marcello lippi

"MISTER, SEI IL MIO MESSIA, NON TI DIMENTICHERÒ": IL VIDEO-MESSAGGIO DI VIALLI PRIMA DELLA MORTE (VIDEO) – MARCELLO LIPPI A “CHE TEMPO CHE FA” PARLA DEL DOCU-FILM “ADESSO VINCO IO” A LUI DEDICATO – “IL MONDIALE 2006? HO SEMPRE CREDUTO NELLA VITTORIA. I 4 ATTACCANTI CONTRO LA GERMANIA? IN DIFESA NON PASSAVA NEANCHE UNA NOCCIOLINA. ALLORA HO RISCHIATO" - LA JUVE (“PRIMA DI ACCETTARLA SONO ANDATO SULLA TOMBA DI MIO PADRE”), LA CINA (“MI HANNO FATTO UNA PROPOSTA ECONOMICA ECCEZIONALE”), LA PACCA SULLA SPALLA A XI JINPING AL QUIRINALE, LA SOMIGLIANZA CON PAUL NEWMAN – VIDEO

 

 

Da sportmediaset.mediaset.it - Estratti

marcello lippi a che tempo che fa

 

"Ho avuto la fortuna di avere giocatori bravi, senza i quali non si vince. Poi sono stato abbastanza bravo anche io a far entrare in testa a questi giocatori che avevamo le possibilita'.

 

Prima di ogni manifestazione dicevo sempre ai miei 'adesso andiamo e vinciamo', perche' i giocatori devono pensare alla vittoria e non alla partecipazione, per quanto questa sia buona. Ho sempre cercato di trasmettere l''idea di vincere ".

 

Lo dice Marcello Lippi, il ct campione del mondo con l'Italia nel 2006, intervenuto a 'Che Tempo che fa'. Lippi ha anche parlato della sua esperienza in Cina. "Ci sono andato perche' dal punto di vista economico era un'offerta eccezionale - ammette -. Sono andato prendere questi soldi. Se pensavo di vincere? Il Guangzhou era una delle migliori squadre cinesi e abbiamo vinto tre scudetti e la Champions asiatica. Ma, onestamente, ci sono andato per l'offerta economica che era, come ho detto, eccezionale".

marcello lippi e vialli

 

Poi, nel 2019, c'e' stato anche l'incontro al Quirinale, quando il Leader cinese Xi Jinping era in visita ufficiale e chiese e ottenne la presenza anche di Lippi. "Mi saluto' chiedendomi quando sarei tornato ad allenare la loro nazionale - racconta l'ex ct - e io gli diedi una pacca su una spalla. Se ho imparato il cinese quando ero li'? Qualche parola si', poi ho dimenticato tutto. Imparare il cinese e' impossibile".

marcello lippi 66

 

Poi, dopo aver confermato che a Viareggio lo chiamavano Paul Newman per la presunta somiglianza con l'attore americano, Lippi racconta un aneddoto dei tempi in cui ando' per la prima volta ad allenare la Juventus. "Prima di accettare l'offerta di Agnelli - rivela - sono andato sulla tomba di mio padre. L'ho fatto perche' lui, mio padre, non ha mai amato la Juve e allora io gli ho detto 'abbi pazienza, io ci vado, ma non rimanerci male'".

 

(...)

 

Un ragazzo straordinario e un grandissimo calciatore". Inevitabile riandare al trionfo nei Mondiali del 2006 in Germania. "Ho sempre creduto nella vittoria, e ho sempre cercato di trasmettere ai miei giocatori questa mentalita' - le parole di Lippi -: andare a partecipare a una manifestazione per vincere. Eravamo convinti di poter vincere questa Coppa. Io ero convintissimo e ho cercato di convincerli tutti e ci sono riuscito.

 

marcello lippi 67

Dico sempre che ho avuto due cose straordinarie nella mia vita: la mia famiglia e la Coppa del Mondo vinta in Germania. La scelta di inserire quattro attaccanti contro la Germania? In quel momento la squadra era forte e in forma, avevamo una difesa in cui non passava neanche una nocciolina. Allora ho rischiato e ho messo quattro attaccanti: e vediamo chi la vince".

 

marcello lippi 12marcello lippi adesso vinco io 3marcello lippi adesso vinco iopupo marcello lippi emanuele filibertomarcello lippi 9adesso vinco io marcello lippi marcello lippi 8marcello lippi 11marcello lippi 5marcello lippi 12marcello lippi 14marcello lippi 1marcello lippi 10marcello lippi 15marcello lippi 3marcello lippi foto mezzelani gmt152marcello lippi 2marcello lippi 4marcello lippi foto mezzelani gmt151john elkann e marcello lippi foto mezzelani gmt 189marcello lippi ed andrea agnelli foto mezzelani gmt38fabio cannavaro e marcello lippilippi mancinigianni agnelli marcello lippi evelina christillinmarcello lippi 13

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…