lorenzo casini gabriele gravina

“LE LITI CON LA FIGC? INEVITABILI” – LORENZO CASINI, PRESIDENTE DELLA LEGA A (IN QUOTA LOTITO), PUNGE GRAVINA:LA LEGA ASPIRA SOLO A ESSERE PIÙ FORTE E RAPPRESENTATIVA, ANCHE PER I BENEFICI CHE GARANTISCE A TUTTO IL SISTEMA. IL FLOP AGLI EUROPEI? UN DISASTRO CHE PARTE DA LONTANO. L’ITALIA MANCA DALLA FASE FINALE DEI MONDIALI DAL 2014 E DAI GIOCHI OLIMPICI DAL 2008 – LA RICANDIDATURA IN LEGA A? E’ PREMATURO" – E SULL’ALLARME (ANCHE DI DAGOSPIA) PER IL CAMPIONATO INIZIATO COL MERCATO ANCORA APERTO DICE...

 

https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/rsquo-campionato-gia-rsquo-falsato-che-senso-ha-disputare-giornate-405400.htm

 

 

 

Daniele Dallera e Monica Colombo per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

lorenzo casini foto mezzelani gmt71

Via al campionato in una stagione di grande rinnovamento, soprattutto politico-sportivo-istituzionale: Lorenzo Casini, guida della Lega di serie A dal marzo 2022, analizza lo stato attuale del calcio italiano.

 

Presidente, si è già alzato il grido d’allarme degli allenatori, Gasperini in primis, per il torneo iniziato con la finestra di mercato ancora aperta. È davvero una questione irrisolvibile?

«Non è un tema nuovo. Si potrebbe anticipare l’avvio del mercato a metà giugno, con decorrenza dei nuovi contratti da luglio, e finire prima, ma servirebbe un accordo tra le leghe europee. Ricordiamoci poi che oggi i club della Saudi League possono comprare giocatori fino a ottobre».

 

Che campionato avremo? La sua principale aspettativa?

«Mi auguro che sia un torneo ricco di reti e in grado di far emergere giovani, anche italiani. Vorrei poi che le nostre squadre potessero arrivare in fondo alle coppe europee e che la competizione in campionato coinvolga più club fino all’ultima giornata.

Auspico anche un miglioramento culturale complessivo, specialmente sui temi della sostenibilità e della lotta contro il razzismo».

 

GABRIELE GRAVINA - FIGC

Quali sono i settori dove il calcio ha necessità di riformarsi?

«Serve una serie coordinata di azioni su tre ambiti: infrastrutture, con stadi, centri sportivi, impianti pubblici; risorse, riducendo i costi, anche per i procuratori, e aumentando gli introiti; cultura, su giovani e scuole, per recuperare un collegamento che sembra essersi spezzato. Sono tutte proposte dettagliate nel documento di indirizzo che abbiamo presentato nel dicembre 2022 e aggiornato lo scorso febbraio».

 

Sotto la sua guida è migliorata l’atmosfera tra le società di serie A, ma al contempo è aumentata la tensione e si sono sviluppati i contrasti con la Figc?

lorenzo casini foto mezzelani gmt70

«Un grado di conflittualità nel mondo sportivo è inevitabile e appartiene alla sua dimensione “agonale”. Vi sono sempre stati contrasti tra leghe e Figc, anche prima del mio arrivo, e non mi pare siano aumentati, anzi. L’importante è ragionare sempre per istituzioni e non per individualità e restare nell’alveo delle rispettive competenze. La Lega aspira solo a essere più forte e rappresentativa, anche per i benefici che garantisce a tutto il sistema».

 

 

In tal senso un bell’assist ve lo ha fornito la politica con l’emendamento Mulé…

«Siamo grati al Parlamento e al governo, in particolare al ministro Abodi, per aver saputo ascoltare alcune delle nostre istanze, come quella relativa alla necessità di dare maggior autonomia alla serie A e di riequilibrare pesi e rappresentanze delle leghe professionistiche nel sistema federale».

 

C’è chi stigmatizza le invasioni di campo dell’esecutivo a detrimento dell’autonomia dell’ordinamento sportivo.

abodi lollobrigida gravina

«Dipende dai temi: quello della governance federale era già regolato dal legislatore.

Rivendicare l’autonomia dello sport non significa vedere l’ordinamento sportivo come un’isola scollegata da tutti gli altri ordinamenti giuridici, quello statale per primo, o dai principi generali del diritto. Basti pensare che dopo l’ultimo grado della giustizia sportiva vi è un tribunale amministrativo, cioè dello Stato. Non vi sono contraddizioni tra autonomia e richiesta di interventi dello Stato su determinati temi».

 

Su quali aspetti auspica un aiuto dalla politica?

lorenzo casini foto di bacco

«La serie A non chiede sussidi, ma un riconoscimento del proprio ruolo come comparto industriale che garantisce un indotto e un gettito fiscale rilevanti. Cito solo tre fasi: gli stadi debbono essere dichiarati opere di interesse nazionale, con procedure iper-accelerate e senza nodi burocratici; i vivai e gli impianti sportivi vanno agevolati con appositi tax credit; una parte importante degli introiti erariali da giochi e scommesse sul calcio deve tornare a chi li produce, quindi alla serie A e ai club».

 

A fine anno, prima delle elezioni per il presidente federale previste per inizio 2025, si procederà alla nomina del nuovo presidente di Lega. Si ricandiderà?

«È prematuro. Non ho ancora parlato di questo con le squadre. Ne parleremo in autunno. Ora la priorità è arrivare a un nuovo statuto della Figc che riconosca il giusto ruolo della serie A, come indicato da Parlamento e governo».

 

gabriele gravina

Ha voglia di restare ancora in sella?

«Spero si possa proseguire il percorso di riforme avviato, per realizzare finalmente i cambiamenti che servono al calcio italiano».

 

Lei pensa che Gabriele Gravina si ricandiderà per la presidenza federale?

«Dovreste chiederlo a lui…».

 

A bocce ferme, quale riflessione le suggerisce il flop azzurro agli Europei?

lorenzo casini foto di bacco (4)

«È stato un disastro, che purtroppo parte da lontano. L’Italia manca dalla fase finale dei Mondiali dal 2014 e dai Giochi olimpici dal 2008. La vittoria di Euro 2020 ha illuso molti, purtroppo. Si è allentato troppo il legame tra settore giovanile, dilettantismo e professionismo, perché molti talenti si perdono o abbandonano o non arrivano in serie A. L’anno scorso abbiamo riformato il campionato Primavera, per esempio, con risultati positivi, e il numero delle seconde squadre di A è passato da uno a tre in due anni. Ma non basta».

 

(...)

 

I toni esasperati nella dialettica fra il ministro dello Sport Andrea Abodi e il presidente del Coni, Giovanni Malagò, l’hanno sorpresa?

«È un tema che non riguarda la serie A, ma è comunque molto delicato, perché tocca l’equilibrio tra il principio dell’autonomia dello sport e i limiti della legislazione statale».

lorenzo casini foto di bacco (2)

 

(...)

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?