TOTO RAI - SE PASSA ORLANDO, USCIRÀ ANCHE IL NUOVO CDA: POSSIBILE "NEW ENTRY", ANGELA FILIPPONIO (VEDOVA TATARELLA) - RAI CINEMA: TRA CAPPON E RUFFINI, SPUNTA LEONE - A RAI3 RICICCIA MINOLI?.
1 - RAI, AL CINEMA NON C'E' POSTO PER TUTTI...
Una poltrona per tre. E' quella di Rai Cinema per cui circolano i nomi di Claudio Cappon, dg uscente di Viale Mazzini, Giancarlo Leone, suo vice, e Paolo Ruffini, direttore di Rai3. La banda del Cavaliere sta per approdare nel palazzo del cavallo morente e allora è necessario liberare una serie di posti per la solita ammuina che si verifica in Rai a ogni cambio di governo. Diverse le motivazioni che spingono questa o quella cordata di centrodestra o di centrosinistra a suggerire i tre moschettieri per la poltrona di Rai Cinema.
Cappon va levato di mezzo, è in uscita ed è troppo ingombrante: oltre a Rai Cinema si ipotizza la direzione generale di Sipra al posto di Maurizio Braccialarghe o anche un incarico da direttore generale delle Poste. Per Leone il discorso è diverso: mai amato dal Cavaliere, potrebbe essere parcheggiato nuovamente a Rai Cinema dove ha vissuto una lunga e fortunata parte della sua carriera in Rai. Ruffini invece deve essere rimosso da Rai3 per far spazio al "volto nuovo" della televisione italiana tanto amato dai veltroncini "ma anche" dal centrodestra: Giovanni Minoli.
2 - RAI, LA BAGARRE SI SPOSTA SUI NOMI DEL NUOVO CDA.
Paolo Festuccia per "La Stampa"
(.) Se passa Orlando, poi sarà la volta della bagarre per i consiglieri Rai. Quindi, la nomina del Direttore generale, che vede Stefano Parisi in prima fila. Anche se l'attuale amministratore delegato di Fastweb non solo ha chiesto maggiori poteri per il direttore, da qui la proposta di Paolo Romani di non nominare nessun vice direttore generale e, soprattutto, massima autonomia nella scelta dei dirigenti rispetto al passato. Insomma, secondo Parisi, la direzione si può accettare, ma solo se l'autonomia delle scelte sarà a suo totale discrezione, ovviamente nel rispetto delle prerogative dell'azionista. Un colpo duro, dunque, per i partiti, tant'è che pure nel centrodestra, ai massimi livelli, cominciano a serpeggiare i primi malumori.
Anche perché le vice direzioni generali, da sempre sono state centri ambiti per la lottizzazione. Non è un mistero, infatti, che ci punti il leghista Antonio Marano, che nella cena al Prix Italia, di mercoledì sera scorso, tra i giornalisti, non ha mancato di sottolineare come il «suo ruolo a direttore di rete si stia esaurendo» ma anche Guido Paglia che rischia pure di trovare il posto sbarrato verso una poltrona in cda. Dentro An, infatti, si fa sempre più forte la candidatura per il consiglio della colta Angela Filipponio Tatarella, vedova di Pinuccio, che alle scorse politiche rifiutò un posto in Parlamento.
Insomma, a parte clamorose e improvvise rotture sul fronte politico, sempre dietro l'angolo, se martedì ci sarà il via libera per Leoluca Orlando in Vigilanza, allora in un colpo si avranno anche i nomi dei consiglieri del settimo piano della tv pubblica. Tra le new entry, oltre alla Tatarella, il direttore dell'ufficio legale Rai, Rubens Esposito, gradito sia ad An sia a Forza Italia, Alessio Gorla (ex dirigente Rai) e Pietro Calabrese che sarà indicato alla presidenza dall'azionista di maggioranza e votato, poi dall'intero cda.
3 - CANONE CONGELATO.
S. N. per "L'espresso" - Paolo Romani non aumenterà "di un solo centesimo" il canone Rai 2009. Il sottosegretario alle Comunicazioni non vuole sentir parlare delle richieste aziendali, giustificate dai nuovi esborsi per garantire lo switch off del digitale terrestre (2012). Con l'aumento, è anche sfumata l'idea, sbandierata durante la campagna elettorale, di collegare il canone alle bollette della luce o del gas, in modo da diluire la spesa nel tempo. Al massimo, dice Romani, "potremo dare un incentivo alle famiglie, con reddito inferiore ai 15 mila euro, per l'acquisto del decoder. Come a dire: alla Rai gli oneri di servizio pubblico. Gli onori del guadagno ai costruttori dei decoder.
Dagospia 19 Settembre 2008
Una poltrona per tre. E' quella di Rai Cinema per cui circolano i nomi di Claudio Cappon, dg uscente di Viale Mazzini, Giancarlo Leone, suo vice, e Paolo Ruffini, direttore di Rai3. La banda del Cavaliere sta per approdare nel palazzo del cavallo morente e allora è necessario liberare una serie di posti per la solita ammuina che si verifica in Rai a ogni cambio di governo. Diverse le motivazioni che spingono questa o quella cordata di centrodestra o di centrosinistra a suggerire i tre moschettieri per la poltrona di Rai Cinema.
Cappon va levato di mezzo, è in uscita ed è troppo ingombrante: oltre a Rai Cinema si ipotizza la direzione generale di Sipra al posto di Maurizio Braccialarghe o anche un incarico da direttore generale delle Poste. Per Leone il discorso è diverso: mai amato dal Cavaliere, potrebbe essere parcheggiato nuovamente a Rai Cinema dove ha vissuto una lunga e fortunata parte della sua carriera in Rai. Ruffini invece deve essere rimosso da Rai3 per far spazio al "volto nuovo" della televisione italiana tanto amato dai veltroncini "ma anche" dal centrodestra: Giovanni Minoli.
2 - RAI, LA BAGARRE SI SPOSTA SUI NOMI DEL NUOVO CDA.
Paolo Festuccia per "La Stampa"
(.) Se passa Orlando, poi sarà la volta della bagarre per i consiglieri Rai. Quindi, la nomina del Direttore generale, che vede Stefano Parisi in prima fila. Anche se l'attuale amministratore delegato di Fastweb non solo ha chiesto maggiori poteri per il direttore, da qui la proposta di Paolo Romani di non nominare nessun vice direttore generale e, soprattutto, massima autonomia nella scelta dei dirigenti rispetto al passato. Insomma, secondo Parisi, la direzione si può accettare, ma solo se l'autonomia delle scelte sarà a suo totale discrezione, ovviamente nel rispetto delle prerogative dell'azionista. Un colpo duro, dunque, per i partiti, tant'è che pure nel centrodestra, ai massimi livelli, cominciano a serpeggiare i primi malumori.
Anche perché le vice direzioni generali, da sempre sono state centri ambiti per la lottizzazione. Non è un mistero, infatti, che ci punti il leghista Antonio Marano, che nella cena al Prix Italia, di mercoledì sera scorso, tra i giornalisti, non ha mancato di sottolineare come il «suo ruolo a direttore di rete si stia esaurendo» ma anche Guido Paglia che rischia pure di trovare il posto sbarrato verso una poltrona in cda. Dentro An, infatti, si fa sempre più forte la candidatura per il consiglio della colta Angela Filipponio Tatarella, vedova di Pinuccio, che alle scorse politiche rifiutò un posto in Parlamento.
Insomma, a parte clamorose e improvvise rotture sul fronte politico, sempre dietro l'angolo, se martedì ci sarà il via libera per Leoluca Orlando in Vigilanza, allora in un colpo si avranno anche i nomi dei consiglieri del settimo piano della tv pubblica. Tra le new entry, oltre alla Tatarella, il direttore dell'ufficio legale Rai, Rubens Esposito, gradito sia ad An sia a Forza Italia, Alessio Gorla (ex dirigente Rai) e Pietro Calabrese che sarà indicato alla presidenza dall'azionista di maggioranza e votato, poi dall'intero cda.
3 - CANONE CONGELATO.
S. N. per "L'espresso" - Paolo Romani non aumenterà "di un solo centesimo" il canone Rai 2009. Il sottosegretario alle Comunicazioni non vuole sentir parlare delle richieste aziendali, giustificate dai nuovi esborsi per garantire lo switch off del digitale terrestre (2012). Con l'aumento, è anche sfumata l'idea, sbandierata durante la campagna elettorale, di collegare il canone alle bollette della luce o del gas, in modo da diluire la spesa nel tempo. Al massimo, dice Romani, "potremo dare un incentivo alle famiglie, con reddito inferiore ai 15 mila euro, per l'acquisto del decoder. Come a dire: alla Rai gli oneri di servizio pubblico. Gli onori del guadagno ai costruttori dei decoder.
Dagospia 19 Settembre 2008