sampdoria genoa ferrero shevchenko

LA LANTERNA DEL CALCIO SI È FULMINATA? – “VIPERETTA” FERRERO IN CARCERE, IL NUOVO GENOA DEGLI AMERICANI E SHEVCHENKO A SECCO DI RETI DOPO CINQUE PARTITE: LA GENOVA PALLONARA È PREOCCUPATA PER LA CLASSIFICA (15ESIMA LA SAMP E 19ESIMO IL “GRIFONE”) E DOMANI SI GIOCA IL DERBY - MA SE IL GENOA PUÒ SPERARE IN UN FUTURO MIGLIORE, GRAZIE AI NUOVI PROPRIETARI, LA SAMP TREMA: SE CI FOSSE IL COINVOLGIMENTO DELLA SOCIETÀ NELLE OPERAZIONI INCIRMINATE DI FERRERO, POTREBBE…

Franco Manzitti per www.blitzquotidiano.it

 

MASSIMO FERRERO VIPERETTA

Non parlate di calcio a Genova in questa vigilia natalizia di Covid rimontante. Ormai l’unica speranza è salire al Santuario della Madonna della Guardia per chiedere tempi migliori, se non proprio miracoli.

 

Hanno arrestato Ferrero, detto il “Viperetta”, romano di Testaccio. “Hombre sin verguenza y pudor”, direbbero a Buenos Aires, da quando è diventato, nel lontano giugno 2015, padrone e presidente della Sampdoria. Che gli allora petrolieri Garrone e Mondini gli avevano donato, con in più un cospicua dote per mantenerla (si dice 65 milioni) pur di sbarazzarsene di fronte a diverse visioni famigliari sul destino calcistico.

777 partners

 

E due mesi prima il “Genoa Criket and Foot Ball Club”, la storica primogenita calcistica di Genova, era stato venduto dal suo patron Enrico Preziosi.

Il Joker, dopo 18 anni di presidenza, l’aveva ceduta per una cifra intorno ai 150 milioni, al gruppo americano “777 Partners”. Non un fondo, ma una società di investimenti con sede a Miami, di cui non si sa molto in verità.

 

shevchenko genoa 1

Quello che si è saputo è che il nuovo presidente è Alberto Zangrillo, il medico personale di Silvio Berlusconi, rinomato primario di Rianimazione del San Raffaele, genovese, genoano con molte simpatie milaniste.

 

E il nuovo allenatore è Andrij Shevcenko, grande campione, mito milanista, Pallone d‘oro, che non ha mai allenato una squadra di club, ma che è arrivato a Zena come Gesù Cristo quando cammina sulle acque.

 

shevchenko genoa 5

Dopo cinque partite della nuova gestione il Genoa ha rimediato un punto e quattro sconfitte e non ha fatto un gol.

Il Genoa giace in fondo alla classifica di serie A, destinato a sprofondare in B. Mentre i nuovi padroni americani girano la città promettendo mari, monti. Scoprendo il fascino dei “caruggi”, le chiese barocche e si riempiono il naso del profumo salmastro.

 

Intanto non ci sono nuovi dirigenti che possano correre al riparo e ingaggiare nel prossimo mercato di gennaio qualche giocatore. Che cerchi di salvare il Grifone, lasciato in condizioni pietose dal vecchio presidente.

 

preziosi

In questo clima rossoblù, incerto tra la “liberazione” da Preziosi e lo sprofondo di classifica, è caduto come un meteorite Massimo Ferrero. Quella macchietta per la quale i masse media, soprattutto Tv, sono impazziti da anni. Invitandolo a ogni trasmissione possibile. Perfino al Festival di Sanremo, per mostrare le sue estemporanee uscite di romanaccio, nato a Testaccio. Diventato prima controfigura cinematografica, poi proprietario di cinema romani (perfino il lussuoso Adriano), di compagnie aeree e ben altro.

 

MASSIMO FERRERO VIPERETTA

Detestato dalla maggioranza dei tifosi questo “Viperetta” era uso a presentarsi con una tovaglia in testa (ovviamente di colore blucerchiato). Capace di vivere alla grande, viaggiando su limousine, alloggiando negli Alberghi 5 stelle più lussuosi. Come prima mossa da presidente si era auto assegnato un superstipendio, mentre licenziava i dipendenti della Sampdoria.

 

Viperetta accusato di bancarotta fraudolenta: Genova trema

E’ stato accusato di bancarotta fraudolenta e altri gravissimi reati societari dalla Procura di Paola in provincia di Cosenza. Per un gioco di scatole cinesi in cui faceva sparire i debiti, sfruttando sigle svariate di queste società ubicate nell’improbabile paese calabro.

 

Lo hanno preso i finanzieri in un hotel di Milano e lo hanno rinchiuso a san Vittore, mentre sua figlia Vanessa, altra beneficiaria Samp, un suo nipote e un autista, venivano ristretti agli arresti domiciliari.

 

viperetta ferrero

Un fulmine è, così, caduto sulla testa di questo incredibile personaggio nel pieno di una contestazione dura dei suoi tifosi (non dissimile da quella che aveva subito sull’altra sponda genovese Enrico Preziosi). In mezzo a roboanti voci sulle difficoltà pressoché fallimentari delle sue aziende. E in più c’era da anni un interesse a rilevare la società di calcio genovese da parte di diversi gruppi. Tra i quali, primo della lista, quello di un gruppo americano, che vorrebbe Gianluca Vialli, mito sampdoriano, alla presidenza.

 

viperetta ferrero

In realtà, a differenza di Preziosi, Ferrero in sei anni di gestione ha mantenuto quasi sempre la Samp nella parte sinistra della classifica di serie A. Ma negli ultimi anni il rapporto si era completamente compromesso, soprattutto da quando sulla scena era comparso proprio GianLuca Vialli come possibile presidente.

 

Ora il destino della Sampdoria è appeso a un filo, anche se la società non è coinvolta in quel gioco di scatole cinesi e di società made in Calabria che inghiottivano i deficit della family Ferrero: Elleemme Spa, Blu Cinematografica Spa, Blu line Srl e Maestrale Srl.

 

La situazione stava precipitando pesantemente

ferrero

Secondo i magistrati di Paola al centro di tutti i giochi c’era sempre lui, il presidente. In una intercettazione della Procura, la figlia Vanessa lo dice chiaramente. “Mio mi padre m’ha detto: ma chi potemo mettere al posto de amministratore? Che cazzo ne so? Infatti devo veni da mi padre per parlare….che la situazione è drammatica.”

 

Tra gli arrestati spicca l’autista, che fa riemergere un episodio di anni fa, quando questo Roberto Coppolone, uomo di fiducia del “Viperetta”, si presenta al Commissariato di polizia di Roma 4 per denunciare il furto di una Audi 8. E precisa che: “All’interno del veicolo asportato erano custoditi, all’interno di una borsa in pelle, alcuni documenti e precisamente Libro Giornale, verbali di assemblea e altri documenti allegati alle seguenti società…..”

 

viperetta ferrero

Per i magistrati era una messa in scena per far sparire le carte, che potevano far ricostruire un patrimonio e il movimento degli affari.

 

Secondo quei giudici quelle quattro società erano state utilizzate come bancomat e tutte sono fallite….

 

Ora la difesa alza alte grida, sostenendo che Ferrero viene trattato come Toto Riina, perché è stato negato il suo trasferimento a Roma, dove avrebbe potuto agevolare l’apertura della cassaforte che la Guardia di Finanza vuole ispezionare nella sua favolosa residenza di Piazza di Spagna. Solo lui conosce la formula.

ferrero totti

 

Insomma uno scandalo da “commedia all’italiana”.

 

I Garrone avevano giurato di avere “filtrato” l’acquirente con la massima attenzione prima di lasciare nelle sue mani una società. Che ha visto alla sua testa grandi personaggi come Paolo Mantovani, Edoardo Garrone e prima ancora Alberto Ravano, vale dire la “crème de la crème” della ultraborghesia genovese.

 

er viperetta ferrero foto mezzelani gmt032

“Viperetta”, invece, soprannominato così da Monica Vitti, veniva da una storia leggermente diversa. Incominciata facendo la comparsa a Cinecittà con Giuliano Gemma, dilagata con il suo secondo matrimonio con Laura Sini, erede di una grande azienda casearia. La fortuna dell’ex spiantato, che da allora non lo tiene più nessuno.

 

Si compra non solo un circuito di cinema, ma perfino una compagnia aerea con 400 dipendenti, la Livingston, che regolarmente fallisce, lasciando un buco di 40 milioni. Ma lui imperterrito va avanti e diventa sempre più megalomane.

 

Gira con in tasca non meno di 5 mila euro e se lo provochi, te li mostra, estraendoli dalle tasche. Annuncia che farà vincere lo scudetto alla Samp e poi si comprerà la Roma per farle conquistare la Coppa dei Campioni.

er viperetta ferrero foto mezzelani gmt037

 

Ferrero nei suoi ruggenti anni a Genova, ma già da prima, non ha limiti. Va a Cuba, per esempio, e si fa ricevere da Fidel Castro per dimostrare che sta per installare nell’isola una grande produzione cinematografica. Monta un vero set e Fidel, infastidito deve urlargli di levargli le mani di dosso, perché lui voleva farsi riprendere continuamente in intimità con il leader maximo: “Mollame las manos, molla por favor, te dico…”

 

La gag è lo stesso Ferrero a raccontarla, mentre invita gli interlocutori a verificare la morbidezza della sua giacca di “chachemire”.

alberto zangrillo genoa

 

Inarrestabile a Genova. Fino alle manette dell’altra notte.

Le sue dimissioni dalla presidenza e l’incarico di governare la Samp al direttore sportivo Bosco, arrivano alla vigilia del fatidico derby genovese, Sampdoria-Genoa, che sembra il paradigma della attuale situazione da crak calcistico genovese.

 

Sul piano tecnico è una partita della disperazione, da bassifondi della classifica. Ma il Genoa, dopo decenni di tribolazioni, ha almeno la speranza di una nuova proprietà americana. Piena di grandi progetti, esposti anche al sindaco di Genova Marco Bucci. Questa Sampdoria invece piomba in un abisso.

 

shevchenko genoa 8

Se non è coinvolta in quel gioco di scatole cinesi e se parte del suo capitale non ne è stato aspirato, probabilmente verrà messa all’asta da un curatore che la darà al miglior offerente. Ammesso che ci sia…..

 

Invece , se ci fosse il coinvolgimento per colpa di questo incredibile personaggio, il rischio è quello di precipitare tra i dilettanti e di ripartire da zero.

shevchenko genoa 7

 

Intanto c’è il derby di Genova da giocare nel gelo di Marassi, quello stadio costruito accanto al carcere, che già fa ironizzare i “cugini” genoani. Hanno postato a migliaia una nuova toponomastica genovese, nella quale dall’alto si vede questo campo di calcio con la scritta “Stadio Genoa” e accanto il carcere con scritto “Stadio Samp.” Vinca il migliore o, forse, il meno inguaiato.   

shevchenko genoa 5shevchenko genoa 2shevchenko genoa 1shevchenko genoa 3shevchenko genoa 6

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....