stefania constantini e amos mosaner campioni olimpici di curling

LA RAGAZZA CHE SUSSURRA ALLE PIETRE – CHI E’, CHI NON E’, CHI SI CREDE DI ESSERE STEFANIA CONSTANTINI LA POLIZIOTTA EX COMMESSA CHE HA VINTO CON AMOS MOSANER UNO STORICO ORO NEL CURLING – LEI VIENE DA CORTINA, DOVE HA INIZIATO COL CURLING DA BIMBA. SUL GHIACCIO HA TROVATO ANCHE L'AMORE: DOMENICO DELLA SANTA, CHE GIOCA A HOCKEY NELLE FILE DEL FASSA, IN SERIE A... - IL RITORNO TRIONFALE A CORTINA - "MI HANNO GIA' INVITATA A UN REALITY" - VIDEO

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Paolo Marabini per la Gazzetta dello Sport

 

STEFANIA CONSTANTINI E IL FIDANZATO

Mentre quel ragazzone di Amos, con il suo bel nome biblico e i suoi quasi due metri di altezza, celava con fatica la commozione, lei sfoderava il suo bel sorriso, così semplice e genuino, contagiando tutti di estatica felicità. Stefania nel Paese delle meraviglie lo aveva abbracciato con tenerezza, quel compagno speciale - di storica vittoria, ma non di vita - sussurrando il suo nome con lievità, come a dirgli «hai ben visto che cosa abbiano combinato, amico mio?».

 

Precisa e decisa Stefania Constantini ci ha stregato, sin dal primo dei sei giorni di questo torneo pazzesco e immacolato, con i suoi 22 anni incantati, a impartire indicazioni, con la sua sicurezza sul ghiaccio, la sua precisione chirurgica nel piazzare le stone, la sua personalità decisa e quella capacità di governare ogni istante del match.

 

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Come ha fatto con l'ultimo punto, quello che ci ha portato in paradiso, ma poteva anche trascinarci nel purgatorio di una medaglia d'argento, che sarebbe stata pure storica e bellissima. Ma volete mettere l'oro? Eppure mica ha tremato Stefania, su quel matchball da batticuore. Glaciale, imperterrita, per nulla attanagliata dalla paura. Solida sul ghiaccio del Cubo pechinese, tutti in religioso silenzio a seguirla nell'ultima, decisiva scivolata.

 

«Ero sicura di me stessa - ha ammesso dopo la premiazione -. È un tiro che faccio sempre, mi sono detta "vai tranquilla, lo sai fare". E così ho fatto». «Del resto - ha aggiunto con disarmante leggerezza - gestire queste situazioni fa parte dello sport». Sarà anche la forza dell'abitudine, sarà anche che è proprio lei che abitualmente apre e chiude, mentre Amos - considerato uno dei migliori bocciatori al mondo - fa il lavoro sporco, altrettanto importante.

 

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Fatto sta che quell'ultimo lancio, impugnando venti chili di stone, avrebbe potuto far tremare la mano a chiunque. Ma non lei, la ragazza che sussurra alle pietre. Il destino Viene da Cortina, Stefania, anche se è nata a Pieve di Cadore. A 9 anni si è trasferita con la famiglia nella perla della conca ampezzana e, pochi mesi dopo, raccogliendo l'invito di una compagna di scuola, si è presentata all'Olimpia Curling Club Cortina. E lì s' è disegnato il suo destino, sino al giorno dell'incontro con Amos. Era il 2018. Fino a quel momento lui giocava in doppio con Alice Cobelli, tuttora la sua fidanzata, poi è bastata una gara con Stefania, l'intesa di gioco subito perfetta, e da lì il cammino a braccetto sino all'oro di Pechino «che un po' la vita me la stravolgerà, anzi tantissimo», dice lei, che pure ha trovato l'amore sul ghiaccio: il fidanzato, Domenico Della Santa, gioca infatti a hockey nelle file del Fassa, in serie A.

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Neopoliziotta Fino a tre settimane dall'inizio dei Giochi, Stefania lavorava come commessa in un negozio d'abbigliamento. Poi è arrivato l'ingresso nelle Fiamme Oro. E mai arruolamento poteva essere più profetico. Appena tornerà in Italia, l'attende la caserma di Moena per gli ultimi dettagli che la faranno diventare una giocatrice di curling professionista, con un eventuale futuro da poliziotta finita la carriera. Ma è così giovane, Stefania, che è ancora presto per pensare al futuro anteriore. Quello semplice, invece, è il ritorno a casa, nella sua Cortina che ieri, all'ora di pranzo, era in piazza, davanti al maxischermo, a godersi il giorno più bello della vita della prima medaglia d'oro olimpica ampezzana. E chissà quante volte avrà pensato a Pechino come trampolino di lancio per l'Olimpiade prossima - che sarà proprio lì, nel giardino di casa, sul ghiaccio che Stefania conosce come le sue mani - non immaginando invece che ci sarebbe arrivata da campionessa in carica.

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