foro augusto fori imperiali

QUESTIONE DI FORI! – SVENTATI NUOVI BARETTI PER I TREDICINE O PIAZZETTE PER PIAZZISTI LUNGO LA VIA DEL COLOSSEO, RIMANE IL PROBLEMA CHE SOTTO LO STRADONE DEI FORI IMPERIALI, REALIZZATO PER LE PARATE DEL REGIME FASCISTA, É NASCOSTO IL FORO DI AUGUSTO, IL PIÙ FENOMENALE MUSEO DI “STORIA PATRIA” ANTE LITTERAM CHE ANDREBBE “LIBERATO” – IL PROGETTO DI ANTONIO CEDERNA NEL 1979 PER CREARE UN GRANDE PARCO ARCHEOLOGICO “DA PIAZZA VENEZIA ALL’APPIA ANTICA” E LE RECENTI SCOPERTE…

Estratto dell’articolo di Thomas Villa per www.artribune.com

 

ricostruzione del tempio di marte ultore foro di augusto

In questi giorni si fa un gran parlare dell’opportunità di riqualificare o di lasciare intatta il nastro di strada una volta chiamato pomposamente “Via dell’Impero”, e oggi Via dei Fori Imperiali, anche se forse sarebbe meglio chiamarla “Via Spaccafori”, dato che quella sorta di passerella che si erge a metà tra i Fori Imperiali e il Foro Romano copre un’area di enorme interesse archeologico.

 

In particolare, cela gran parte di uno dei monumenti più importanti dell’antica città imperiale, un elemento chiave di quello che Mary Beard, autrice del best seller di divulgazione storica SPQR. A history of Ancient Rome, definisce il “Modello Augusteo”: il Foro di Augusto.

 

L’importanza storica del Foro di Augusto

via dei fori imperiali

Com’era fatto il Foro oggi possiamo solo immaginarlo, dato che gran parte dei portici sono ancora nascosti sotto la via dei Fori Imperiali. Secondo la suggestiva ricostruzione di Paul Zanker (Il Foro di Augusto, Palombi Editori, 1984), davanti al tempio erano presenti due esedre contrapposte: in una era raffigurato Enea circondato dai suoi discendenti, dai re “troiani” di Alba Longa alle grandi personalità della Gens Iulia fino ad arrivare a Giulio Cesare, padre adottivo di Ottaviano Augusto, mentre nell’altra era presente Romolo circondato dalle grandi figure repubblicane.

 

ricostruzione del tempio di marte ultore foro di augusto 1

Nei portici laterali (oggi sepolti) erano presenti delle statue o dei busti di grandi governanti romani e davanti al tempio doveva sorgere una quadriga. Era una sorta di museo di storia patria ante litteram, forse uno dei primi mai concepiti con questo spirito “divulgativo” (e al tempo stesso propagandistico, non meno dei grandi musei nazionali sorti nel XIX secolo) in cui ogni romano poteva riconoscere, comprendere e confrontarsi con l’epica nazionale. […]

 

Il Foro di Augusto: la politica come arte

Secondo l’archeologo spagnolo Nestor F. Marques, popolare divulgatore su Instagram e Youtube e vero e proprio influencer dell’antica Roma, il Foro di Augusto era una sorta di “Walk of Fame” di epoca augustea. La grande studiosa Mary Beard e John Henderson, nel loro manuale Classical Art: From Greece to Rome, descrivono il Foro di Augusto in questi termini: “sin dagli Anni Sessanta, e in particolar modo grazie all’entusiasmo del visionario e storico dell’arte Paul Zanker, il Foro di Augusto è stato presentato come il monumento definitivo per comprendere il potere delle immagini nell’Impero Romano. […]

ricostruzione del foro di augusto photo altair4.com

 

Il merito di Zanker fu quello di coniugare la documentazione letteraria con le prove archeologiche, e in questo modo riuscì a resuscitare il ‘programma’ artistico originario. Il suo lavoro dimostrava che il Foro di Augusto fu pensato per rappresentare il paradigma della cultura politica augustea, fu calcolato ogni elemento per innalzare un monumento in cui l’estetica e l’ideologia si fondessero perfettamente, erano una sintesi armoniosa di orgoglio civico, potere autocratico e perfezione artistica. […]

 

La costruzione di Via dei Fori Imperiali

foro di augusto ipotesi di braccalenti ricostruzione meneghini 2009

Eppure questo straordinario monumento, che con le sue esedre ha influito su ogni altro foro successivo, in particolare lo straordinario Foro di Traiano, è oggi in parte seppellito al di sotto della Via dei Fori Imperiali. Già, questo fenomenale complesso archeologico è oggi invisibile, e chissà quante figure sono ancora oggi sepolte dallo stradone di epoca fascista. Come esemplificato nel classico volume del 1979 Mussolini urbanista.

 

Lo sventramento di Roma negli anni del consenso del grande intellettuale e giornalista e archeologo Antonio Cederna, la volontà di creare una Roma “cartapesta” del Fascismo rese davvero un pessimo servizio all’area archeologica centrale di Roma, di fatto dividendo l’area dei Fori Imperiali in due, lasciando da un lato il Foro di Cesare, parte del Foro della Pace (altrimenti noto come Foro di Vespasiano) e del Foro di Nerva (Foro Transitorio, o Colonnacce), e dall’altro lo spettacolare Foro di Traiano, ancora parzialmente coperto.

 

roma area fori colosseo via dei fori imperiali

Era davvero difficile riuscire nell’impresa di concepire una strada in un luogo archeologicamente peggiore di questo. Eppure all’epoca, come espresso già dalla triste vicenda della Collezione Barberini, la cui dispersione fu addirittura incoraggiata dal “nazionalista” Mussolini nell’ottica di ingraziarsi l’appoggio della potente casata romana, agli intellettuali e ai funzionari della Soprintendenza non era concessa alcuna libertà di movimento al di fuori di quanto generosamente permesso dal Regime.

 

Il Progetto Fori di Cederna

Proprio il grande Antonio Cederna, assieme ad altre personalità come Giulio Carlo Argan, Italo Insolera, Adriano La Regina o il sindaco Luigi Petroselli, era sin dagli Anni Settanta un importante fautore della monumentale idea del Progetto Fori, che avrebbe permesso di recuperare la leggibilità completa dell’Area Archeologica Centrale e di scavare la parte forse più significativa dei Fori Imperiali, proprio dove sorgevano i portici (con statue dei grandi governanti romani? Lastricati di marmi?) dei Fori di Augusto, di Nerva e di Vespasiano.

 

roma area fori colosseo via dei fori imperiali

Secondo una celebre espressione di Cederna, sarebbe stato un grande parco archeologico “da Piazza Venezia all’Appia Antica”. Nel Foro di Augusto potrebbe ad esempio trovarsi ancora la statua di Enea, con il padre Anchise sulle spalle e il figlio Ascanio, oggi nota solamente per una copia realizzata per la città Emerita Augusta, nella provincia di Hispania, meglio conosciuta con il nome di Merida in Estremadura.

 

Il progetto venne presentato il 21 aprile del 1979 in Campidoglio alla presenza del sindaco (e grande storico dell’arte) Giulio Carlo Argan dall’archeologo Adriano La Regina, in occasione del 2732° anniversario del cosiddetto “Natale di Roma”.

 

Le recenti scoperte sul Foro di Augusto

foro romano via dei fori imperiali

Nel corso degli scavi avvenuti tra il 2004 e il 2007, proprio al Foro di Augusto è stata rinvenuta quella che parrebbe essere la traccia di una terza esedra sul lato sud-occidentale del complesso, che farebbe presagire, per la simmetria inerente al disegno del complesso, una quarta esedra sul lato opposto, così come suggerito dalle studiose Elisabetta Carnabuci e Laura Braccalenti nel loro articolo del 2011 “Nuove ipotesi per una rilettura del settore meridionale del Foro di Augusto”.

 

In seguito alla realizzazione del Foro di Nerva, si presume che la quarta esedra sul lato sud-orientale sia stata eliminata. Questi ritrovamenti potrebbero portare a scoperte molto significative, ed evocare un monumento fenomenale della storia di Roma.

FORI IMPERIALI 1centurioni e gladiatori a roma ai fori imperiali FORI IMPERIALI 3

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...