiamo fornito le consulenze richieste, ci aspettavamo una decisione sintetica, in un senso o nell'altro, non 87 pagine che ipotizzano un complotto internazionale con prove di fantasia».

olivier niggli

 

Come potete sostenere di essere estranei al caso?

«Il controllo di Schwazer era stato chiesto da World Athletics, il test eseguito dal laboratorio di Colonia, la positività sanzionata dal Tribunale di Arbitrato Sportivo. Noi dovevamo contribuire ad accertare solo tre cose per conto del giudice».

 

Quali?

«Se nelle urine del signor Schwazer conservate a Colonia ci fosse testosterone sintetico. Risposta: c'era. Se nelle stesse urine ci fosse il suo Dna. Risposta: c'era. E se, infine, vi fosse anche del Dna di altri, tramite un'indagine forense sofisticata. Risposta: non c'era».

Alle urine di Schwazer ne sarebbero state aggiunte altre «dopate», cancellando prima il Dna «estraneo» con i raggi Uv. La prova del reato sarebbe l'elevata concentrazione di Dna dovuta al loro riscaldamento.

alex schwazer

«Una tesi stupefacente e inquietante che prende in giro l'opinione pubblica, non ha portata scientifica, esclude le prove che non confermano il complotto».

 

Nell'ordinanza ci sono 50 pagine sul Dna: altro che scarsa credibilità scientifica...

«Dopo uno studio su 50 atleti a spese dei contribuenti italiani. Noi abbiamo portato un campione dello stesso Schwazer con concentrazioni ancora più alte di quelle del 1° gennaio, quindi evidentemente fisiologiche. Elementi ignorati a favore della teoria di un complotto per vendicarsi del suo allenatore Donati».

alex schwazer

 

Conosce Sandro Donati?

«Molto bene. È lui la vittima di questa storia».

Perché?

«Donati, che ha collaborato con noi, è stato un militante dell'antidoping. Con Schwazer ha cercato di dimostrare che un ex dopato poteva vincere con le sue forze e un buon allenatore. Ma si è trovato in una situazione impossibile da accettare, a un tradimento».

 

Non avreste permesso ai periti di verificare l'integrità delle provette.

«Non è vero. Il laboratorio di Colonia, tra i più prestigiosi al mondo, è stato accusato di una manipolazione in stile russo senza nemmeno essere interpellato. L'ordinanza non prevede repliche o appello: non possiamo difenderci da accuse gravissime». Avreste scelto un consulente condannato per falsa perizia (pena prescritta) per via della sua «profonda acredine» nei confronti del perito del tribunale, il colonnello Lago. «Abbiamo scelto un professore universitario con grande esperienza su questioni legate al Dna». Cosa farete adesso?

alex schwazer pechino 2008 foto mezzelani gmt 25

«Non escludiamo nulla, nemmeno un'azione giudiziaria per diffamazione».

 

L'Italia, politica compresa, è tutta con Schwazer.

SANDRO DONATI E SCHWAZER

«È umanamente comprensibile. Seguono i fatti così come sono presentati e provano compassione per l'uomo».

 

 Il sistema antidoping è ancora credibile?

«Mi preoccupa la falsa immagine del sistema internazionale antidoping in una nazione che ospiterà i Giochi olimpici. Noi vogliamo lavorare bene con l'Italia».

 

Schwazer tornerà a marciare?

«Mi sembra che la federatletica l'abbia escluso. La sentenza del Tas è definitiva, noi non ci faremo intimidire».

alex schwazer pechino 2008 foto mezzelani gmt 18alex schwazer pechino 2008 foto mezzelani gmt 01SCHWAZER DONATIalex schwazer pechino 2008 foto mezzelani gmt 12alex schwazer pechino 2008 foto mezzelani gmt 04alex schwazer pechino 2008 foto mezzelani gmt 10alex schwazer pechino 2008 foto mezzelani gmt 14schwazer dopingSCHWAZERalex schwazer pechino 2008 foto mezzelani gmt 17

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....