
“DJOKOVIC È PIÙ ABITUATO DI SINNER A GIOCARE SULL’ERBA, RESISTERÀ SOLO CHI RIUSCIRÀ A NON ANDARE IN APNEA PROLUNGATA” – ADRIANO PANATTA SULLA SEMIFINALE DI WIMBLEDON IN PROGRAMMA OGGI POMERIGGIO TRA IL SERBO E IL NUMERO 1 DEL MONDO – “NEGLI ULTIMI SEI INCONTRI TRA I DUE, JANNIK SI È IMPOSTO 5-1. IMPORRE LA PROPRIA GESTIONE DEL MATCH E FARE BUONI SERVIZI SARÀ LA CHIAVE” - PS: “DJOKOVIC CONOSCE TUTTI I SEGRETI DELLA SUPERFICIE PIÙ INSIDIOSA CHE ESISTA, SA (SAPEVA) MUOVERSI BENISSIMO E IL SUO TENNIS PIÙ DIFENSIVO, ORA CHE L’ERBA È PIÙ LENTA E BATTUTA DI UNA VOLTA, GLI GARANTISCE PUNTI SENZA TROPPO FATICARE…”
Adriano Panatta per il "Corriere della Sera" - Estratti
Ammesso e concesso solo a presentazione delle rispettive cartelle cliniche, che i due siano abili e arruolabili, la sfida di oggi tra Sinner e Djokovic per un posto in finale non può prescindere dagli ultimi match che i due hanno giocato.
Siamo al decimo confronto (o scontro, fate voi) e Jannik è in vantaggio 5-4. Le prime tre partite le ha vinte Djokovic, nelle successive sei Sinner si è imposto 5-1. Come dire che il numero 1 di oggi sa ormai bene come si batte il numero 1 di ieri, ed essendo abbastanza simili sotto il profilo tecnico non deve meravigliare se i loro match si decidono secondo una chiave tattica che entrambi condividono: la vittoria avviene per consunzione da apnea prolungata, che poi è un modo più carino (e meno truculento) di tradurre una frase del gergo tennistico.
Tieni la sua testa sotto l’acqua, fino a che non respira più. In questo Djokovic usava armi di convinzione più sottili, Sinner è più sbrigativo, tira cazzotti finché l’avversario non si ritrova sotto il livello del mare. Ma Djokovic è certo più erbivoro del nostro, conosce tutti i segreti della superficie più insidiosa che esista, sa (sapeva) muoversi benissimo su di essa, e il suo tennis più difensivo — ora che l’erba è più lenta e battuta di una volta — gli garantisce punti senza troppo faticare e di contro quasi sempre molto dispendiosi per gli avversari.
L’aspetto curioso della vicenda è che Djokovic era anche da considerare più da terra rossa di Sinner, ma nell’ultimo confronto al Roland Garros, anche lì in semifinale, Sinner ha condotto quasi sempre gli scambi, ha imposto ritmo e continuità e ha ridotto in macerie il fortino difensivo del serbo.
(...) Imporre la propria gestione del match, sarà questo a decidere la sfida. Il resto verrà di conseguenza, ma sarà importante curare bene il servizio e tenerlo sopra il livello delle ultime prove. Le voci che giungono mi rassicurano su Sinner, e sul suo braccio con la fodera bianca che sembra un insaccato. Nessuna nuova sul Djoker, anche lui vittima di una scivolata nell’ultimo game con Cobolli. Flavio l’ho seguito con grande affetto nel suo quarto di finale. Mi ha impressionato, è diventato ormai un giocatore VERO, difficile da battere, e potrà crescere ancora in esperienza. Non ho dubbi al riguardo: lo aspetto in Top Ten.