PADRE CUFFARO, MISSIONARIO: "DI TUTTO MI SI PUÒ ACCUSARE, TRANNE CHE DI STARE LONTANO DALLA SICILIA - NON MI PENTO DI ESSERE STATO NÉ IN COLOMBIA, NÉ IN BRASILE, NÉ A LOS ANGELES: TUTTE INIZIATIVE UMANITARIE - E IN AUTUNNO VADO IN AFRICA".

Egr. D'Agostino,
vedo che avete ripreso per intero un articolo del quotidiano "La Repubblica" al quale il Presidente della regione Cuffaro aveva già risposto con dati e situazioni precise. La prego di voler riportare anche la risposta del Presidente della Regione al giornalista che ha scritto tale articolo. Le allego integralmente la nota del Presidente della Regione Siciliana proprio sul tema dei viaggi all'estero.
Manlio Viola - Ufficio stampa Presidenza Regione Siciliana

"Sono probabilmente molte le cose di cui mi si può accusare, ma fra queste, certamente, non c'è l'essere stato, in questi sei anni, un presidente assente o lontano dalla Sicilia". Risponde così il Presidente della Regione Salvatore Cuffaro al tono dell'articolo comparso su "La Repubblica" nel quale si criticano i viaggi all'estero per cooperazione e solidarietà internazionale degli ultimi mesi.
"Credo decisamente - continua Cuffaro - di essere in assoluto il presidente che si è recato di meno di tutti in giro per il Mondo. Tutte le volte che sono partito non è stato certamente per divertimento, ma per lavoro e sempre per rappresentare la Sicilia, i suoi valori concreti, la sua solidarietà".

"Non sarà certamente l'ennesimo articolo su "Repubblica" del giornalista Emanuele Lauria - aggiunge Cuffaro - a farmi pentire di essere stato in Colombia dal governatore del Dipartimento di Nariño, Eduardo Zuniga Erazo e dal sindaco di Pasto, Raul Delgado Guerriero a fare concreta solidarietà internazionale assistendo i bambini del luogo, togliendoli dalle fogne dove dormivano e dando loro una occasione di crescita grazie al sostegno dei Padri Cappuccini, o ricostruendo per le famiglie dei desplazados vere case nelle Favelas.

Non sarà certamente l'ennesimo articolo su "Repubblica" del giornalista Emanuele Lauria a farmi pentire di essere stato in Brasile a Porto Velo nel centro per i disabili ed in quello di recupero per tossicodipendenti Casa Rosetta di Padre Sorce a portare, anche in quel caso, il sostegno e la concreta solidarietà siciliana attraverso la quale molte opere di quelle strutture sono rese possibili.

Non sarà, poi, l'articolo di oggi su Repubblica di Emanuele Lauria a farmi pentire di essere andato a Los Angeles per incontrare centinaia di siciliani che qui vivono e lavorano da decenni, per far sentire loro, vivo il rapporto con la loro terra d'origine, con le loro radici.



Val bene qualche sacrificio la certezza di far comprendere a questi nostri concittadini, l'attenzione della Sicilia e del loro Presidente nei confronti di chi siciliano resta nonostante la distanza. E non mi pento neanche dei 30 bambini adottati attraverso le segnalazioni di Rino Martinez, ai quali destiniamo, ormai da anni, anche il denaro che in passato era servito a scambiarci i regali in occasione delle feste. Adozioni internazionali che consentono a questi ragazzi di vivere e studiare. Queste e tantissime altre cose abbiamo fatto in questi anni".

"Rispettando il lavoro del giornalista Lauria - dice il Presidente della Regione Siciliana - voglio dargli un'anteprima. Si prepari pure per un altro articolo visto che in autunno ho intenzione di recarmi in Africa ad inaugurare i lavori per un ospedale da realizzare nel Burundi con Mons. Lenzo; un'altra struttura che nasce dalla politica siciliana che è quella di essere sempre vicini ai più deboli ed ai bisognosi".
"In molti di questi viaggi - ricorda Cuffaro - non ho alloggiato in lussuosi hotel ma nelle stanze di seminari vescovili, o, come in Colombia, nel povero ma ricco di cristiana solidarietà, dormitorio dei Padri Cappuccini"

"Ben so che la Cristiana solidarietà - aggiunge ancora Cuffaro - non è certo di quotidiana frequentazione per il giovane segretario Ds, così come lo definisce Lauria nel suo articolo, Tonino Russo. Ma questo nulla ha a che vedere con l'attività del Parlamento Siciliano che lui chiama in causa. Se l'Ars ha lavorato poco questo lo si deve, probabilmente, ad un regolamento da rivisitare, ma anche alle presenze, o meglio alle assenze dei deputati, di tutti i deputati compresi i ds".

"Se il giornalista Lauria fosse meno impegnato nel seguire la linea politica del suo giornale quotidianamente schierato contro di me, avrebbe meglio colto, come del resto aveva già fatto nel passato, lo spirito delle tante iniziative umanitarie".
"Sono ben conscio - conclude il Presidente della Regione - del fatto che "Repubblica" non scriverà una riga di questa mia replica, ma ho voluto ugualmente spiegare i perché dei miei pochi viaggi sperando che altri possano raccontare queste cose o, quantomeno, che gli addetti ai lavori sappiano per poter opportunamente valutare".


Dagospia 11 Giugno 2007