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A TASSO SPEDITO – NON SI FERMA LA RAFFICA DI RIALZI DEL COSTO DEL DENARO: NEL REGNO UNITO LA BANK OF ENGLAND ALZA I TASSI DI INTERESSE DI 50 PUNTI BASE, PORTANDOLI AL 5%; DECISIONI SIMILI ANCHE IN SVIZZERA E NORVEGIA – L’INVERSIONE A U DI ERDOGAN, DOPO LA RIELEZIONE: IERI LA BANCA CENTRALE TURCA HA RADDOPPIATO IL COSTO DEL DENARO, PORTANDOLO DALL’8,5 AL 15% - LA FRENATA DELLE BORSE DOPO LE PAROLE DI POWELL E IL PARADOSSO RUSSO: MOSCA STA TENENDO FERMI I TASSI DA NOVE MESI...

 

ANDREW BAILEY - GOVERNATORE BANK OF ENGLAND

 

 

TASSI, RAFFICA DI RIALZI IN EUROPA

Estratto dell’articolo di Rossella Savojardo per “MF”

 

Per i tassi di riferimento dei Paesi europei non è ancora tempo di stabilizzarsi. Dopo il rialzo di 25 punti base della Banca Centrale Europea la scorsa settimana, a optare per mosse anche più da falco ieri è stata la Bank of England.

 

TASSI DI INTERESSE NEL REGNO UNITO

Nel Regno Unito le ultime rilevazioni sui dati hanno palesato una maggior persistenza del processo di alta inflazione, sullo sfondo di un mercato del lavoro teso e della continua resilienza della domanda. Su queste basi […] il Comitato di politica monetaria guidato da Andrew Bailey ha deciso di aumentare i tassi di interesse di 50 punti base al 5%. L’attesa era per una stretta più modesta di 25 punti.

 

Hafize Gaye Erkan

Oltremanica il nodo da sciogliere sembra essere più complesso che altrove. L’inflazione si sta mostrando più persistente del previsto, ed è rimasta ferma sulla soglia dell’8,7% sia ad aprile sia a marzo, portando Londra ad avere l’indice dei prezzi più alto tra le economie del G7.

 

[…] L’obiettivo di inflazione accettato dalla banca continua ad essere il 2% e la BoE si è detta pronta […] ad alzare ancora di più i tassi di interesse. Secondo gli analisti i mercati stanno iniziando a scontare tassi di riferimento fino al 6%. Un livello che, dopo l’aumento di 50 punti base di ieri, implicherebbe almeno altri quattro rialzi da 25 punti o altri due da 50. Tutti dipenderà dai dati.

 

christine lagarde mario draghi

[…] Spostandosi da Londra a Berna, anche la Banca Nazionale Svizzera ha deciso di alzare i tassi di altri 25 punti base all’1,75% e non esclude nuovi rialzi in futuro al fine di garantire la stabilità dei prezzi, nonostante l’inflazione sia comunque più contenuta, al 2,2%.

 

Ieri è stato il turno anche della Norges Bank: alle prese con un’inflazione ora al 6,7%, ha optato per un rialzo di un quarto di punto portando il tasso di riferimento al 3,75%. La vera svolta ieri però è avvenuta in Turchia dove è successo proprio quello che si aspettavano gli esperti: la banca centrale turca ha aumentato il tasso di interesse chiave del Paese, quasi raddoppiandolo dall’8,5% al 15%. In questo modo la neo-governatrice Hafize Gaye Erkan mette in campo una vera e propria inversione a U dal taglio dei tassi che li ha portati dal 19% alla fine del 2021 all’8,5% di marzo scorso. […]

 

2. DOPO LA STRETTA DELLA BCE LE BANCHE CENTRALI FRENANO LE BORSE

Estratto dell’articolo di Gian Maria De Francesco per “il Giornale”

 

JEROME POWELL FED

La corsa delle banche centrali a rialzare i tassi in funzione anti-inflazione sembra non avere fine. […] Il paradosso di questa strana situazione globale (nella quale molti Paesi soffrono rincari generalizzati dovuti all’incremento dei prezzi energetici causati dalla guerra in Ucraina) è che la Russia - con un’inflazione annua lievemente più bassa dei Paesi G7 al 6% circa - sta tenendo fermi i tassi da nove mesi al 7,5% dopo averli alzati al 20% nelle prime fasi del conflitto.

 

Il risultato è che le Borse continuano a soffrire perché la stretta monetaria amplifica i rischi di recessione o comunque di stagnazione. A Piazza Affari il Ftse Mib ha ceduto lo 0,72%, Parigi ha lasciato sul parterre lo 0,79% e Londra lo 0,74 per cento. Francoforte ha segnato perdite meno marcate e arretra dello 0,23 per cento. In un simile contesto l’euro si è indebolito contro tutte le principali valute a eccezione dello yen, mentre le parole di Powell hanno sostenuto il biglietto verde.

 

[…] Come ha spiegato Jerome Powell, «non abbiamo visto molti progressi sull’inflazione nei servizi» e quindi la Fed ritiene che sarà appropriato alzare i tassi anche quest’anno, forse per altre due volte». Ma gli Stati Uniti hanno un problema diverso legato alla crescita dei salari e non ai prezzi dell’energia.

 

 

 

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