lazio roma derby

DERBY CAPITALE: LAZIO-ROMA FINISCE SENZA RETI - I GIALLOROSSI COLPISCONO UN PALO CON BRUNO PERES E UNA TRAVERSA CON DZEKO, GLI INZAGHI BOYS FINISCONO IN 10 PER L’ESPULSIONE DI RADU E HANNO UN’OCCASIONE CLAMOROSA CON MARUSIC- LAZIO E ROMA RESTANO A +1 SULL’INTER - TENSIONE PRIMA DELLA GARA: CORI ANTISEMITI E BOMBE CARTA - VIDEO

 

 
Davide Stoppini per gazzetta.it
 

lazio roma

La Lazio fa la partita ma non tira in porta, la Roma è più stanca e si ferma ai pali: il derby finisce 0-0 e il risultato tiene le squadre appaiate al terzo posto, con il piccolo vantaggio da parte giallorossa legata allo scontro diretto favorevole. Il risultato è casuale, se è vero che la squadra di Inzaghi pare avere a lungo il controllo della gara, almeno fino a quando non resta in dieci. E dall’altra parte Di Francesco può recriminare per i due legni colpiti, l’ultimo al 46’ del secondo tempo da Dzeko.
 
PRIMO TEMPO — Le formazioni sono quelle annunciate, Inzaghi sceglie Felipe Anderson vicino a Immobile e lascia in panchina Luis Alberto, mentre Di Francesco se la gioca modello Barcellona, riproponendo lo stesso modulo e la stessa formazione, fatta eccezione per Bruno Peres al posto di Florenzi. La Lazio inizia meglio, prova a tenere alti i ritmi e a soffocare con un pressing asfissiante il gioco della Roma. Al 7’ la prima occasione è per Parolo: Jesus e Kolarov si addormentano su un pallone vagante in area, il centrocampista arriva in corsa e spara alto il destro. La linea difensiva della Roma gioca molto alta: in appena 15 minuti Manolas e compagni mettono in fuorigioco cinque volte gli attaccanti di Inzaghi.
 

lazio roma de rossi anderson

Così la gara si impantana a centrocampo, dove le due squadre provano a giocare massimo a due tocchi nella speranza di trovare un’imbucata vincente. Proprio questa è la giocata di Milinkovic al 29’: pallone dietro la linea giallorossa per Parolo che non capisce di essere solo - seppur in posizione defilata - e invece di controllare accelerare la conclusione sbagliandola.
 
L’ultimo quarto d’ora è invece di marca Roma, che al 37’ confeziona l’unico tiro nello specchio della porta del primo tempo: Nainggolan confezione un gioiello per Peres tagliando fuori Radu, il brasiliano controlla solo davanti a Strakosha spostato sulla destra e centra il palo con un diagonale. Un minuto dopo Dzeko non arriva in tempo al tap-in a pochi passi da Strakosha, dopo un cross di Kolarov. Il match è duro come non può non essere un derby, se è vero che Mazzoleni deve usare quattro volte il cartellino giallo.
 

totti bebe vio

DUE VOLTI — Il secondo tempo comincia sulla falsariga del primo: è la Lazio a fare la partita, la Roma si abbassa e prova le ripartenze. Al 7’ un errato disimpegno di Manolas favorisce Immobile, che s’invola verso Alisson ma sbagla l’ultimo controllo e consente il recupero dei difensori della Roma. Il primo cambio è di Di Francesco, che sostituisce un evanescente Schick con Under. Proprio una ripartenza del turco porta alla conclusione Dzeko, al 13’: destro a giro, alto. Inzaghi risponde con un doppio cambio: minuto 14, fuori Felipe Anderson e Lulic, dentro Luis Alberto e Lukaku. Minuto 16, primo nello specchio della Lazio: sinistro di Marusic, Alisson blocca a terra. L’occasione più grande, per la Lazio, arriva all’inizio del minuto 21: Peres perde un pallone in uscita, Milinkovic dal limite scucchiaia per Immobile che allarga troppo l’esterno destro sul secondo palo.
 

di francesco

Al 29’ Manolas, colpito duro in precedenza da Immobile, lascia il campo a Florenzi: Di Francesco non cambia modulo, Kolarov scala a fare il terzo centrale, Peres va a sinistra, Florenzi a destra. Non passa neanche un minuto, la Lazio buca a sinistra, il pallone arriva a Luis Alberto che dal limite sfiora il palo con il destro. Minuto 35, la Lazio resta in dieci: Radu trattiene Under, Mazzoleni estrae il secondo giallo per il romeno. A quel punto Di Francesco toglie Peres inserendo El Shaarawy per un 4-2-3-1, mentre Inzaghi rinuncia a Immobile per Bastos. L’inerzia cambia totalmente, la Roma si riversa nella metà campo avversaria alla ricerca dei tre punti, anche se Milinkovic si mette a fare l’attaccante e proprio lui costruisce un’occasione d’oro per Marusic, sul quale è provvidenziale il recupero di El Shaarawy al momento del tiro. Poi Dzeko ha tre grandi occasioni in meno di un minuto, tra il 45 e il 46’: prima si vede parare da Strakosha il colpo di testa su cross di Under, poi stampa sulla traversa un’altra zuccata a Strakosha battuto, infine sfiora il palo con una conclusione dal limite. C’è ancora spazio per un recupero di Kolarov al 48’ su un contropiede Lazio e un tentativo da metà campo di Milinkovic che spaventa Alisson. Lo 0-0 sa di Champions, qualificazione che oggi sarebbe centrata da entrambe le squadre.
 

anna frank

2. CORI ANTISEMITI CONTRO ANNA FRANK
Marco Pasqua per www.ilmessaggero.it
 
Come all'andata, un copione (della vergogna) che si ripete: quei cori antisemiti che offendono lo sport e la Memoria sono tornati a "macchiare" la sfida calcistica per eccellenza della capitale. Poco prima delle 18, nella zona di Ponte Milvio, centinaia di tifosi della Lazio – che qui si radunano prima dei big match – hanno intonato il coro «Anna Frank è della Roma», accompagnandolo anche a dei saluti romani. Il tutto è stato ripreso dai telefoni e condiviso sui social.
 
Stessa scena era stata immortalata lo scorso 18 novembre, in occasione della sfida di andata del derby. Non paghi delle polemiche scaturite dagli adesivi con il volto di Anna Frank, anche in quell'occasione i sostenitori della Lazio urlarono analoghi cori. «Per sempre biancazzurro io sarò», avevano gridato, insieme a quel «giallorosso ebreo» ripreso con i telefonini e subito dato in pasto ai social. Lo stesso coro della vergogna si era poi sentito anche nella Curva Nord durante il match.

 

 

simone inzaghiironie derby

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...