gas ue europa putin

STOCCAGGIO? STOCAZZO! – NONOSTANTE I PROCLAMI SULLE RISERVE PIENE E LE SPEDIZIONI DI GNL ABBONDANTI, SENZA IL GAS RUSSO RISCHIAMO DI NON SFANGARE IL 2023! NON LO DICE QUALCHE PERICOLOSO ALLARMISTA MA L’AGENZIA INTERNAZIONALE DELL’ENERGIA (AIE), CHE ESORTA I GOVERNO A NON ABBASSARE LA GUARDIA – PER STARE SICURI, C’È SOLTANTO UN MODO: TAGLIARE LA DOMANDA “IN MODO STRUTTURALE” AUMENTANDO L’EFFICIENZA E IL RICORSO ALLE RINNOVABILI: “C’È UN PERICOLO DI AUTOCOMPIACIMENTO”

Sissi Bellomo per “il Sole 24 Ore”

 

STOCCAGGI E RIFORNIMENTI DI GAS NECESSARI - GRAFICO SOLE 24 ORE

Stoccaggi stracolmi, spedizioni di Gnl ancora abbondanti al punto da non riuscire ad accoglierle nei rigassificatori e un ottobre con temperature da spiaggia forse ci hanno salvato l'inverno. Ma l'emergenza gas rischia di essere solo rinviata, avverte l'Agenzia internazionale dell'energia (Aie), esortando a non abbassare la guardia: quando si concluderà la stagione del riscaldamento e sarà di nuovo il momento di accumulare scorte in Europa potrebbero mancare all'appello ben 30 miliardi di metri cubi di gas, metà di quanto dovremmo iniettare nei depositi per riportarli a livelli di sicurezza.

 

Per prevenire le difficoltà c'è un'unica via: tagliare la domanda, possibilmente «in modo strutturale», con un'ulteriore accelerazione su efficienza, rinnovabili e ricorso alle pompe di calore. Ma i governi devono agire al più presto, evitando di cullarsi nell'illusione che il peggio della crisi sia ormai alle nostre spalle.

 

Fatih Birol

«C'è un pericolo di autocompiacimento», afferma il direttore dell'agenzia Ocse, Fatih Birol, presentando i risultati di un'analisi sugli scenari 2023-24. Ad alimentarlo contribuisce la discesa dei prezzi, addirittura precipitosa nelle ultime settimane, con una riduzione di quasi due terzi rispetto ai livelli record di agosto.

 

Ma il gas costa ancora tanto (intorno a 130 euro per Megawattora al Ttf contro i 20-30 euro della media degli ultimi anni) e i prezzi secondo Birol resteranno «volatili», perché il mercato è ancora «molto tirato».

 

MEME SU PUTIN E IL GAS

«Quest' inverno potrebbe non essere sfidante come temevamo un paio di mesi fa, ma non possiamo ancora considerarci fuori dai guai. Oggi suoniamo un campanello d'allarme perché crediamo che sia necessaria un'azione immediata se vogliamo evitare carenze il prossimo anno».

 

L'Aie presenterà a breve una nuova "road map", con le misure raccomandate per prevenire il riproporsi di gravi difficoltà. Per il momento solo qualche accenno da Birol, durante un briefing con Il Sole 24 Ore e un numero ristretto di testate internazionali. «In alcuni Paesi la burocrazia limita la crescita del solare, che però potrebbe farci risparmiare 15 miliardi di metri cubi di gas - afferma il direttore dell'Aie - Per anni le politiche a favore delle rinnovabili sono state fatte per prevenire il climate change, ma ora il principale driver è la sicurezza energetica».

 

GNL - GAS LIQUIDO

Conciliare la spinta alla decarbonizzazione con lo sviluppo di investimenti anche nel gas - in particolare nel Gnl, di cui anche l'Aie riconosce che l'Europa avrà un fabbisogno crescente nei prossimi anni - non è impossibile né contraddittorio per Birol: «È importante sottolineare che il Gnl non ci serve in aggiunta ma per sostituire altri combustibili fossili» (il gas russo e non solo, perché c'è anche il declino dei giacimenti europei e la necessità di eliminare il ricorso al carbone).

 

PUTIN GAZPROM

Quanto alle nuove infrastrutture, come gasdotti o terminal per il Gnl, «bisogna pianificarli con cura in modo che siano riutilizzabili» in vista della transizione energetica. Prima di tutto però dobbiamo «uscire dai guai». Oggi l'Europa inizia la stagione fredda con i depositi di gas pieni al 95%, oltre gli obiettivi che si era data, e con scorte superiori del 5% rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Ma per l'inverno 2023 si preparano sfide ancora più difficili di quelle affrontate finora. L'anno prossimo, avverte l'Aie, «è molto improbabile che dalla Russia ci arrivino di nuovo 60 miliardi di metri cubi di gas» via pipeline come nel 2022, quando fino al primo semestre i flussi erano «vicini al normale».

 

GAS N ROSES - MEME BY CARLI

Le forniture da Mosca, già ridotte a circa 30 Bcm, potrebbero anzi addirittura azzerarsi. E nel frattempo l'Europa (che sta già sfruttando ai massimi o quasi le altre rotte di approvvigionamento via gasdotto) rischia di perdere l'ampia disponibilità di Gnl di cui ha goduto finora. La Cina - che nei primi dieci mesi di quest' anno ha ridotto del 20% gli acquisti di gas liquefatto (e addirittura ci ha rivenduto molti carichi) - sta tornando a ritmi di crescita più sostenuti.

 

E se ricomincia a importare come nel 2021 per l'Europa saranno dolori. La produzione mondiale di Gnl nel 2023 dovrebbe infatti crescere di appena 20 Bcm, metà di quanto aveva fatto in media a il 2016 e il 2019. E la nuova offerta, sviluppata per un terzo negli Usa, dovrebbe comunque andare per l'85% in Cina, in virtù di contratti di lungo termine che Pechino ha siglato con largo anticipo: cosa che noi europei siamo invece restii a fare, per non compromettere gli obiettivi di rapida decarbonizzazione.

 

GNL - GAS LIQUIDO

Il problema è che l'Europa ha ancora tanto bisogno di gas: agli attuali livelli di domanda - che per l'Aie tra novembre e marzo si manterranno ridotti dell'11% rispetto alla media quinquennale - la prossima estate ci mancheranno 30 Bcm da iniettare negli stoccaggi (su un totale di 68 Bcm) se Gazprom ci chiude del tutto i rubinetti e se Pechino torna a importare Gnl come un tempo. Ma potrebbe anche andare peggio. Con un inverno più rigido della media, che ci farebbe consumare più scorte, dovremmo reiniettare nei depositi 80-90 Bcm di gas stima l'Aie. Se non corriamo ai ripari, riducendo ulteriormente i consumi il prima possibile, la carenza di gas in tal caso potrebbe superare 50 Bcm.

PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI PUTIN E IL GAS - BY EDOARDOBARALDIgas naturale liquefattoGNL - GAS LIQUIDO TETTO LA QUALUNQUE - BY CARLI

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?