MISTERO SCHUMI - UN ANNO DOPO COME STA L’EX PILOTA? È A CASA IMMOBILE, NON PARLA, NON RICONOSCE GLI ALTRI. ANZI NO, CI RIESCE. PERCHÉ LE POCHE NOTIZIE POSITIVE NON ARRIVANO MAI UFFICIALMENTE DALLA FAMIGLIA?

Benny Casadei Lucchi per "il Giornale"

 

schumacher sportivo piu seguito dell annoschumacher sportivo piu seguito dell anno

Stamane, un anno fa, la tragedia di Schumi. E oggi, come un anno fa, la stessa nebbia di misteri e incertezze che lo avvolge. Allora celava la reale dinamica dell'incidente sugli sci, della caduta, della botta con la testa sulla roccia. Ora cela le reali condizioni del grande campione. Con il rispetto e la delicatezza che si deve a una famiglia che soffre, è soprattutto la mancanza di informazioni complete sullo stato di salute dell'ex campione ad alimentare la morbosa attenzione mediatica e molte imprecisioni.

 

La vera verità è che un anno dopo il dramma di Michael non ci sono verità. Solo sussurri e indiscrezioni e confidenze e speranze e anche tante balle involontariamente e inevitabilmente innescate dal bisogno della famiglia Schumacher di proteggere Michael dalla curiosità altrui. Un bisogno eredità di quando Schumi era il dio dei motori e andava difeso dall'invadenza di fan e media.

 

La verità è che un anno dopo quel fottuto mattino di sole del 29 dicembre 2013, sulle nevi di Meribel, comprensorio sciistico dell'Alta Savoia, Michael sta ancora e sempre male. Molto male. Non si muove. Non parla. Non ha ricordi. Non fa capire se riconosca le persone vicine a lui. Queste le ultime e attendibili indiscrezioni dalla Svizzera.

SCHUMACHER FESTEGGIA CON JEAN TODT E EDDIE IRVINE NEL NOVANTOTTO SCHUMACHER FESTEGGIA CON JEAN TODT E EDDIE IRVINE NEL NOVANTOTTO

 

Eppure, in occasione della notizia del suo ritorno a casa, lo scorso 10 settembre, al riparo della grande villa vicino a Gland, sulle rive del lago Lemano, in molti avevano pensato che il peggio fosse realmente dietro le spalle. Complici, ancora una volta, le dichiarazioni vaghe dell'entourage. «La riabilitazione di Michael continuerà a casa, ma la strada da percorrere resta ancora lunga e difficile», aveva detto Sabine Kehm, la manager e addetta stampa.

 

In fondo c'era motivo per essere di nuovo ottimisti: in nove mesi, Michael aveva superato le due operazioni al cervello, erano stati curati e riassorbiti gli ematomi e le emorragie diffuse nella parte destra e sinistra. Aveva vinto la broncopolmonite a febbraio, aveva combattuto contro il peso sceso sotto i 50 chili. Aveva superato anche le incognite legate al lento risveglio dal coma farmacologico annunciato ai primi di giugno ma, in segreto, già concluso nella tarda primavera.

 

JEAN TODT JEAN TODT

E infine, sempre in giugno, era stato trasferito da Grenoble a Losanna, presso l'avveniristico CHUV, il Centro ospedaliero universitario del Vaud di Losanna. Poco prima che venisse spostato, nella totale assenza di informazioni sul suo reale stato di salute, un balordo impiegato di una delle società di trasporto contattate, aveva pensato bene di trafugare una cartella clinica per venderla. Subito arrestato, il presunto autore del furto si era poi suicidato in carcere.

 

La vera verità è che a dramma si è aggiunto dramma, si è sovrapposto mistero, mentre la speranza rimaneva comunque alta ma solo perché alimentata dal poco che si sapeva. Una forma di speranza illogica, slegata dalle poche evidenze mediche, ma legata al profondo bisogno di privacy della famiglia, talmente intenso da far pensare agli altri che magari, chissà, nascosta in quella nebbia di riservatezza arrivasse un giorno una sorpresa. Da qui le poche notizie positive però mai giunte ufficialmente dalla famiglia. Le ultime ieri: piange, comunica con gli occhi, riconosce. Sussurri che rinfocolano la speranza che sia ben più avanti nella riabilitazione.

SCHUMACHER CON LA MOGLIE CORINNA SCHUMACHER CON LA MOGLIE CORINNA

 

La verità, oggi, ora, adesso, è invece che questa speranza è terribilmente lontana. Si vocifera di una miniclinica casalinga da 12 milioni di euro che Corinna avrebbe fatto allestire nella villa. Condizionale d'obbligo perché si era detto tempo fa ma poi la notizia era stata smentita. Certamente c'è una struttura riabilitativa, questo sì.

 

Si parla di uno staff privato di medici e fisioterapisti e logopedisti, una decina di persone, guidati da un luminare, che lo assistono ogni giorno, costo 150mila euro la settimana. Si parla di un robot che aiuta a muovere il suo corpo immobile. Si racconta di terapia delle sensazioni, della loro riscoperta, di odori, suoni. Però, ora, provate un attimo a mettere insieme tutte queste informazioni dimenticandovi che si tratti di Schumi: che cosa deducete da questo tipo di cure? Secondo voi come sta?

schumacher corinnaschumacher corinna

 

La vera verità è che a un anno esatto dalla caduta sugli sci e l'urto con la roccia, il quadro che emerge riassumendo tutte le indiscrezioni, le interpretazioni, le balle, è quello di un uomo molto molto lontano dal recupero. Un quadro crudele, ma figlio del buonsenso e del poco fin qui trapelato. Purtroppo è così. Anche se in settembre Jean Todt, il presidente della Federazione dell'auto e amico di Michael, aveva dichiarato che «è giovane, che ha tutto il tempo per tornare a una vita normale».

Philippe 
Streiff
Philippe Streiff

 

Parole però enfatizzate dalla stampa, distorte dalle traduzioni e dai tifosi in cerca di speranze. «Per Michael e la sua coraggiosa famiglia dobbiamo solo pregare» ci aveva invece detto poco prima Todt. Anche se a Natale l'ex pilota Philippe Streiff ha dichiarato di essere in contatto con la famiglia, sostenendo che «Michael col tempo tornerà ad avere memoria, a camminare, a riconoscere, ha già cominciato». E allora, di nuovo, la domanda di prima: dimenticatevi per un attimo che sia Schumi, cosa vi fanno venire in mente le parole di Streiff? Come sta? Ecco, vi siete già risposti.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO