E UNICREDIT "SI BECCA" IL CONTAGIO RUSSO: PIÙ DI NOVE MILIARDI DI PRESTITI A RISCHIO - AMERICANI PIÙ RICCHI, GATES PRIMO - PRIMI RISARCIMENTI DI FIORANI ALLA POPOLARE LODI - AVIVA SCEGLIE DAL PINO.

1 - E UNICREDIT "SI BECCA" IL CONTAGIO RUSSO: PIÙ DI NOVE MILIARDI DI PRESTITI A RISCHIO.
Nicola Porro per "Il Giornale"
- Cosa sta succedendo alla regina del nostro sistema bancario? In poche sedute la banca guidata da Alessandro Profumo è passata dai 3,9 euro per azione a circa 3,1. Non si tratta di un capitombolo «all'americana». Il problema è che Unicredit è la banca italiana che ha maggiori interessi in Russia. II contagio americano c'entra poco, o relativamente poco, nell'ondata di vendite di queste settimane. Il gruppo guidato da Profumo ha in pancia il quinto istituto di credito russo. Con il quale ha in piedi prestiti verso clientela per più di 9,2 miliardi di euro.

E a Mosca le cose vanno per il peggio. Con i mercati chiusi da due giorni e con il sistema bancario di fatto bloccato. Le passività russe rappresentano poco più dell'1% del totale di Gruppo. Ma il loro deterioramento può compromettere l'attesa di un utile di 6,5 miliardi previsto per il 2008. E per questa via sarà difficile risalire su coefficienti di patrimonio che soddisfino la Banca d'Italia. Un circuito vizioso che rende più vicino un aumento di capitale per il gruppo milanese.

2 - PIAZZA AFFARI APRE A RAZZO, UNICREDIT +7,8% ,MIBTEL+4%...
(Apcom)
- Piazza Affari ha aperto la seduta in fortissimo rialzo in linea con le altre Borse europee e sulla scia della chiusura nettamente positiva di Wall Street e delle Borse asiatiche. Parigi, Madrid e Zurigo crescono di oltre sei punti, Londra e Francoforte di quattro e mezzo. A spingere le Borse è stata la decisione del Tesoro americano che ha annunciato la creazione di un trust per rilevare gli asset illiquidi e le nuove iniezioni di capitali da parte delle principali banche centrali.

Sul listino principale una dozzina di titoli hanno aperto la seduta con alcuni minuti di ritardo perchè sospesi per eccesso di rialzo. Partenza a razzo per Unicredit (+7,8%), dopo essere arrivata anche a un guadagno del 12%), Atlantia (+6%), che beneficia del ritiro dell'offerta Cai su Alitalia a cui partecipava anche la famiglia Benetton, Geox (+7,6%), Intesa Sanpaolo (+6,7%) e Unipol (+7,5%) che ieri ha annunciato la volontà di rimborsare i sottoscrittori delle proprie polizze index linked con sottostanti emissioni garantite da Lehman Brotehers, e Mediolanum ((+6,7%) che comunicherà entro la fine dell'anno le misure per tutelare i propri clienti con gli stessi problemi.

Fortissimi rialzi anche per Seat (+8,5%) che ieri ha disposto il rimborso anticipato di 30 milioni di euro a Royal Bank of Scotland, Mps (+5,9%), in trattative per la cessione di 150 sportelli, Mediobanca (+5,6%) che è tornata al modello di governance tradizionale e ha annunciato un utile netto di 1,015 miliardi di euro nell'esercizio 2007-2008, Bpm (+5,1%) e Fiat (+4,2%) che ha annunciato una semplificazione della struttura societaria.
Sul generale, in mezzo ad acquisti generalizzati, brilla Rcs (+8,9%) e Risanamento (+8,4%), in attesa della riunione dle cda di oggi.

3 - CLASSIFICA FORBES SU AMERICANI PIÙ RICCHI, BILL GATES PRIMO.
(Apcom) - Il rallentamento dell'economia americana si riflette anche tra i super-ricchi americani, almeno secondo la rivista Forbes, che ha appena pubblicato la 27esima edizione della sua classifica dei 400 uomini più ricchi degli Stati Uniti. La loro ricchezza complessivamente è aumentata solo del 2%, 30 miliardi di dollari, rispetto alla classifica dello scorso anno.
Al primo posto, con un patrimonio di 57 miliardi di dollari, c'è il fondatore di Microsoft Bill Gates, che per alcuni mesi era stato sorpassato da Warren Buffet, l'oracolo di Omaha, tornato ora al secondo posto dopo che le azioni di Berkshire Hathaway, la sua società, sono scese erodendo il suo patrimonio ora a 'soli' 50 miliardi di dollari.

Nell'esclusivo club sono entrati 31 nuovi membri quest'anno, mentre 33 ne sono stati esclusi: il loro patrimonio è evidentemente sceso sotto gli 1,3 miliardi di dollari, la soglia fissata da Forbes per l'ammissione.
Si classifica terzo a quota 27 miliardi di dollari Lawrence Ellison, amministratore delegato e fondatore del colosso del software Oracle. Al quarto, quinto e sesto posto ci sono gli ereditieri dell'impero Wal-Mart, i fratelli Walton, Jim, Robson e Alice, figli del fondatore Sam Walton, tutti e tre con un patrimonio di 23,3 miliardi di dollari.

Settima, seconda donna più ricca d'America, è Christy Walton, altro membro della dinastia Wal-Mart. Christy è la vedova di John Walton, quarto figlio di Sam Walton, da cui ha ereditato 15,7 miliardi di dollari.
Michael Bloomberg, fondadore dell'omonimo portale di notizie finanziarie e sindaco di New York, è l'ottavo più ricco d'America, con una ricchezza valutata a 20 miliardi di dollari.
Gli inventori di Google, Sergey Brin e Larry Page, si trovano al 13esimo e 14esimo posto, con un patrimonio rispettivamente di 15,9 e 15,8 miliardi di dollari.

4 - PAGLIARO: MEDIOBANCA SPERA DI NON DOVER SVALUTARE MAI QUOTA TELCO.
(Apcom) - Mediobanca si augura di non dover svalutare mai la quota detenuta in Telco, la holding che è il maggiore azionista di Telecom Italia. "Quando svaluteremo la quota Telco? Spero mai", ha auspicato il presidente del consiglio di gestione Renato Pagliaro rispondendo alle domande di un analista durante la presentazione dei risultati 2007-2008.

"Noi - ha ricordato - abbiamo in carico indirettamente, in trasparenza, le azioni Telecom a circa 2,55 euro. Questo prezzo è pari al 10% meno di quanto pagato meno di 12 mesi fa da Telefonica per una quota di minoranza di Telco. I soci italiani infatti hanno il 60% di Telco, quindi la maggioranza. Tra 12 mesi fa e oggi - è la considerazione di Pagliaro - il conto economico di Telecom non si è certo drasticamente modificato. A gennaio scorso, anche se sembra passato un secolo, il titolo stava a circa 2,2 euro. Le performance ora sono quello che sono e i nostri conteggi portano a certi valori ma non diamo per scontato di dover svalutare tutto. Comunque un conto è svalutare, e non credo lo faremo, e un conto è registrare perdite vendendo attivi in perdita. Non abbiamo nessuna voglia di svendere".



5 - NAGEL: MEDIOBANCA NON HA NULLA DA TEMERE DAL CRAC LEHMAN.
(Agi) - Mediobanca non ha "nulla da temere" riguardo alla "bancarotta di Lehman Brothers": lo ha confermato, rispondendo alle domande degli analisti durante la presentazione dei risultati 2007/2008, l'amministratore delegato di piazzetta Cuccia, Alberto Nagel. "Non abbiamo posizioni equity o crediti - ha detto - ma solo posizioni di copertura della raccolta, come debitori: abbiamo gia' risolto rispettando i contratti. Non abbiamo nulla da temere dalla bancarotta".

6 - PRIMI RISARCIMENTI DI FIORANI ALLA POPOLARE LODI.
Flavia Mazza per "Il Giornale" - Iniziano i risarcimenti di Giampiero Fiorani nei confronti della Banca Popolare di Lodi. Il primo l'ha sancito ieri mattina, in tribunale a Lodi, il giudice Francesco Sironi autorizzando il dissequestro di 341.469 euro da depositi dell'ex ad di Bpi, presso lo stesso istituto, a titolo di rimborso delle sanzioni che erano state inflitte nel 2005 da Bankitalia e Consob nel corso di indagini di competenza degli organi di vigilanza in relazione alla fallita scalata ad Antonveneta. Prima l'accordo tra le parti tramite i legali: gli studi Sozzi-Apicella di Lodi e Mercanti-Dorio di Verona, poi la decisione definitiva.

Niente più vincolo giudiziario, dunque, per questa somma che confluisce, così, nelle disponibilità della Popolare di Lodi che aveva anticipato il pagamento delle sanzioni riservandosi, poi, di chiederne rimborso a Fiorani, ieri grande assente in aula. L'ex amministratore delegato, infatti, dopo l'inchiesta "Re Nero" su ipotesi di un suo interesse nelle vicende della Banca del Titano di San Marino e le polemiche dell'estate 2007, quando sembrava essere entrato nel giro dei personaggi del gossip, in questi mesi sceglie, invece, di rimanere nell'ombra. Rimane, comunque, tuttora aperta l'enorme partita dell'azione di responsabilità che fu votata dai soci della vecchia PopLodi: con la richiesta di risarcimento per danni che la gestione di Fiorani avrebbe causato all'istituto di credito, che ha già portato il tribunale lodigiano a dire sì al sequestro di beni fino a 400 milioni di euro.

7 - LA FUSIONE DI HBOS SALVA IL DECORO INGLESE.
M. N. per "Il Sole 24 Ore"
- L' operazione ha avuto il volto di una maxifusione. In verità si è trattato di un salvataggio in extremis delle quarta banca commerciale britannica, Hbos, dal rischio di un crack che avrebbe travolto il 20% dei mutui inglesi. Lloyds ha fatto un'acquisizione piena, senza prigionieri. La nuova banca avrà il suo nome, come pure presidente e amministratore delegato, Sir Victor Blank ed Eric Daniels, saranno sua espressione. Il prezzo d'acquisto 12 miliardi di sterline è meno di un quarto del valore di Hbos ai tempi d'oro. Inoltre ci saranno forti potature ai 140mila dipendenti del nuovo gruppo. Lloyds è riuscita ad avere per ora l'esenzione dall'antitrust malgrado il nuovo gruppo ottenga il 28% del mercato dei mutui. Condizioni che avrebbero fatto sognare qualsiasi acquirente in altre circostanze. Ma viviamo in tempi straordinari.

8 - LA SPUMA NERA INVADE NEW YORK.
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore"
- Se Ennio Doris, geneticamente ottimista, dice che «nessuno sa quando questa fase di discesa dei mercati terminerà», vuol dire che l'ondata di Lehman ha colpito tutti. Tanto che per il bilancio dell'evento è più facile partire dall'elenco di chi ha schivato la caduta della investment bank. In cima alla lista c'èla Spumador, società che imbottiglia il Ginger Dry, il Chinotto e la gassata Sanguinella. Una realtà locale, come la "Spuma nera" prodotta dal 1938 secondo una «ricetta segreta», ma controllata dal fondo di investimento Lehman Brothers Merchant Bank 3. Bene, il fondo non è incluso nella procedura del Chapter 11 avviata da Lehman Brothers Holding Inc: la Spumador, con i suoi soft-drinks, può andare avanti nella sua strategia di conquista degli Usa. Fra le vittime minori di Lehman non si può non menzionare BacaEtruria che ha annunciato ieri un'esposizione inferiore ai 130mila euro. Una goccia d'acqua dello tsunami.

9 - L'ASILO DEL LORENTEGGIO DEI DIPENDENTI WIND.
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Le società di telecomunicazioni si sono sempre distinte per iniziati-ve a favore dei propri dipendenti. Negli anni della New Economy, 3 Italia stupì Piazza Affari con la nomina del direttore della felicità, la costruzione di ristoranti aziendali con cucine etniche e vegetariane e la scuola materna.Certo,l'austerity del dopo 11 settembre fermò molte di queste iniziative, lasciando per mesi in stato di abbandono una toilette dell'infanzia con sanitari alti 30 centimetri. Ma al di là degli impasse, l'intento fu certamente positivo. Un po' come quello di Wind che ieri ha inaugurato, nella sede di Milano Lorenteggio, il primo asilo nido e scuola d'infanzia. Un servizio ottimo anche perché non sovraffollato. Come ha spiegato la società,l'asilo è rivolto ai «dipendenti delle sedi di Milano e Sesto San Giovanni» e questi ultimi, a Lorenteggio, non saranno certo numerosi.

10 - I TALENTI DELLA FINANZA SCOPRONO LA DEFLAZIONE.
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - È il riscatto delle piccole case d'affari, delle marchant bank con dimensioni da boutique. La crisi delle grandi firme dell'investment banking ha riempito New York di disoccupati con competenze elevate. Da inizio anno, fra analisti, broker e managing director, l'industria finanziaria statunitense ha messo per strada circa 100 mila persone, prevalentemente a New York. Un fenomeno che sta intasando i centralini dei cacciatori di teste, i siti internet - come WallStJobs.com - degli head hunter on line. Nella guerra per accaparrarsi i talenti, è l'opportunità dei piccoli; l'occasione per le case d'affari che nei mesi passati non si potevano permettere risorse dalle pretese milionarie ma che oggi sono in grado di attrarle per qualche decina di migliaia di dollari e la promessa di bonus.

11 - AVIVA SCEGLIE DAL PINO PER LO SHOPPING NELLE TLC.
Marigia Mangano per "Il Sole 24 Ore"
- Cyrte Investments, il fondo creato da John de Mol, sceglie Paolo Dal Pino. L'ex amministratore delegato di Wind e in precedenza a capo delle attività sudamericane di Telecom Italia, è stato nominato senior advisor di Cyrte Investments, la società olandese fondata da de Mol - ma controllata oggi dal gruppo assicurativo Aviva - tra i cui investimenti spicca Endemol, la casa di format televisivi rilevata lo scorso anno insieme a Goldman Sachs private equity e Mediaset.

Dal Pino, che vanta un'esperienza ventennale alla guida di importanti gruppi di telecomunicazioni, affiancherà il management di Cyrte e il socio storico di de Mol, Frank Botmnan (gestore e azionista della società olandese) con un preciso ruolo: consulente per le opportunità di investimento nel mondo media e delle telecomunicazioni.

Con, naturalmente, un focus particolare sull'Italia, ma soprattutto sul Brasile, un mercato che il manager conosce molto bene essendo stato in passato a capo delle attività sudamericane di Telecom Italia. L'universo delle tlc, peraltro, è centrale nella strategia di Cyrte Investments, prova ne sono i massicci investimenti che i diversi fondi gestiti dalla società olandese hanno fatto in questo comparto.


Dagospia 19 Settembre 2008