schlein giani conte fratoianni bonelli

IL TAFAZZISMO DI ELLY RISCHIA DI FAR PERDERE LA TOSCANA AL PD! IL GOVERNATORE GIANI, AMATO DALLA BASE E TRA GLI AMMINISTRATORI PIU’ STIMATI SECONDO LA CLASSIFICA DEL "SOLE 24 ORE", BRUCIA I TEMPI E CHIEDE AL PD LA RICANDIDATURA: “IL PARTITO E’ CON ME” - IL GELO DI SCHLEIN: “PRIMA LE ALLEANZE" - M5S E I SINISTRELLI CHIEDONO “DISCONTINUITÀ” OVVERO UN ALTRO CANDIDATO. LA FUGA IN AVANTI DI GIANI NON E’ PIACIUTA AL NAZARENO CHE TEME PER LA TENUTA DEL "CAMPO LARGO": IL GUAIO È CHE ORA, SU TUTTI I TAVOLI DELL’ALLEANZA M5S E AVS ALZERANNO IL PREZZO…

DJANI UNCHAINED

Da ansa.it

"Sono rimasto molto colpito, ringrazio davvero tutti coloro che in questi giorni stanno manifestando un sostegno e un calore umano e politico verso la prospettiva di una ricandidatura".

 

Lo ha detto oggi il presidente della Toscana Eugenio Giani, a margine di una conferenza stampa a Firenze, facendo il punto in vista delle prossime elezioni regionali.

 

"Mi fatto molto piacere vedere circoli del Pd autorevoli e partecipati, più della metà dei sindaci della Toscana e contemporaneamente tante istanze della società civile, economica, sindacale, sociale". Per questo, sottolinea, "non posso che offrire la mia disponibilità per la prossima legislatura. Naturalmente lo faccio nelle regole del partito e della coalizione".

 

eugenio giani elly schlein 4

    "È un partito - continua il governatore uscente - che mi chiede di manifestare la disponibilità, che io ho formalizzato, in modo che la direzione regionale osservi" quanto previsto "ai sensi degli articoli 24 dello Statuto nazionale e 31 di quello regionale". In base ai quali il presidente uscente, essendo al primo mandato, è ricandidato di diritto. Un eventuale altro metodo di selezione del candidato, concordato con la coalizione, dovrebbe essere sostenuto da almeno tre quinti dei componenti dell'assemblea regionale.

 

eugenio giani elly schlein

    Nel corso del suo intervento Giani ha voluto poi ringraziare il segretario regionale Emiliano Fossi, con cui si è incontrato anche oggi a Palazzo Strozzi Sacrati e il deputato e membro della segreteria nazionale Marco Furfaro: "Ho visto le loro prese di posizione con interviste ispirate a un senso unitario e costruttivo", all'insegna di un "fare per la Toscana".

 

Un fare per la Toscana che passa da quanto portato avanti in questi anni, rivendica Giani, dal rafforzamento del sistema sanitario a quello del welfare, passando per la difesa di provvedimenti impugnati dal governo di fronte alla Corte Costituzionale, come il trattamento di fine vita medicalmente assistito e le numerose infrastrutture.

 

"Tutte opere che hanno bisogno di un'azione che vada nel continuazione dell'ottimo lavoro svolto. È quello che mi è stato rappresentato con tutti questi appelli e quindi ho dato la disponibilità per rinnovare il mio impegno nei prossimi anni".   

elly schlein eugenio giani

 

Schlein: 'Alle Regionali costruiremo alleanze vincenti'

 "Stiamo lavorando per riuscire a costruire alleanze vincenti nelle sei regioni al voto, con il solito criterio ostinatamente unitario. Siamo certi che lo faremo.

 

Stiamo lavorando per chiudere le alleanze più competitive e forti in tutte le sei regioni che vanno al voto".

 

Lo ha detto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, in una conferenza stampa al Nazareno per la presentazione di una proposta di legge del suo partito in tema di trasporto pubblico locale, rispondendo a chi le domandava se in Toscana verrà candidato il governatore uscente Eugenio Giani.

 

 

GIANI

Daniela Preziosi per https://www.editorialedomani.it/

eugenio giani in piscina

Eugenio Giani mette sul tavolo la sua «disponibilità» a ricandidarsi, / che è un po’ come mettere Elly Schlein di fronte a un fatto compiuto.

 

E di colpo traballa tutto il delicato equilibrio che tiene in bilico i tavoli dell’alleanza di centrosinistra in Campania, Toscana e Puglia.

 

Ieri il presidente della regione Toscana, incassata l’ennesima risposta evasiva della segretaria Pd sulla sua corsa, indiretta ma inequivocabile, ha mollato gli ormeggi e ha «formalizzato» la sua «disponibilità alla candidatura» per il bis alla guida della regione.

 

giani tonic

La mossa dovrebbe evitargli la prospettiva di restare a bagnomaria fino a agosto, termine informalmente indicato dal Nazareno per la chiusura delle alleanze.

 

Ma la mossa, proprio per questo, ha prodotto, nel pomeriggio di ieri, una riunione dai toni molto accesi tra il presidente e gli esponenti del partito toscano e i rappresentanti del Nazareno.

 

La Toscana andrà al voto il 12 ottobre, e Giani ha fretta di iniziare ufficialmente la sua seconda corsa. La discesa in campo è stata studiata in punto di diritto e di regole interne al Pd: chiede un voto della direzione regionale, «ai sensi degli articoli 24 dello statuto nazionale e 31 di quello regionale».

 

In sostanza, se per scegliere il candidato non si svolgono le primarie di coalizione – e non si svolgono perché l’M5s non parteciperebbe – si dovrebbe procedere con le primarie di partito, a meno che la candidatura «non sia approvata con il voto favorevole dei tre quinti dei componenti dell’assemblea del livello territoriale corrispondente». Cioè la direzione regionale, dove Giani è convinto di avere una larga maggioranza.

 

Per questo ha deciso di dare una scossa alla lenta liturgia con cui Igor Taruffi, responsabile organizzazione dem, e Marco Furfaro, il toscano più vicino a Elly Schlein, stavano cercando di comporre la difficile alleanza con M5s e Sinistra italiana, che chiedono «discontinuità» con la stagione Giani: ovvero un altro candidato. Basta bagnomaria

 

eugenio giani con carlo conti

Negli ultimi giorni Giani si è sentito più forte: prima la classifica Governance poll dell’istituto Noto che lo ha piazzato al quarto posto fra i presidenti più graditi d’Italia, il primo fra quelli di centrosinistra.

 

Poi il sondaggio dell’istituto Tecnè che lo ha dato vincente al primo turno con il 55-59 per cento. Poi la lettera di sostegno di oltre cento sindaci toscani.

 

Ieri mattina dalle pagine della Stampa il presidente ha mandato a dire alla segretaria, con cortesia ma impazienza, che senza di lui nella regione «la vittoria non è scontata».

 

Ma Schlein, in mattinata, costretta dai cronisti nel corso di una conferenza stampa sui trasporti, ha risposto in tono gelido e evasivo sulle trattative ancora aperte: «Stiamo lavorando per chiudere le alleanze più competitive e più forti in tutte e sei le regioni che vanno al voto.

 

Con il solito criterio testardamente unitario. Sono certa che lo faremo». Così Giani ha deciso di strappare. Provando a mettere la segretaria e Taruffi di fronte a un fatto compiuto.

 

eugenio giani gioca a pallone

A cui sarà difficile non fare buon viso. Giani dalla sua ha Stefano Bonaccini, presidente Pd e leader della minoranza, e tutta l’ala riformista del Pd toscano, ma anche l’ex sindaco di Firenze e oggi europarlamentare Dario Nardella. Tutti, o quasi, tranne il segretario regionale Emiliano Fossi, il candidato preferito di Schlein.

 

Gli alleati alzano il prezzo

Il guaio è che ora, su tutti i tavoli dell’alleanza – quello toscano, quello pugliese e quello campano – M5s e Avs alzeranno il prezzo.

 

A casa sua Giani si è già portato avanti offrendo punti programmatici che piacciono a sinistra: «reddito sociale inclusivo», «acqua pubblica» e «la battaglia per il trattamento di fine vita medicalmente assistito».

 

E chiede subito un confronto con i due alleati riottosi e con «tutte le forze politiche e sociali della coalizione per costruire un fronte progressista e di sinistra che si proponga come forza di governo».

 

eugenio giani

Da Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana, arriva una prima disponibilità: «Il tema è come si costruisce politicamente e complessivamente un elemento di discontinuità, per noi non è mai stata una questione legata a una persona in particolare, quindi nello specifico a Eugenio Giani.

 

Non lo era ieri, non lo è oggi». Angelo Bonelli, il verde suo socio in Avs, sottolinea che del resto «cambiare un presidente uscente senza una motivazione l’ho visto sempre con perplessità».

 

Il M5s non bacia il rospo Ma i Cinque stelle fanno fatica a mandare giù il rospo.

 

Martedì sera, su La7, Giuseppe Conte aveva nobilmente spiegato che le alleanze locali non sono uno scambio: «Siamo di grandissima generosità, sul territorio quando andiamo in coalizione non chiediamo mai la leadership»; in Campania «credo sia legittimo per il M5s esprimere un candidato, ma non ho condizionato un do ut des. Devono essere i territori a rivendicare, non Conte da Roma».

eugenio giani al palio di siena indica le mucche

 

Ma è da Roma che filtra la prima reazione alle vicende: toscane: «Dopo una legislatura di opposizione non era facile immaginare una convergenza» e Giani «è un’ipotesi che non scalda i cuori». Il campo largo per ora non c’è. E per Schlein è una priorità.

Articoli correlati

ELLY, LA DUCETTA DEL NAZARENO - LE AMBIZIONI SBAGLIATE DELLA SCHLEIN CHE VUOLE DETTARE LEGGE NEL...

eugenio giani al piazzale michelangelo GIUSEPPE CONTE - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE - FOTO LAPRESSEeugenio giani racchettoneeugenio giani ciclistaschlein fratoianni bonellieugenio giani inaugura cose

Ultimi Dagoreport

pietrangelo buttafuoco phica.net fimmini

DAGOREPORT - FANNO SCANDALO L’AUDIO SOTTRATTO A RAOUL BOVA E IL SEXY-TAPE RUBATO A STEFANO DE MARTINO. SE NE ESCE CON AFFANNO LEGGENDO DI PHICA.NET E DELLA PAGINA FB “MIA MOGLIE”, INFARCITE DI COMMENTI SCORREGGIONI ANCHE PER IL PIÙ ZOZZO CESSO PUBBLICO - È IMPRESSIONANTE PERÒ, COME NEL CORSO DEL TEMPO, LA PERCEZIONE DELLA SESSUALITÀ DA PARTE DELLA MASCHIETUDINE, SIA CAMBIATA. QUANTO TEMPO È PASSATO DA SILVIO BERLUSCONI CHE AFFERMAVA CHE “LA PATONZA DEVE GIRARE”? - NESSUNO SOLLEVÒ IL SOPRACCIGLIO DELL’AMORALITÀ QUANDO NEL 2009 MONDADORI PUBBLICÒ UN LIBRO DI PIETRANGELO BUTTAFUOCO, DAL TITOLO “FIMMINI”, SOTTOTITOLO “AMMIRARLE, DECIFRARLE, SEDURLE”, IN CUI  L'ATTUALE PRESIDENTE DELLA BIENNALE DI VENEZIA AFFERMAVA: “I FIANCHI MORBIDI, E CON QUESTI I SENI DELL’ORGOGLIO MAMMIFERO, SONO ESCHE ESIBITE PER LA RACCOLTA DI SPERMA” – CHISSÀ COSA NE PENSANO I MASCULI INFOIATI DI PHICA.NET DELLA SUA INTERPRETAZIONE DELL'ARCANO MONDO FEMMINILE: “LA DONNA NON VUOLE ESSERE COMPRESA, BENSÌ PRESA’’? - VIDEO

tiziana rocca giulio base venezia alberto barbera mollicone federico

CIAK, VENEZIA S'E' DESTRA! - IL MIGLIOR FILM (DA RIDERE O DA PIANGERE) ALLA MOSTRA DEL CINEMA L’HA SCODELLATO L’INARRESTABILE COPPIA DI POTERE GIULIO BASE E TIZIANA ROCCA SUL PALCO DELL’ITALIAN PAVILLION, SPAZIO FINANZIATO DAL MINISTERO DI GIULI E DA CINECITTÀ SPA DELLA CACCIAMANI - SI VIENE COSÌ A SAPERE CHE BASE, GIÀ A CAPO DEL FESTIVAL DI TORINO, È STATO NOMINATO, NELLA SORDINA AGOSTANA, DIRETTORE DEL FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO DI MADRID – DAL CANTO SUO, LA ROCCA SI È DATA DA FARE PER ALIMENTARE LA SUA RETE DI RELAZIONI INVENTANDOSI “FILMING ITALY VENICE AWARD” E DISTRIBUENDO PREMI ALLA QUALUNQUE, CON LA BENEDIZIONE DI MOLLICONE E ALBERTO BARBERA... - IL VIDEO-POMPA DEL TG1

gian marco chiocci giampaolo rossi alfredo mantovano giorgia meloni giovambattista giovanbattista fazzolari tg1

DAGOREPORT- CHE FRATELLI D’ITALIA, DOPO TRE ANNI DI PALAZZO CHIGI, NON SIA PIÙ IL PARTITO MONOLITICO NELLA SUA DEVOZIONE E OBBEDIENZA A GIORGIA MELONI È DIMOSTRATO DALL’ULTIMO SCAZZO NEL POLLAIO RAI TRA CHIOCCI E ROSSI - COL DIRETTORE DEL TG1 CHE SPUTTANA IN PIAZZA, CON APPOSITO COMUNICATO, I SUOI CONTATTI RISERVATI CON LA DUCETTA: ‘’NEI GIORNI SCORSI LA PREMIER MI HA SONDATO INFORMALMENTE PER CAPIRE UNA MIA EVENTUALE, FUTURA, DISPONIBILITÀ NELLA GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE” - CON MASSIMO CINISMO E MINIMO RISERBO, CHIOCCI AGGIUNGE: “UNA CHIACCHIERATA, COME TANTE ALTRE IN QUESTI MESI...” - S'AVANZA "FRATELLI SERPENTI", UN PARTITO VITTIMA CRESCENTE DI INTRIGHI DI POTERE, CHE VIVE SCHIZOFRENICAMENTE LA PROPRIA EGEMONIA COME SABOTAGGIO DEL CAMERATA RIVALE - DALLA NOMINA DI FOTI A MINISTRO AL MURO DI IGNAZIO LA RUSSA A PROTEZIONE DI SANTANCHÉ FINO AL SUO ENDORSEMENT PER MAURIZIO LUPI PER IL DOPO-SALA IN BARBA AL MELONIANO FIDANZA, DAGLI SCAZZI CROSETTO-MANTOVANO A LOLLOBRIGIDA “COMMISSARIATO”, DALLA NOMINA DI GIULI ALLO SCONTRO SCHILLACI-GEMMATO. ESSI': A VOLTE IL POTERE LOGORA CHI CE L’HA….

antonio barbera giulio base monda buttafuoco borgonzoni mantovano

FLASH! – BIENNALE DELLE MIE BRAME: IL MANDATO DI ALBERTO BARBERA ALLA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA TERMINA FRA UN ANNO MA DA MESI SI SUSSEGUONO VOCI SULLE ASPIRAZIONI DI ANTONIO MONDA (SPONSOR MANTOVANO) E DI GIULIO BASE, SUPPORTATO DALLO STRANA COPPIA FORMATA DALLA SOTTOSEGRETARIA LEGHISTA LUCIA BORGONZONI E DA IGNAZIO LA RUSSA (GRAZIE ALLO STRETTO RAPPORTO CON FABRIZIO ROCCA, FRATELLO DI TIZIANA, MOGLIE DI BASE) - IL PRESIDENTE ‘’SARACENO’’ BUTTAFUOCO, CHE TREMA AL PENSIERO DI MONDA E BASE, NON VUOLE PERDERE LA RICONOSCIUTA COMPETENZA INTERNAZIONALE DI BARBERA E GLI HA OFFERTO UN RUOLO DI ‘’CONSULENTE SPECIALE’’. RISPOSTA: O DIRETTORE O NIENTE…

peter thiel narendra modi xi jinping donald trump

DAGOREPORT - IL VERTICE ANNUALE DELL'ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE DI SHANGHAI (SCO), SI AVVIA A DIVENTARE L’EVENTO POLITICO PIÙ CLAMOROSO DELL’ANNO - XI JINPING ATTENDE L’ARRIVO DEI LEADER DI OLTRE 20 PAESI PER ILLUSTRARE LA “VISIONE CINESE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE – ATTESI PUTIN, L’INDIANO MODI (PER LA PRIMA VOLTA IN CINA DOPO SETTE ANNI DI SCAZZI), IL BIELORUSSO LUKASHENKO, IL PAKISTANO SHARIF, L’IRANIANO PEZESHKIAN E IL TURCO ERDOGAN - SE DA UN LATO IL SUMMIT SCO RAPPRESENTA IL TRIONFO DEL DRAGONE, CHE È RIUSCITO A RICOMPATTARE MEZZO MONDO, DALL’INDIA AL BRASILE, MINACCIATO DALLA CLAVA DEL DAZISMO DI TRUMP, DALL’ALTRO ATTESTA IL MASSIMO FALLIMENTO DELL’IDIOTA DELLA CASA BIANCA – L’ANALISI SPIETATA DELL’EMINENZA NERA, PETER THIEL, A “THE DONALD”: "A COSA SONO SERVITI I TUOI AMOROSI SENSI CON PUTIN PER POI RITROVARTELO ALLA CORTE DI PECHINO? A COSA È SERVITO LO SFANCULAMENTO DELL’EUROPA, DAL DOPOGUERRA AD OGGI FEDELE VASSALLO AI PIEDI DEGLI STATI UNITI, CHE ORA È TENTATA, PER NON FINIRE TRAVOLTA DALLA RECESSIONE, DI RIAPRIRE IL CANALE DI AFFARI CON LA CINA, INDIA E I PAESI DEL BRICS?” – "DONALD, SEI AL BIVIO’’, HA CONCLUSO THIEL, "O SI FA UN’ALLEANZA CON LA CINA, MA A DETTAR LE CONDIZIONI SARÀ XI, OPPURE DEVI ALLEARTI CON L’EUROPA. UNA TERZA VIA NON C’È…”