lotito 5

QUI LOTITO E QUI LO NEGO: ''SINDACO DI ROMA? SONO A DISPOSIZIONE'' - IL PRESIDENTE DELLA LAZIO, FALLITO L'ASSALTO AD ALITALIA, PARLA DI POLITICA, DELLA CAPITALE, DI TOTTI E DE ROSSI E ANCHE DEL FUTURO DELLA SQUADRA: ''MIO FIGLIO ENRICO È LAZIALE DALLA NASCITA E SOGNO DI TRAMANDARE A LUI LA SOCIETÀ PER DARE UNA PROSECUZIONE AL LAVORO FATTO FINO AD OGGI''

Enrico Sarzanini per www.leggo.it

 

clemente mastella claudio lotito maria sorrento sandra lonardo

In questi giorni è andato nella sua villa di Cortina D’Ampezzo per partecipare alla presentazione della Lazio, nel ritiro di Auronzo di Cadore. Il presidente biancoceleste Claudio Lotito, che nei giorni scorsi ha festeggiato i 15 anni alla guida della Lazio, è, come sempre, un fiume in piena.

 

Presidente rifarebbe tutto?

«La perfezione non esiste quindi ex post alcune situazioni potevano essere affrontate in modo diverso anche perché infallibile è solo nostro Signore. Una cosa però è certa: abbiamo lavorato con forte passione e dedizione assoluta scevri da interessi personali».

 

Usciamo per un attimo dal calcio, le piacerebbe fare un giorno il sindaco di Roma?

claudio lotito foto di bacco

«Ho un forte senso civico e quando presi la Lazio lo feci perché c’era un patrimonio storico-sportivo da conservare, per questo sono pronto a dare il mio contributo. Ho una visione della Repubblica di Platone dove tutti quelli che potevano dare un contribuito si dovevano mettere a disposizione della comunità. Fare il sindaco ti dà la gioia di avere il rapporto con le persone, un contatto umano quotidiano, ma poi dopo calarsi in una realtà come Roma è un lavoro immane e per chi ha una mentalità come la mia, che vuole risposte immediate, non è facile, ma ripeto che sono a disposizione se fosse richiesto un mio contributo concreto di idee e di esperienza».

 

meme sull'offerta di lotito per alitalia 2

Come giudica la situazione di Roma allo stato attuale?

«Non voglio esprimere un’opinione che poi si trasforma in un giudizio politico. Il sindaco di Roma non deve essere un’espressione politica ma un buon amministratore e per fare bene si parla solo con i fatti e nell’interesse dei cittadini. È un’attività che ti assorbe h24 con tutti i ruoli possibili e immaginabili: a Roma vengono i capi di stato di tutto il mondo e la prima cosa che fanno è andare in Campidoglio. Era considerata Caput Mundi e hai una responsabilità in più rispetto ad altre città perché devi salvaguardare e valorizzare anche il patrimonio storico e artistico».

meme sull'offerta di lotito per alitalia 1

 

Torniamo a parlare di calcio. A distanza di anni la sua battaglia per i bilanci sani delle società di calcio ha avuto un riscontro, viste le recenti squalifiche e i blocchi di mercato di alcuni club.

«Non vorrei enfatizzare le mie previsioni, o come dice qualcuno intuizioni, ma ho semplicemente applicato il ragionamento di una qualsiasi azienda. Un club di calcio è una società per azioni che ha delle regole che vanno rispettate: i risultati di carattere economico vanno coniugati con quelli sportivi, e noi siamo stati bravi a farlo. Dopo la Juventus, siamo la società che ha vinto più di tutti.

l'offerta di lotito per alitalia by osho

 

Quando presi la Lazio fatturava 84 milioni e ne spendeva 86,5 con 550 milioni di debiti. Lo scorso anno abbiamo chiuso il bilancio con 38 milioni utili e con 193 milioni di ricavi con quelli straordinari, a conferma che siamo proiettati verso una crescita esponenziale. Vogliamo dimostrare che si possono raggiungere obiettivi sportivi importanti non solo con il denaro, che è fondamentale perché ti scontri con società che hanno ricavi monstre, ma con idee, organizzazione, umiltà e spirito di gruppo, perché il mio obiettivo è portare la Lazio nell’olimpo del calcio mondiale».

 

MEME SULL INGRESSO DI LOTITO IN ALITALIA

L’incremento dei ricavi passa dallo stadio di proprietà?

«Il primo giorno che entrai in Lega feci un intervento che colpì molto, perché all’epoca c’era una visione conservatrice. Spiegai che noi avevamo il compito di correggere quell’andamento negativo, dato che producevamo 1 miliardo e 300 milioni di euro di debiti, attraverso il contenimento dei costi, quindi salary cup e defiscalizzazione e gli stadi polifunzionali, due indirizzi che sono stati recepiti e che oggi sono un punto di riferimento per il nostro calcio».

 

lotito salvini

Lei reputa lo stadio un passo fondamentale per il futuro della Lazio?

«Lo stadio porta l’incremento economico-patrimoniale, la fidelizzazione e la sicurezza. Innanzitutto dà la possibilità di aumentare i guadagni in maniera esponenziale fino a raddoppiarli, perché l’impianto sarebbe vissuto 365 giorni l’anno h24 con un incremento di 50-70 milioni. Con lo stadio sempre aperto si porterebbe avanti il processo di fidelizzazione e appartenenza. Poi c’è la sicurezza: avremmo il controllo assoluto e l’impianto sarebbe facilmente raggiungibile».

 

In attesa dello stadio di proprietà la Lazio che cosa sta facendo?

massimo ferrero saluta claudio lotito (2)

«Il nostro ds Igli Tare per me è stato un grande stimolo e mi ha detto “Presidente, senza lo stadio dobbiamo dare ai giocatori una struttura all’avanguardia che possa colpire”. Stiamo facendo dei lavori di ammodernamento a Formello: diventerà uno dei primi centri sportivi europei».

 

La Lazio può centrare il tanto ambito ingresso in Champions League?

«In questi ultimi anni abbiamo avuto diverse opportunità, ma le abbiamo sprecate e dovremo fare tesoro di questa esperienza. Abbiamo colmato questo vuoto con la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia, ma spero ci siano le condizioni per far esprimere la squadra al 100% affinché si raggiunga un obiettivo che meritiamo, per la qualità della nostra organizzazione.

TARE LOTITO

 

Per vincere serve il connubio di tutte le componenti: dallo staff tecnico, passando per magazzinieri, fisioterapisti, medici, preparatori, collaboratori, fino a società e tifosi. Guardate tre anni fa che cosa è successo con il Leicester: un risultato impensabile, ottenuto grazie al clima che si era creato attorno alla squadra. Devo essere come un buon padre di famiglia che vive il quotidiano ma che si proietta sul futuro, altrimenti facciamo il gioco della cicala che oggi ci siamo e domani non più. Rivendichiamo la nostra stabilità, alla Lazio oggi c’è certezza del futuro».

 

Che idea si è fatto della vicenda che ha visto protagonisti Totti e De Rossi?

«Non esprimo mai giudizi su situazioni che non mi riguardano, ma posso fare valutazioni dal punto di vista umano. Con De Rossi c’è sempre stato un bel rapporto. Ci parlavo in Nazionale ed è un ragazzo obiettivo e sincero che si è assunto sempre le responsabilità».

milan lazio milinkovic

 

Il diesse Tare e il tecnico Inzaghi sono stati puntati da club del calibro di Juve e Milan. Una sua vittoria...

«Il concetto di vittoria è sbagliato: si vince tutti insieme e in una società il ruolo del presidente è fondamentale, perché detta le linee strategiche del club e come tale deve mantenere in piedi un’armonia in cui ciascuno può dare il massimo di se stesso. In tutto questo il ruolo più importante lo hanno i tifosi, un elemento di supporto e di stimolo continuo per fare sempre meglio».

 

immobile milinkovic

Che cosa sta succedendo con Milinkovic?

«Io creo un rapporto familiare, se mi dovesse porre un problema per la propria soddisfazione di carriera, sono pronto ad accontentarlo. L’obiettivo è entrare a far parte di quelle società che sono diventate un punto di riferimento in Europa e che oggi sono 12. Ma è normale che un giocatore che dimostra di essere internazionale aspiri a giocare in un grandissimo club. Non siamo ancora arrivati a questa fase, ma se un calciatore dovesse venire da me in maniera figliale troverei ingiusto privarlo di questa opportunità e poi oggi avrei meno argomenti. Inoltre, se vuoi mantenere un clima armonico devi cercare di accontentare i giocatori».

 

Presidente, suo figlio Enrico è sempre più presente con lei agli impegni istituzionali della Lazio...

«Enrico è laziale dalla nascita e sogno di tramandare a lui la società per dare una prosecuzione al lavoro fatto fino ad oggi».

daniela marasco claudio lotito andrea meschini massimo ferrero enrico lotito

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…