gianfranco zola

“ALLEGRI SI DEVE INVENTARE QUALCOSA. SARÀ UNA PARTITA DIFFICILISSIMA, IL CHELSEA È FORTE SOTTO TUTTI GLI ASPETTI ANCHE SE…” – GIANFRANCO ZOLA COMMENTERA' DA BORDO CAMPO PER AMAZON PRIME LA SFIDA TRA JUVE E CHELSEA - “LE ASSENZE SONO PESANTI, MA POSSONO INDURRE LA JUVE AD ESSERE ANCORA PIÙ UMILE E COMBATTIVA” – “CHIELLINI È UN HIGHLANDER, L'ULTIMO DEI GRANDI MARCATORI. MA IL CHELSEA NON È SOLO LUKAKU” – JORGINHO, CHIESA, LA LOTTA SCUDETTO E IL PSG…

Monica Colombo e Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”

 

ZOLA 6

Gianfranco Zola torna a calpestare l'erba di uno stadio italiano, nello studio a bordo campo di Amazon Prime. In Inghilterra ha commentato gli Europei, esultando per la vittoria italiana. Più sorprendente quel successo o quello del Chelsea in Champions? 

«Ci sono degli aspetti simili, perché sono vittorie arrivate con stile, giocando bene. Ma mi ha sorpreso di più il Chelsea, perché in finale ha battuto un avversario fortissimo e in grande condizione. Nel caso dell'Italia di Mancini si è capito subito che stava costruendo qualcosa di importante, con entusiasmo e con la struttura giusta». 

gianfranco zola

 

Senza Dybala e Morata, si aspetta qualche mossa di Allegri contro Tuchel? 

«Sì, da Massimiliano mi aspetto qualcosa. Sarà una partita difficilissima, il Chelsea è forte sotto tutti gli aspetti anche se l'assenza dell'ultim'ora di Kanté è pesante. Le squadre inglesi partono da un livello superiore. E la Juve dovrà fare qualcosa di speciale per vincere la partita». 

 

Zero alibi per le assenze? 

«Sono pesanti, ma possono indurre la Juve ad essere ancora più umile e combattiva: due qualità necessarie se vuole avere qualche possibilità». 

gianfranco zola chelsea

 

Il Chelsea ha aggiunto Lukaku, la Juve ha perso Ronaldo: la differenza tra le due quanto è aumentata? 

«Tuchel aveva già una squadra di grandissimo valore, con qualche lacuna: quella principale riguardava un riferimento di peso in attacco e con Lukaku ha preso probabilmente il meglio che c'è in giro, raggiungendo quindi almeno in teoria l'obiettivo». 

 

E la Juve? 

«È un discorso diverso: ha perso un campione assoluto e straordinario e lo ha fatto nell'ottica di una ricostruzione, all'insegna della gioventù. Presumo che l'idea sia quella di un processo di ristrutturazione per tornare con il tempo ad essere competitivi come prima». 

 

gianfranco zola maurizio sarri

Subentrato a gennaio, re d'Europa a maggio: cos' ha dato Tuchel al Chelsea?

 «Parlo spesso con Jorginho e Kovacic, che mi spiegano quanto sia intelligente e perbene: motiva benissimo i giocatori. E ha dato una solidità eccezionale, senza togliere la qualità offensiva già presente con Sarri e Lampard». 

 

Jorginho è il filo conduttore tra Mancini e Tuchel?

«Se vuoi fare un certo tipo di calcio credo che lui sia il migliore, quasi unico nel suo genere: se vuoi fraseggi, ritmo, palleggio con squadre strette che vogliono avere controllo del gioco, è il numero uno, non ci sono dubbi». 

gianfranco zola maurizio sarri

 

Sette partite, due gol, solo su rigore: Lukaku ha sempre faticato contro Bonucci e Chiellini e affronta un esame importante, non crede? 

«Contro Giorgio faticano tutti gli attaccanti: è un highlander, forse l'ultimo dei grandi marcatori. Credo però che il Chelsea non sia solo Lukaku: pensare a come fermarlo è una chiave importante, ma non è l'unica. Tuchel ha tante altre armi, da Havertz a Ziyech. E sono tutte molto pericolose» 

 

gianfranco zola napoli

È giusto che uno come Chiesa sia richiamato da Allegri a una gestione diversa dello sforzo e delle giocate o invece va sfruttato, lasciandolo libero di assecondare le proprie caratteristiche? 

«Essere messo in discussione non fa mai male a nessuno, anzi: se uno è intelligente lo dovrebbe fare da solo, perché è l'unico modo per continuare a crescere. Chiesa è molto bravo, ma non può pensare di avere già tutto. Quello di Allegri è un discorso del tutto sensato e quando dice che Federico ha margini enormi è giusto che lo dica. E Chiesa lo ascolti».

gianfranco zola jose mourinho

 

In cosa può migliorare?

«Può variare un po' le giocate, controllando di più il momento in cui farle: se darà retta ad Allegri diventerà un giocatore di livello ancora superiore a quello già raggiunto, che è molto elevato». 

 

Italia-Inghilterra è anche nel girone dell'Atalanta, dove c'è lo United di Ronaldo. Gasperini puòambire a raggiungere per la terza volta di fila gli ottavi di finale?

«Sì, ormai l'Atalanta ha confermato ripetutamente di essere di livello internazionale. Avrà delle opportunità anche contro lo United, che è una delle più forti della Premier quanto a giocatori, ma non è perfettamente calibrata e ha ancora delle ombre». 

 

zola parma

Herrera del Psg ha detto che non è giusto che l'unica squadra che «deve» vincere la Champions sia quella francese. Che ne pensa? 

«Non so di cosa si lamenti: sono usciti in semifinale con il City migliore dell'anno, hanno aggiunto Messi, Wijnaldum, Donnarumma, Ramos e Hakimi. 

 

È normale che le aspettative siano tante. Fortunatamente il calcio però è fatto anche di organizzazione e di spirito di squadra e l'Italia di Mancini è stata un esempio lampante: le favorite erano altre, superiori sulla carta, ma la Nazionale ha saputo trovare una forza straordinaria. Il Psg è "la" favorita, ma ci sono anche altre squadre che possono vincere, tra cui il Chelsea». 

 

zola

In serie A la lotta scudetto sarà Napoli-Milano? 

«Sarebbe un errore tagliare fuori così presto la Juve, che ha già dimostrato di poter rimontare e vincere. Le romane probabilmente devono ancora crescere, ma sono una variabile impazzita e secondo me non sono del livello delle squadre di testa». 

 

C'è un'aria diversa attorno al Napoli di Spalletti? 

«È la squadra che mi ha sorpreso di più, perché sta dando una dimostrazione di forza che va al di là dei risultati: controlla le partite, si impone sugli avversari e lo fa con sicurezza. Spalletti sta facendo un lavoro eccezionale. Ma sarà un campionato molto aperto».

Ultimi Dagoreport

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....