NOCS NOCS. CHI È? GHEDDAFI! - I REPARTI SPECIALI DELLA POLIZIA ADDESTRANO LA SCORTA DEL LEADER LIBICO, NUOVO AMICO DELL'OCCIDENTE E DI RE SILVIO - PROVE ANTITERRORISMO UE NELLA METRO DI ROMA.
Giovanni Bianconi per il "Corriere della Sera"
Nella primavera scorsa sono già venuti, e l'anno prossimo torneranno. Uomini della sicurezza libica, tra cui gli addetti alla protezione del leader Muammar Gheddafi, sono stati e saranno addestrati dagli specialisti dei Nocs italiani, le «teste di cuoio» che oggi celebrano i trent'anni di attività. Si tratta di corsi di tre settimane full immersion nei quali gli «allievi» provenienti dalla Jamahiriya imparano nuove tecniche riguardanti l'uso di armi da fuoco, movimenti di scorte e protezione, guida operativa.
La decisione di sviluppare la collaborazione tra Italia e Libia in questo particolare settore è stata ribadita nei recenti accordi tra i due Paesi, suggellati dal viaggio del presidente del Consiglio a Tripoli. È una forma ulteriore di assistenza verso uno Stato che in questo momento può aiutare il governo di Roma a fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina. E nella stessa area nord-africana, un'analoga operazione è stata avviata con la Tunisia, a livelli più avanzati. In questo caso saranno gli uomini dei Nocs a recarsi a Tunisi, per realizzare gli addestramenti in uno scenario più vicino possibile al «teatro operativo» di chi deve imparare. Lì - come altrove, dopo l'11 settembre 2001 - l'emergenza da affrontare è la minaccia del terrorismo di matrice islamica, e l'attenzione è puntata sulle tecniche riguardanti il trattamento degli esplosivi. Non solo disinnesco, ma anche modalità d'azione per entrare in ambienti protetti da sistemi elettrici, muri o porte blindate.
I libici invece continueranno a venire a Roma, nel centro di Spinaceto dove il comandante dei Nocs Paolo Gropuzzo - 48 anni, il quinto nella storia del corpo - guida 140 uomini che lavorano suddivisi in cinque sezioni: Operativa, Protezione, Supporto tecnico-logistico, Sanitaria e Studi sperimentazione e addestramento. Loro stessi affinano di continuo la preparazione ad attività che negli ultimi tempi si sono spostate, per frequenza, dagli interventi operativi (all'inizio nelle operazioni anti-terrorismo interno, poi nei sequestri di persona e nella cattura dei latitanti considerati più pericolosi) alla protezione di personalità a più alto rischio. Dopo le stragi mafiose del 1992 furono loro a occuparsi della scorta al neo-procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli, e negli ultimi tempi si sono occupati della sicurezza dei più importanti capi di Stato o di governo in visita in Italia, da Bush a Peres, da Putin ad Ahmadinejad, da Blair alla Merkel.
Con l'ampliamento della comunità europea la collaborazione e gli addestramenti si sono allargati verso i Paesi dell'ex area d'influenza sovietica. Nel marzo scorso, di notte, nella metropolitana di Roma chiusa al pubblico, sei reparti di altrettante nazioni dell'Unione hanno svolto un'esercitazione simulando l'intervento per la liberazione di ostaggi rinchiusi nei treni che attraversano i sotterranei della città. Insieme ai Nocs c'erano reparti delle «teste di cuoio» di Gran Bretagna, Irlanda, Francia, Grecia e Repubblica ceca.
Dagospia 19 Settembre 2008
Nella primavera scorsa sono già venuti, e l'anno prossimo torneranno. Uomini della sicurezza libica, tra cui gli addetti alla protezione del leader Muammar Gheddafi, sono stati e saranno addestrati dagli specialisti dei Nocs italiani, le «teste di cuoio» che oggi celebrano i trent'anni di attività. Si tratta di corsi di tre settimane full immersion nei quali gli «allievi» provenienti dalla Jamahiriya imparano nuove tecniche riguardanti l'uso di armi da fuoco, movimenti di scorte e protezione, guida operativa.
La decisione di sviluppare la collaborazione tra Italia e Libia in questo particolare settore è stata ribadita nei recenti accordi tra i due Paesi, suggellati dal viaggio del presidente del Consiglio a Tripoli. È una forma ulteriore di assistenza verso uno Stato che in questo momento può aiutare il governo di Roma a fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina. E nella stessa area nord-africana, un'analoga operazione è stata avviata con la Tunisia, a livelli più avanzati. In questo caso saranno gli uomini dei Nocs a recarsi a Tunisi, per realizzare gli addestramenti in uno scenario più vicino possibile al «teatro operativo» di chi deve imparare. Lì - come altrove, dopo l'11 settembre 2001 - l'emergenza da affrontare è la minaccia del terrorismo di matrice islamica, e l'attenzione è puntata sulle tecniche riguardanti il trattamento degli esplosivi. Non solo disinnesco, ma anche modalità d'azione per entrare in ambienti protetti da sistemi elettrici, muri o porte blindate.
I libici invece continueranno a venire a Roma, nel centro di Spinaceto dove il comandante dei Nocs Paolo Gropuzzo - 48 anni, il quinto nella storia del corpo - guida 140 uomini che lavorano suddivisi in cinque sezioni: Operativa, Protezione, Supporto tecnico-logistico, Sanitaria e Studi sperimentazione e addestramento. Loro stessi affinano di continuo la preparazione ad attività che negli ultimi tempi si sono spostate, per frequenza, dagli interventi operativi (all'inizio nelle operazioni anti-terrorismo interno, poi nei sequestri di persona e nella cattura dei latitanti considerati più pericolosi) alla protezione di personalità a più alto rischio. Dopo le stragi mafiose del 1992 furono loro a occuparsi della scorta al neo-procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli, e negli ultimi tempi si sono occupati della sicurezza dei più importanti capi di Stato o di governo in visita in Italia, da Bush a Peres, da Putin ad Ahmadinejad, da Blair alla Merkel.
Con l'ampliamento della comunità europea la collaborazione e gli addestramenti si sono allargati verso i Paesi dell'ex area d'influenza sovietica. Nel marzo scorso, di notte, nella metropolitana di Roma chiusa al pubblico, sei reparti di altrettante nazioni dell'Unione hanno svolto un'esercitazione simulando l'intervento per la liberazione di ostaggi rinchiusi nei treni che attraversano i sotterranei della città. Insieme ai Nocs c'erano reparti delle «teste di cuoio» di Gran Bretagna, Irlanda, Francia, Grecia e Repubblica ceca.
Dagospia 19 Settembre 2008