tullio pericoli

ASPETTANDO GODOT, MI GODO IL BECKETT DI TULLIO PERICOLI – “RITRATTI DI RITRATTI” E' UN VOLUMONE CHE SQUADERNA IL VIAGGIO CREATIVO DI UN GRANDE ARTISTA CHE IL MONDO DELL'ARTE ITALIANO E INTERNAZIONALE HA SEMPRE SOTTOVALUTATO RELEGANDOLO NEL GENERE ILLUSTRAZIONE. FOSSE STATO AMERICANO, ANCHE DELL'ARIZONA, E NON MARCHIGIANO, TERREBBERO L'ARTE DI PERICOLI IN PALMO DI MANO...

Estratto dell'articolo di Paolo Di Stefano per il “Corriere della Sera”

 

ritratti di ritratti di tullio pericoli

Tullio Pericoli ha raccontato diverse volte come procede (o procedeva) nel fare un ritratto. È un lavoro di avvicinamento paziente e progressivo da cui si genera d’improvviso, attraverso un particolare, l’attimo dell’epifania, cioè della rivelazione del volto.

 

Ritroviamo il suo racconto in Colti nel segno, un libriccino del 1995: «Prendo le foto che posseggo del personaggio prescelto, le distendo sul tavolo e le esamino ad una ad una, poi tutte assieme, comparandole. Faccio il primo schizzo su un blocco di comune carta da appunti: qualche volta appare subito un segno, un dettaglio che andrà coltivato. Strappo quindi il foglio e lo infilo sotto il successivo e mi concentro sul dettaglio che sviluppo sul nuovo foglio (...), e così di seguito, finché arrivo, per gradi, al risultato che mi soddisfa».

 

tullio pericoli

È stata una lunga relazione d’amore, quella di Pericoli con il ritratto, a partire dalle prime committenze dei giornali. Un lavoro fatto prima e in contemporanea con i dipinti di paesaggio, dipinti che sono un’altra declinazione del ritratto, non umano ma naturale.

 

[…] C’è in tutto ciò un momento-chiave: quello che, scrive Pericoli, «mi procura sempre una piccola emozione ed è l’attimo in cui nei pochi segni di matita appena tracciati riconosco il volto per me vero, vivo e segreto di una particolare persona». Questi Ritratti di ritratti che escono adesso da Adelphi (in libreria dal 2 maggio) testimoniano il lavoro in fieri che conduce all’opera finale (forse finale): «ritratti di ritratti» è appunto questa dimensione al quadrato.

 

[…]

 

samuel beckett disegnato da tullio pericoli

Se chiedete a Pericoli di parlarvi di questo volume, per prima cosa vi mostrerà la copertina, dove compare il taglio orizzontale che inquadra gli occhi, l’attaccatura del naso e un accenno di rughe frontali. «Ecco, Beckett è qui…», dirà indicando due incisioni scavate tra gli occhi. «E Calvino? Calvino è qui». Il suo dito punterà agli angoli delle labbra, due buchini che accendono un lieve sorriso. Il gioco potrebbe continuare.

 

Dove sarà Hemingway, colto quasi sempre di profilo o di scorcio? A intuito, si direbbe nelle fessure degli occhi. E Doris Lessing? Forse è in quelle sopracciglia che incombono pesanti sullo sguardo. Pirandello si direbbe nella forma, a mandorla, degli occhi. E così via, come se dal seme di quel dettaglio sbocciasse il ritratto nel suo insieme.

 

Dalla successione delle pagine possiamo intuire come arriva, Pericoli, a quell’accensione e a quella fioritura, entrando nel laboratorio. Ciò che non sapremo mai è il perché, se è vero che il percorso dell’invenzione conserva sempre qualcosa di inattingibile e misterioso. Che cosa muove la mano nell’attimo in cui avviene la rivelazione.

 

pier paolo pasolini disegnato da pier paolo pasolini

Se Ritratti di ritratti ricostruisce il viaggio creativo, sia pure in direzione cronologicamente contraria (partendo dal risultato più recente e risalendo al più antico), tuttavia le date di composizione ci dicono che non si tratta quasi mai di un processo lineare: si va per tappe non sempre coerenti, con pentimenti, tentativi e recuperi a distanza (il magnifico olio finale di Primo Levi, del 2014, anticipato da schizzi remoti).

 

Se prendiamo Kafka, antica passione di Pericoli, notiamo a ritroso che l’approdo del 2017 ai disegni del Digiunatore in chiave giacomettiana (il libro recente), si realizza attraverso una lunga fase che parte dal 1996 con tecniche, impaginazioni e contesti diversi, dove già vanno e vengono le silhouette vaganti degli omini kafkiani. E quegli stessi dettagli appaiono come presentimenti nelle messe in scena più teatrali ancora precedenti.

eugenio montale disegnato da tullio pericoli

 

Ma va detto che una protostoria kafkiana in Pericoli risale al 1985-89 e raffigura lo scrittore alle prese con una gigantesca K, che tiene sottobraccio o fa volteggiare per aria.

Dunque, varianti e variazioni sul tema (il volto, il corpo). O meglio «variazioni e varianti», che avrebbe potuto essere un altro bel titolo, includendo in sé, nell’arte del ritratto, musica e letteratura.

 

Certo, le variazioni e le varianti non sono mai indipendenti dalle tecniche, che in Pericoli sono molteplici, e un’ipotesi tutta da verificare è che, passando dalla carta al cartone alla tela, dalla matita o dalla china o dal carboncino al colore del pastello o (ancora di più) dell’acquerello o dell’olio, il ritratto tende ad aprirsi verso una scena teatrale (il tavolo da lavoro, lo studio) e persino a volte a inglobare variamente il paesaggio. Che spesso è un paesaggio interiore portato all’esterno, giocosamente (più di rado drammaticamente) sviscerato.

 

ernest hemingway disegnato da tullio pericoli

È sul gioco che si scatena la sua «fantasia di avvicinamento» a quello che è di gran lunga il più ritratto dei «suoi» scrittori, Eco, vissuto e rivissuto, visto e rivisto, con divertimento reciproco tra il ritratto e il ritrattista. Fino però all’olio finale (2022), in cui il movimento incessante di una vita fisica e intellettuale sembra arrestarsi tragicamente.

 

Ovvio che si potrebbe continuare a indagare sulle rughe di Beckett (altra magnifica ossessione di Pericoli), su Gadda dal cappottone, sulle orecchie di Kafka, su Joyce quasi contorsionista, sul papillon di Mann, sulla sigaretta di Montale, senza tralasciare nessuno degli 89 personaggi disegnati, non solo scrittori e artisti, ma filosofi e scienziati (Marx, Darwin, Einstein, Nietzsche, Croce), registi (Buñuel, Hitchcock, Fellini, Woody Allen), musicisti (Stravinskij, Britten). O Rossini, che contiene in sé e fuori di sé interi paesaggi e colline marchigiane. Quelle da cui Pericoli è partito giovanissimo ma che non ha mai lasciato.

umberto eco disegnato da tullio pericoli 1carlo emilio gadda disegnato da tullio pericolitullio pericoli 2tullio pericoli - autoritrattotullio pericoli - Kafkatullio pericoli fellini tullio pericoli pasolini TULLIO PERICOLItullio pericolimarx secondo tullio pericoliritratto di samuel beckett by tullio pericoli 1ritratto di samuel beckett by tullio pericoli 4ritratto di samuel beckett by tullio pericoli 15ritratto di samuel beckett by tullio pericoli 8ritratto di samuel beckett by tullio pericoli 9ritratto di samuel beckett by tullio pericoli 12ritratto di samuel beckett by tullio pericoli 11tullio pericoli - Kafkasamuel beckett disegnato da tullio pericoli 1samuel beckett disegnato da tullio pericoli 3umberto eco disegnato da tullio pericoli

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…