hokusai

SULL'ONDA DI HOKUSAI, IL GIAPPONESE CHE INCANTÒ MONET E VAN GOGH – UNA MOSTRA A ROMA AL MUSEO DELL’ARA PACIS CELEBRA L’ARTISTA NIPPONICO CHE HA RIVOLUZIONATO L’ARTE MODERNA – FU TRA I PRIMI A USARE LA PAROLA “MANGA”. E CERCO’ FINO ALL’ULTIMO LA PERFEZIONE - QUEL TALENTO A FORMA DI FULMINE...

HOKUSAI 2

Riccardo De Palo per il Messaggero

 

«Anche se fantasma me ne andrò per diletto sui prati d'estate», si legge in un haiku composto da Katsushika Hokusai nel 1849, quando stava per esalare l'ultimo respiro. L'artista giapponese era un uomo perennemente alla ricerca della perfezione. Persino in punto di morte. In una celebre storia Zen, il discepolo viene invitato a udire il suono del battito di una mano sola; allo stesso modo l'incisore di Edo (l'antica Tokyo) cercava di ottenere lo stesso risultato con lo scalpello e la pittura.

 

Si dice che nessuno, come lui, abbia rivoluzionato la storia dell'arte moderna. Di certo, vi ha impresso una svolta estetica e assieme ironica; così come certe innovazioni della pop art.

HOKUSAI 3

«Dall'età di sei anni - scrisse con falsa modestia, nella postfazione delle sue Cento vedute del monte Fuji - ho la mania di copiare la forma delle cose, e sono cinquant'anni che pubblico disegni ma, tra quel che ho raffigurato, non c'è nulla degno di considerazione».

 

Segue il bilancio dei progressi sin qui compiuti, e l'elenco degli obiettivi, invero soprannaturali, da raggiungere: «A settantatré anni ho a malapena intuito l'essenza della struttura di animali e uccelli, insetti e pesci, della vita di erbe e piante e perciò a ottantasei progredirò oltre; a novanta ne avrò approfondito ancor più il senso recondito e a cento anni avrò forse veramente raggiunto la dimensione del divino e del meraviglioso». Infine, «quando ne avrò centodieci, anche solo un punto o una linea saranno dotati di vita propria. Se posso esprimere un desiderio, prego quelli tra lor signori che godranno di lunga vita di controllare se quanto sostengo si rivelerà infondato».

HOKUSAI 4

 

ESOTISMO Hokusai non ebbe la fortuna di vivere tanto a lungo (morì a 89 anni), ma riuscì comunque a diventare una impareggiabile fonte d'ispirazione per artisti come Monet, Van Gogh, Gauguin. Non era solo una questione di esotismo, così alla moda all'epoca, ma di sguardo sulla realtà. Per descrivere al fratello Theo la vista di un barcone carico di carbone, con quei marinai in marsine colorate sul ponte, che l'aveva molto ispirato, l'artista olandese scrisse che «era puro Hokusai»; in un'altra lettera cita il nome dell'incisore nipponico accanto a quello di Daumier, tra coloro che, a suo parere, eccellevano nel ritrarre dal vero. Allo stesso modo il pittore impressionista di Le déjeuner sur l'herbe si descriveva come un «fedele emulo» del suo collega giapponese; e l'artista che prediligeva le bellezze tahitiane conservava, e talvolta ricopiava con religioso rigore, le stampe del suo beniamino.

 

IL LAMPO Si narra che l'artista - celebrato a Roma da giovedì con una mostra al Museo dell'Ara Pacis, Sulle orme del maestro (da giovedì prossimo) dopo la grande esposizione al British Museum diventata un docufilm - ricevette il dono del talento allorquando un fulmine lo colpì nella sua casa, lasciandolo tramortito.

HOKUSAI 5

 

Aveva già cinquant'anni; ma la sua arte si sarebbe evoluta negli anni a seguire, e avrebbe raggiunto livelli sublimi. Maestro della silografia policroma, e quindi dell'incisione sul legno, si rivolgeva a editori che stampavano le sue opere in migliaia di esemplari, finché le matrici cedevano. Nato forse da una concubina, Hokusai divenne rapidamente un uomo di grande successo; ma i debiti di un nipote lo costrinsero a vendere la casa; ed è proprio all'interno della sua nuova, povera abitazione, che si ritrasse in tarda età, chino sul foglio da disegno, accanto alla figlia prediletta. Pochi anni più tardi, quella stessa casa bruciò in un incendio, riducendo in cenere centinaia di opere inestimabili. 

 

HOKUSAI 9

PROTO-FUMETTI Hokusai fu anche tra i primi a usare la parola manga, per indicare una serie di bozzetti satirici, in quel suo stile così particolare, simile (eppure diverso) ai fumetti di oggi. Ma eccelleva anche nell'illustrazione di favole e di veri e propri romanzi, molto apprezzati all'epoca.

 

Tutti, in Occidente, lo conoscono per un'opera iconica come La grande onda di Kanagawa, con quei marinai inghiottiti dai marosi. In patria, la più nota delle sue stampe è invece la serie del Fuji rosso, con le nuvole bianche che risaltano sul cielo blu, in una mattinata limpida e ventosa. I veri capolavori però sono i dipinti degli ultimi anni, quando Hokusai toccava le vette della perfezione. In uno di questi si vede il solito monte simbolo del Sol Levante, che diventa una sorta di piramide, con un pennacchio di fumo nero da un lato. Al suo interno compare un drago: si direbbe lo stesso artista, ormai anziano, pronto a librarsi in volo verso un altro mondo.

 

HOKUSAI 6HOKUSAI HIROSHIGE UTAMARO 4HOKUSAI HIROSHIGE UTAMARO 3hokusaiHokusaiHOKUSAI HIROSHIGE UTAMARO 7sogno della moglie del marinaio hokusaiHOKUSAI 8

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?