mike michael waltz jeffrey goldberg

“TUTTI ALLA CASA BIANCA SONO D’ACCORDO SU UNA COSA: WALTZ È UN IDIOTA” – TRUMP DIFENDE IN PUBBLICO IL CONSIGLIERE PER LA SICUREZZA NAZIONALE, MA NEL SUO STAFF, OFF THE RECORDS, CRESCE IL PRESSING PER LE DIMISSIONI, DOPO IL “SIGNAL-GATE” – JEFFREY GOLDBERG, IL DIRETTORE DI “THE ATLANTIC” AGGIUNTO DA WALTZ ALLA CHAT SULLA GUERRA IN YEMEN, PASSA AL CONTRATTACCO E PERCULA WALTZ, CHE HA INVOCATO L’INTERVENTO DI MUSK: “DAVVERO TI SERVE LUI PER CAPIRE COME UN NUMERO SIA FINITO SU UN CELLULARE? LA MAGGIOR PARTE DEI BAMBINI DI 8 ANNI SA COME FUNZIONA”

1. LA CASA BIANCA E LO SCANDALO SIGNAL: «SOLO UN ERRORE» I TIMORI DEGLI ALLEATI

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

DONALD TRUMP - JD VANCE - PETE HEGSETH - MIKE WALTZ

 

La Casa Bianca ammette che c’è stato «un errore» nella gestione delle informazioni sugli attacchi agli Houthi sulla piattaforma Signal e che ci saranno «cambiamenti, in modo che una cosa del genere non succeda mai più», afferma la portavoce Karoline Leavitt, la quale però continua a sottolineare che la questione viene pompata in modo esagerato dai media.

 

Solo qualche repubblicano, in un partito schierato in maniera massiccia con il presidente, si fa avanti pubblicamente per chiedere chiarezza sulla questione: il presidente della commissione Forze Armate del Senato Roger Wicker, in una lettera firmata insieme al principale collega democratico nella commissione, chiede all’ispettore generale del dipartimento della Difesa di aprire un’indagine.

 

donald trump mike waltz

La Casa Bianca non ha fornito aggiornamenti invece sull’indagine interna che afferma di aver aperto. Intanto un giudice di Washington, James Boasberg, ha convocato ieri in tribunale l’amministrazione Trump per un’udienza di emergenza: un’associazione ha fatto causa contro il governo per quella chat, affermando che la legge federale richiede che quel tipo di conversazioni vengano registrate negli Archivi Nazionali ma i messaggi si auto-cancellavano su Signal.

 

Il giudice Boasberg non è una buona notizia per Trump: è lo stesso di cui il presidente e i suoi alleati hanno chiesto l’impeachment per come sta seguendo alcuni casi sulle deportazioni di migranti.

 

emoji della preghiera nel gruppo signal sui piani di guerra agli houthi

Normalmente l’Fbi e il dipartimento di Giustizia aprirebbero un’inchiesta per valutare se siano state condivise informazioni classificate senza autorizzazione su una simile chat. Ma la ministra della Giustizia Pam Bondi ha dichiarato ieri che le informazioni condivise erano «sensibili ma non classificate» e ha aggiunto: «Se volete parlare di informazioni classificate, parliamo di quello che c’era a casa di Hillary Clinton, parliamo dei documenti classificati nel garage di Joe Biden ai quali aveva accesso Hunter (suo figlio, ndr )».

 

[…] Una delle tattiche dell’amministrazione è stata quella di tentare di screditare il direttore della rivista The Atlantic, Jeffrey Goldberg, che era stato aggiunto per sbaglio dal consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz alla chat. Goldberg osserva che è la solita tattica di Trump: «Mai trovarti in difesa, attaccare sempre».

operazione americana contro gli houthi in yemen

 

«Ed è ridicolo», aggiunge il giornalista, che Waltz dica di essersi rivolto a Elon Musk per far luce sull’errore: «Davvero ti serve Musk per capire come un numero di cellulare sia finito su un cellulare? La maggior parte dei bambini di 8 anni sa come funziona». Waltz ha detto di non aver mai avuto a che fare con il direttore dell’ Atlantic , che invece afferma di averlo incontrato diverse volte, senza scendere nei dettagli.

 

Alcuni alleati di Trump pensano che la testa di Waltz debba cadere. Una «persona vicina alla Casa Bianca» ha detto al sito Politico che «tutti nella Casa Bianca sono d’accordo su una cosa: Waltz è un idiota» perché non avrebbe dovuto usare Signal e perché non si è reso conto di aver aggiunto un giornalista alla chat. […]

 

la chat sui piani di guerra agli houthi su signal

Ma Goldberg nota che a Washington c’è chi ritiene molto negativo il «doppio standard»: se l’errore fosse stato commesso da un militare o da un funzionario dell’intelligence, sarebbe stato licenziato e perseguito legalmente. «La gente si chiede: quali sono le regole per i nostri leader? Se è stato commesso un errore, qual è la punizione? Le persone notano un certo livello di ipocrisia».

 

2. LA CASA BIANCA VA IN TILT SULLA “CHAT DI GUERRA” TRUMP CONTRATTACCA PER SEPPELLIRE LO SCANDALO

Estratto dell’articolo di Mattia Ferraresi per “Domani”

 

L’avvocato Roy Cohn, allievo di Joseph McCarthy e maestro di Donald Trump, aveva una strategia per affrontare qualsiasi difficoltà: «Attaccare, attaccare, attaccare». Qualunque cosa accada, diceva, «proclama la vittoria e non ammettere mai la sconfitta».

 

Trump ha imparato la lezione e la mette in pratica meglio del maestro. Le fonti anonime che fanno sgocciolare umori e informazioni dalla Casa Bianca (in questo il Trump II è identico al Trump I) dicono che il presidente è privatamente contrariato, perfino infuriato per la clamorosa falla nella sicurezza nazionale […]. Pubblicamente, però, tutto procede secondo le indicazioni di Cohn.

 

le chat pubblicate da jeffrey goldberg dal gruppo signal houthi pc small group 1

«È tutta una caccia alle streghe», ha detto Trump, che ha voluto salvare il segretario della Difesa, Pete Hegseth («non c’entra niente con questa storia»), e il consigliere per la Sicurezza nazionale, Mike Waltz («è un brav’uomo»), per non doversi trovare con il gabinetto di guerra decapitato dopo due mesi al comando del paese.

 

«Non c’è stato nessun danno, perché l’attacco è stato incredibilmente riuscito. E questa è la cosa di cui dovreste parlare», ha detto ai cronisti. […]

 

Non deve poi sfuggire una notevole ironia in quello che a tutti gli effetti è il primo grave scandalo della seconda amministrazione Trump: il governo usa per difendersi gli argomenti che in realtà lo condannano in modo schiacciante agli occhi del popolo americano.

 

I pezzi grossi del governo hanno ripetuto in coro […] che non c’erano informazioni classificate in quello scambio, e questa certezza ha indotto l’autore dello scoop, Jeffrey Goldberg, ad abbandonare gli scrupoli che si era fatto in una prima fase e a pubblicare tutte le informazioni condivise sull’attacco in question. Inclusi i dettagli operativi su armi, obiettivi, orari delle varie fasi di attacco.

 

JEFFREY GOLDBERG

Basta dare un rapido sguardo alla guida del governo sulle informazioni riservate (punto 3.4.3) per capire che quelle condivise da Hegseth in chat rientrano chiaramente nella definizione di ciò che dovrebbe essere messo sotto segreto.

 

[…] Anche se è difficile da credere, potrebbero esserci anche falle più gravi sulla sicurezza nazionale. Lo Spiegel ha rivelato che i contatti personali e altre informazioni sensibili di Trump e degli alti funzionari della sicurezza nazionale sono reperibili nel dark web, la regione della rete non mappata dai motori di ricerca commerciali.

 

pete hegseth si ubriaca in diretta capodanno di fox news 2023 6

Secondo l’inchiesta del settimanale tedesco, i numeri di telefono, le email e in alcuni casi anche le password di Waltz, Hegseth e Gabbard possono essere trovati facilmente attraverso servizi commerciali di ricerca di contatti, che accedono a database dove son state depositate informazioni scovate da hacker.

 

In alcuni casi gli indirizzi email sono legati a profili social e ad altre app che tracciano gli spostamenti degli utenti, e i giornalisti dello Spiegel sono così riusciti a risalire ai contatti WhatsApp del consigliere per la sicurezza nazionale e della direttrice dell’intelligence. Una porta d’accesso attraverso la quale gli avversari degli Stati Uniti potrebbero lanciare spyware e altri tipi di cyberattacchi. […]

MIKE WALTZ JD VANCE - PETE HEGSETH - MIKE WALTZ chat signal con piani di guerra contro gli houthivance chat signal con piani di guerra contro gli houthi chat signal con piani di guerra contro gli houthiMIKE WALTZ

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”