DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - SI TORNA IN UNA BOEMIA MEDIEVALE CON “KINGDOM COME DELIVERANCE 2”, GIOCO DI RUOLO IN ASSOLUTA PUREZZA CHE CI INDUCE A INTERPRETARE UN PERSONAGGIO E A DIMENTICARCI DI FARLO, NELLA PIÙ CHE DEDITA CONVINZIONE DELL’ATTIVITÀ LUDICA. UNA VITA NELLA VITA CHE È TERRIBILE, DIFFICILE E MAGNIFICA QUASI COME QUELLA “VERA”… - VIDEO

Federico Ercole per Dagospia

 

kingdom come deliverance ii 5

Lavati, ricorda di lavarti! E come mi vesto? Quale stile adotto stamane scegliendo tra i pochi ma vari panni, per lo più ancora umili, che ho potuto acquistare dedicandomi ad una quasi sempre poco fortunata attività di caccia. E che faccio oggi? Cerco un lavoro per specializzarmi? Vado a fare due passi che potrei trovare un contadino in difficoltà? Mi reco in cerca di quel simpatico ma troppo girovago mio cane che chissà che fine ha fatto? Mi ubriaco? Gioco a dadi? Mi alleno con l’arco? Cerco moglie? E un cavallo?

 

kingdom come deliverance ii 3

La giornata medievale e boema di Kingdom Come Deliverance 2 comincia sempre con delle domande dopo il sonno, anche se può capitare di avere pernottato male, persino in pericolo, all’ addiaccio nei pressi di una roccia tra le rigogliose fratte che speravo potesse proteggermi, il buio è davvero buio. Domande, come nella vita, quella vera che nel videogame di Warhorse Studios per PC, PlayStation e XBox viene a tratti sostituita, sovrapposta con immaginifica potenza, dalla violenza e dalla compassione (perché tanta volontà di illudere risulta oggi quasi cosa pietosa e dolce) di un vero gioco di ruolo.

kingdom come deliverance ii 2

 

Non che ne esistano di finti, perché d’altronde ogni videogame ci induce a interpretarne uno anche quando al di fuori dal genere, ma Kingdom Come Deliverance 2 lo è, un gioco di ruolo in una forma di assoluta purezza: è recitare, interpretare un personaggio e dimenticarsi di farlo nella più dedita convinzione di questa attività ludica.

 

Più riuscito del comunque affascinante, ostico e grezzo quanto stupefacente primo episodio, Kingdom Come Deliverance 2 è un esperienza che riserva innumerevoli approcci e “vite” diverse nella molteplicità delle sue occasioni, nella sorpresa continua dei suoi eventi che paiono addirittura fortuiti, nei sempre imprevedibili esiti della dialettica con villici, furfanti o nobili.

 

kingdom come deliverance ii 1

Chiunque lo giocherà avrà più o meno la sua storia esclusiva da raccontare, sebbene incanalata in una comunque cangiante macrostruttura. E c’è dello straordinario in questo, sebbene qui non ci sia niente di favoloso e fantastico se non l’alba che sorge tra i rami verdeggianti spogli di un boschetto o l’improvviso rumore liquido di un ruscello che diventa promessa di sollievo per un viaggiatore assettato. Ha ragione Francesco Serino di Multiplayer, “in un videogioco la normalità è eccezionale come un drago nella realtà”.

 

VITA DI HENRY

kingdom come deliverance ii 4

Regno di Boemia, all’inizio del 1400. Il Re Venceslao IV e Sigismondo di Lussemburgo, il suo “fratellastro”, sono in tensione e guerra civile per il dominio. Siamo di nuovo Henry, ma feriti gravemente dobbiamo ricominciare una vita da stranieri in terra straniera (ma sempre boema) dimentichi di tutti i nostri progressi e successi. C’è la possibilità che non abbiate ultimato o giocato il primo episodio, ma va bene così, perché da subito il secondo risulta propedeutico per ciò che concerne il passato e respira di una sua vincente autonomia.

 

kingdom come deliverance ii 10

Si percepiscono i venti di guerra, i disordini che alimentano ovunque la criminalità e i soprusi, ma trascorrono anche giorni di quiete.

 

La calma, ciò che sembra ordinario, può essere tuttavia devastato dalla minaccia improvvisa e soprattutto dall’avventura. Kingdom Come Deliverance 2 è un eccellente motore di impreviste situazioni avventurose e di disgrazie.

kingdom come deliverance ii 11

 

Ma la quiete va ricercata, amministrata per conversare, per conoscere, per ricordare e per migliorarsi. Per osservare, anche; perché questo videogioco alimenta la contemplazione, con i suoi panorami realistici e suggestivi di rara bellezza o miseria, o l’osservazione delle esistenze che trascorrono in maniera meschina o grandiosa.

 

Gli sviluppatori hanno consultato accademici specializzati nella storia boema di quegli anni per scrivere il loro gioco, bisognerebbe quindi essere degli esperti per valutare la validità dell’approccio filologico. Ma l’illusione della macchina del tempo, di videogame come finestra su un passato, c’è ed è potente.

kingdom come deliverance ii 6

 

LA FATICA DI COMBATTERE

Può sembrare assai difficile gestire il combattimento in prima persona (la soggettiva è il punto di vista di tutto il gioco) con i suoi artifici fondati sulla posizione dell’arma e un’azione offensiva distillata, meditata solo a tratti furiosa e quasi inevitabilmente, per questo, fallimentare. Combattere è cosa faticosa davvero. Si stancano il protagonista e pure i nemici, per fortuna, così quello è il momento ideale per finirli.

 

kingdom come deliverance ii 13

Bastano poche ore di lotta per comprendere come il combattimento di Kingdom Come Deliverance 2 con spade, spadoni, mazze o bastoni, sia uno dei suoi punti di forza proprio perché restituisce ancora una volta un’idea di verità, di pesantezza, di giusto. Non ci sono “balletti” come in tanti videogiochi, non c’è grazia ma ci sono violenza, sudore, sangue e stanchezza. Inoltre è possibile migliorarsi nell’utilizzo delle armi tramite un costante allenamento, o con il (costoso) ausilio degli esperti.

kingdom come deliverance ii 9

 

Ci vorrebbe un romanzo, quello che scrive chi gioca con la sua storia, per raccontare Kingdom Come Deliverance 2, una lunga cronaca soggettiva per descrivere attraverso lunghe pagine tutte le sue possibilità.

 

Un gioco di ruolo che si emargina con originalità e grandezza dalle nebbie del fantasy, una vita nella vita che ha talvolta l’unico difetto, ma potrebbe essere anche un grande pregio, di essere triste e penosa come quella nella realtà.

kingdom come deliverance ii 8kingdom come deliverance ii 7kingdom come deliverance ii 12

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…