conte visto dalla rete

LA RESA DEL CONTE - UN TIRA E MOLLA LUNGO UN ANNO CON LA JUVE, POI, DOPO LO SCUDETTO DEI RECORD, IL PRIMO STRAPPO: “SONO STANCO MA HO ANCORA UN ANNO DI CONTRATTO, SE VOI CI TENETE, CONTINUO” - DOPO I MANCATI ACQUISTI DI CUADRADO, SANCHEZ E ITURBE, L’ADDIO DEFINITIVO

Roberto Perrone per il “Corriere della Sera

 

antonio conteantonio conte

Come in tutte le vicende umane, tra due controparti la verità sta quasi sempre nel mezzo. Antonio Conte non abbandona la Juventus per il mercato, ma questo è il detonatore di una crisi personale, conseguenza di un approccio totalizzante al calcio. Conte è anti decoubertiano (per sua stessa ammissione): partecipare non gli interessa. Vincere però è stressante e ha prosciugato le sue energie (ma anche quelle della Juve) fino all’addio. 
Tutto comincia dallo scudetto numero 2.

 

andrea agnelli foto mezzelani gmt andrea agnelli foto mezzelani gmt

Un anno pesante, tecnicamente e umanamente: per sei mesi lo spreco di energie è stato doppio a causa della situazione di Conte, sotto accusa e poi squalificato per omessa denuncia. La vittoria del 2013 è costata sangue, sudore e lacrime a società e tecnico che il giorno dello scudetto (5 maggio 2013) annuncia: «Il futuro? Vediamo. Bisogna essere chiari. Altrimenti la Juve può vincere anche senza di me». Dopo 10 giorni stringe la mano ad Agnelli. «Continuiamo a costruire». Conte resta ma non è sereno. Si lamenta per le cessioni di Matri e Giaccherini e quando comincia l’anno sociale 2013-2014 pensa che sia l’ultimo alla Juve, si guarda intorno. 

marotta foto mezzelani gmt marotta foto mezzelani gmt


La crisi non esplode allora perché succede l’incredibile tracollo di Firenze (20 ottobre 2013, 2-4). Sembra l’inizio della fine, invece parte la stagione dei primati conclusa oltre quota 100 (102 punti). Troppo intensa per riuscire a riflettere sul futuro. A marzo 2014 lo scudetto è ormai certo. Conte va dall’ad Beppe Marotta. «Il ciclo è finito, sono stanco, non so se riuscirò ancora a motivare la squadra a questi livelli. Forse dovrebbe sentire un’altra voce». I dirigenti bianconeri non vogliono credergli e gli chiedono di pensarci.

 

A peggiorare la situazione arriva la settimana di Sassuolo-Juve (28 aprile) e Juve-Benfica (1 maggio). La Juventus esce con i portoghesi e perde l’occasione di giocare la finale di Europa League in casa. Conte si risente moltissimo per le critiche non solo dei media ma anche di tanti tifosi bianconeri sulla gestione dei titolari e sul fallimento europeo. 

nedved champion2003nedved champion2003


A Roma il 10 maggio pronuncia la frase che irrita Agnelli: «Non si entra con 10 euro in un ristorante da 100 euro». Malgrado tutto il presidente non vuole lo scontro. Però non intende neanche farsi trovare impreparato. L’accordo è: finire in gloria, festeggiare, poi discutere. Nel frattempo il club individua Sinisa Mihajlovic come sostituto. Sinisa va a Torino a incontrare il presidente. Alla Sampdoria dice che il 20 aprile scioglierà la riserva sul futuro. Il 19 c’è il tavolo Juve-Conte.

 

ParaticiParatici

«Vi rimetto il mio contratto, sono stanco, non dormo più» risponde l’allenatore alla società che vuole prolungare oltre la scadenza del 2015. Poi aggiunge: «Però siccome ho ancora un anno, se voi ci tenete, continuo». A frenarlo sulla decisione di lasciare c’è anche la scoperta del sostituto già pronto. Il pensiero di un altro sulla sua panchina lo disturba. A guardare da qui sarebbe stato meglio finire, ma in una trattativa entrano anche aspetti affettivi. E la soluzione è un compromesso. Vediamo come va, poi tra sei mesi ne riparliamo. Tweet stringato: «Allenatore 2014-2015 Antonio Conte». 

CUADRADO CUADRADO


Conte parte per le vacanze con l’idea di rilassarsi, di staccare. Anche la Juve lo spera. Invece lui non molla, chiama, discute. Si interessa di tutto, anche di comunicazione. «Dobbiamo migliorarla». Chiede due giocatori: Sanchez e Cuadrado. Il primo va all’Arsenal per 42,5 milioni e 7 di stipendio. Improponibile per la Juve. Come Cuadrado. Oltre ai soldi c’è la nota inimicizia della Fiorentina. Nessuna delle alternative lo soddisfa. Alla fine si decide di aspettare il rientro di Conte per discutere della campagna acquisti. Ma questo avviene in coincidenza con la sparizione di Iturbe dai radar bianconeri. 
Lunedì Conte va da Marotta. «Non me la sento più, non riesco ad andare avanti.

SanchezSanchez

 

Risolviamo». Ogni tentativo di fargli cambiare idea va a vuoto. È finita. Conte dà l’addio su Juve Channel, nomina Andrea, ma non Marotta, Paratici e Nedved. Agnelli, invece, significativamente, nella sua lettera li chiama addirittura per nome. C’è chi adombra il sospetto che Conte abbia voluto mettere in difficoltà la Juve. Non è così, probabilmente, però così la Juve si è trovata. E ha voltato pagina. Il presente e il futuro spesso non hanno ragione. Però esistono solo questi. 
 

IturbeIturbe

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...