MEDIA QUOTIDIANO - SILVIO E ROMANO, FRATELLI GEMELLI (NEI COMPROMESSI COL VATICANO) - LISTA MUSSOLINI MARCIA SU AN - I LISTINI DEL PECORARO - CANDIDATURE POCO CANDIDE (CHIAMATELE SPORCATURE).

Mario Adinolfi da www.mediaquotidiano.it
blog: www.marioadinolfi.ilcannocchiale.it

1. Silvio Berlusconi e Romano Prodi proseguono la loro marcia parallela. Ci avete fatto caso? I problemi dell'uno diventano subito i guai anche dell'altro. Quando Marco Follini fece ballare il Cavaliere questa estate (chi può dimenticare il proclama dell'attuale vicepremier: "La monarchia berlusconiana è finita"), ci fu chi spinse sul cornicione Romano Prodi. Poi il premier ha ripreso vigore e, di conseguenza, anche il Professore. Che ha da portare avanti la battaglia per la federazione a quattro, e subito scoppia la questione del partito unico del centrodestra, vecchio pallino berlusconiano. E il referendum sulla fecondazione assistita? sia Berlusconi che Prodi hanno il problema di non irritare la Chiesa. Così uno lo disinnesca spostando all'estate la data del voto referendario, l'altro va dalla Dandini ieri sera per dire un incredibile: andrò a votare ma non so ancora come. Se poi guardiamo ai guai sull'allargamento della coalizione (veto di Gianfranco Fini sulla Mussolini, presa di posizione di Pierluigi Castagnetti e Rosi Bindi contro i radicali), ci rendiamo conto di una cosa: Silvio Berlusconi e Romano Prodi si odieranno pure, ma sono politicamente fratelli gemelli.

2. La rabbia di Silvio Berlusconi contro il suo ministro degli Esteri ha raggiunto il picco massimo ieri, quando Gianfranco Fini ha ripetuto platealmente il concetto già espresso sabato dallo stesso palco da Francesco Storace: "No ai patti con il diavolo". E il diavolo ha le labbra sexy di Alessandra Mussolini, a cui An sbarra le porte dell'intesa con la Casa delle Libertà.

3. Il Cavaliere per questa decisione è furibondo: "Il prezzo, glielo faremo pagare tutto a loro", ha sibilato Berlusconi ai suoi collaboratori. Quale prezzo. E' presto detto. Secondo i sondaggi in mano al Cavaliere, se non si disinnesca subito, il fenomeno della Lista Mussolini è destinato ad esplodere ben oltre quel 2% che i colonnelli di An ritengono essere il massimo traguardo raggiungibile da Alessandra. E allora, quando l'accordo per le elezioni politiche sarà indispensabile, la Mussolini potrà chiedere decine di collegi sicuri in cambio del proprio appoggio: "Li prenderemo da quelli di An", dicono i pretoriani del premier. Il prezzo a Fini lo faranno pagare così. 

4. Dicevamo, fratelli gemelli. Il prezzo Romano Prodi deve infatti pagarlo subito. I partitini della sua coalizione hanno tutti appreso il metodo Mastella. Battere i pugni sul tavolo, far finta di uscire dall'alleanza, incassare un accordo farcito di posti e collegi futuri. L'ultimo adepto della dottrina mastelliana è Alfonso Percoraro Scanio, che ha preso carta e penna e ha scritto una bella letterina al Professore.



5. Che c'è scritto nella letterina del leader dei Verdi? E' presto detto: ci sono tante parole inutili e poi una frasetta concreta concreta. "Vogliamo garanzie sui listini". I listini sono l'elenco di eletti scelti direttamente dal candidato presidente regionale che costituiscono il proprio premio di maggioranza in caso di vittoria. Sono dunque eletti sicuri, senza necessità di passare attraverso il rodeo dei voti e delle preferenze. Vitali per gli apparati dei piccoli partiti, mentre i candidati presidenti vorrebbero decidere i nomi in totale autonomia. Per la cronaca, non accade mai.

6. Insomma, risultato della letterina di Pecoraro Scanio: il vertice del centrosinistra fissato per domani è saltato. Ed è saltata anche, di conseguenza, la presentazione dei quattordici candidati presidenti di regioni che era fissata inizialmente per il 14 febbraio. Si terrà il 26, ad una settimana appena dalla scadenza per la presentazione delle liste.

7. Guai da fratelli gemelli per il Cavaliere e il Professore persino nelle regioni rosse, dove tutto è scontato e sembrerebbe facile decidere. In Emilia Romagna Berlusconi chiede ora per Forza Italia la poltrona del candidato presidente del centrodestra, visto che in Campania Alleanza Nazionale vuole incassare la candidatura per Italo Bocchino. In Toscana invece tocca a Prodi vedersela con Rifondazione comunista, che fa le bizze sulla ricandidatura di Claudio Martini e vuole andare da sola con una candidatura propria. Per i fratelli gemelli, ultima settimana di tempo per risolvere i problemi. Si telefonassero, potrebbe essere utile scambiarsi consigli sul come domare le imbizzarrite coalizioni che da un decennio, ostinatamente, guidano.


Dagospia 31 Gennaio 2005