DIN-DON-DAN, ECCO LA DANDINI QUOTIDIANA, MODELLO LETTERMAN - ED È SUBITO VELENO: "PORTE APERTE A SABINA GUZZANTI: MA ORA È ABITUATA ALLE FOLLE OCEANICHE" - IL NO DI LUTTAZZI - IL NANO" DI CHICCO.
Leandro Palestini per "la Repubblica"
C´è una bomba pronta e esplodere su RaiTre, dal 21 ottobre, collocata sotto un "divano rosso". È il talk show quotidiano con uso di satira di Serena Dandini e della sua "pericolosa" brigata: un Parla con me di 40-50 minuti che farà da controcanto ai fatti della giornata, quelli che agitano il Belpaese (dal martedì al venerdì dopo le 23). Scardinata la finestra informativa di Primo piano (Tg3), la Rai crea una allegra alternativa alla partenza dei programmi d´approfondimento di Vespa (Porta a porta) e Mentana (Matrix), un programma che provocherà mal di pancia ai politici satireggiati, del governo Berlusconi e non solo.
Il marchio resta il divano rosso che di domenica aveva un milione di fan, confermato il glorioso cast (Neri Marcorè, Dario Vergassola, Ascanio Celestini, Banda Osiris), mentre arrivano i nuovi: Caterina Guzzanti e il fratello Corrado (di tanto in tanto), l´opinionista "Zoro" (Diego Bianchi), la coppia Lillo e Greg, Paola Minaccioni e Federica Cifola. Il titolo rimane inalterato, ma Serena Dandini pensa di aggiungere un sottotitolo: "C´è poco da ridere".
Dandini, quel sottotitolo allude al fatto che la satira si fa dura al tempo del governo di Berlusconi?
«Beh, in tv il sottotitolo va di moda. Ma non avremo l´ossessione del centrodestra al governo, del Berlusconi Ridens. Siamo stanchi delle etichette destra-sinistra, noi andremo controcorrente. Infatti tra le new entry ci sarà Diego Bianchi in arte Zoro (una sola "r", alla romana ) che farà un´inchiesta sul "ventre molle del Pd", su quel che resta del centrosinistra, frantumato in un milione di piccoli pezzi».
Collocato in una fascia quotidiana il format cambierà?
«Faremo satira fresca, di giornata, per 118 puntate. Come nei giornali rivolteremo la scaletta all´ultimo momento. Sarà un "Parla con me" modulato e arricchito dal ritmo della quotidianità. Di base avremo l´intervista, siamo un talk show, inviteremo filosofi, scienziati, uomini di spettacolo. Vedrete Richard Gere, Remo Bodei e Giulio Giorello, ma mai i politici: è una nostra regola. Oggi tutto è ideologizzato, anche la sanità, ma si possono incontrare ancora gli "eroi" del nostro tempo. Faremo i Robin Hood della tv italiana: daremo visibilità a cose interessanti che non si vedono altrove. Come il regista Marco De Lucia che ha fatto un film con novemila euro».
La vecchia squadra viene confermata?
«Squadra che vince non si cambia. Torna la Banda Osiris, la band anziana che preferisco dopo i Rolling Stones. Dario Vergassola sarà mio braccio destro e avrà un suo divano trolley rosso da inviato. Ascanio Celestini farà le sue "inchieste da fermo" ma non solo: sarà anche in movimento. Andrea Rivera continuerà con i citofoni. Neri Marcoré insieme ai suoi pezzi forti (Gasparri) sta preparando nuovi personaggi. Farà il direttore del Tg1 Gianni Riotta (che spiega le elezioni presidenziali americane), un Daniele Capezzone reloaded (come portavoce del Pdl) e poi farà un Leopardi molto marchigiano».
E dai nuovi acquisti cosa ci dobbiamo aspettare?
«Ci saranno delle sperimentazioni. Lillo e Greg si cimenteranno nella sit-comedy "Chirughi plastici" con interventi in diretta dalla sala operatoria. Caterina Guzzanti potrebbe fare il ministro Carfagna, e già prepara il personaggio dell´insegnante "esubero" alle prese con i provvedimenti del ministro della Pubblica istruzione Gelmini (e sul ministro proporremo un concorso tra chi la imiterà meglio in tv). Corrado Guzzanti è atteso sul divano rosso: può atterrare ogni tanto, usando lo studio tv come sala prove (in gennaio sarà in tournée teatrale). Arrivano Federica Cifola e Paola Minaccioni: quest´ultima farà la ministra Meloni (che a noi sta simpatica) alle prese con il gioco dei tabu: deve trovare dei sinonimi alla parola fascista».
E uno spazio per Luttazzi, Travaglio, Grillo e Sabina Guzzanti, gli esiliati della nostra tv...
«Noi non mettiamo al bando nessuno. Laicamente invitiamo sempre tutti. Luttazzi lo abbiamo invitato in passato, ma lui ha declinato l´invito. Travaglio è già venuto, e ce l´ho a teatro (lei è direttore artistico dell´Ambra Jovinelli ndr). Porte aperte a Sabina Guzzanti: ho lavorato tanto con lei, ma adesso è abituata alle folle oceaniche. Come Beppe Grillo: difficilmente viene in uno studio tv».
Teme la concorrenza di Vespa e Mentana?
«No, il direttore di RaiTre Paolo Ruffini non ci mette ansia. Vespa con Porta a porta fa l´ascolto per tutta la Rai, così noi possiamo sperimentare. Se mai, temo Matrix di venerdì: perché sospetto che voglia far rivedere i pezzi di repertorio dell´Ottavo Nano, quando ero più giovane».
Dagospia 22 Settembre 2008
C´è una bomba pronta e esplodere su RaiTre, dal 21 ottobre, collocata sotto un "divano rosso". È il talk show quotidiano con uso di satira di Serena Dandini e della sua "pericolosa" brigata: un Parla con me di 40-50 minuti che farà da controcanto ai fatti della giornata, quelli che agitano il Belpaese (dal martedì al venerdì dopo le 23). Scardinata la finestra informativa di Primo piano (Tg3), la Rai crea una allegra alternativa alla partenza dei programmi d´approfondimento di Vespa (Porta a porta) e Mentana (Matrix), un programma che provocherà mal di pancia ai politici satireggiati, del governo Berlusconi e non solo.
Il marchio resta il divano rosso che di domenica aveva un milione di fan, confermato il glorioso cast (Neri Marcorè, Dario Vergassola, Ascanio Celestini, Banda Osiris), mentre arrivano i nuovi: Caterina Guzzanti e il fratello Corrado (di tanto in tanto), l´opinionista "Zoro" (Diego Bianchi), la coppia Lillo e Greg, Paola Minaccioni e Federica Cifola. Il titolo rimane inalterato, ma Serena Dandini pensa di aggiungere un sottotitolo: "C´è poco da ridere".
Dandini, quel sottotitolo allude al fatto che la satira si fa dura al tempo del governo di Berlusconi?
«Beh, in tv il sottotitolo va di moda. Ma non avremo l´ossessione del centrodestra al governo, del Berlusconi Ridens. Siamo stanchi delle etichette destra-sinistra, noi andremo controcorrente. Infatti tra le new entry ci sarà Diego Bianchi in arte Zoro (una sola "r", alla romana ) che farà un´inchiesta sul "ventre molle del Pd", su quel che resta del centrosinistra, frantumato in un milione di piccoli pezzi».
Collocato in una fascia quotidiana il format cambierà?
«Faremo satira fresca, di giornata, per 118 puntate. Come nei giornali rivolteremo la scaletta all´ultimo momento. Sarà un "Parla con me" modulato e arricchito dal ritmo della quotidianità. Di base avremo l´intervista, siamo un talk show, inviteremo filosofi, scienziati, uomini di spettacolo. Vedrete Richard Gere, Remo Bodei e Giulio Giorello, ma mai i politici: è una nostra regola. Oggi tutto è ideologizzato, anche la sanità, ma si possono incontrare ancora gli "eroi" del nostro tempo. Faremo i Robin Hood della tv italiana: daremo visibilità a cose interessanti che non si vedono altrove. Come il regista Marco De Lucia che ha fatto un film con novemila euro».
La vecchia squadra viene confermata?
«Squadra che vince non si cambia. Torna la Banda Osiris, la band anziana che preferisco dopo i Rolling Stones. Dario Vergassola sarà mio braccio destro e avrà un suo divano trolley rosso da inviato. Ascanio Celestini farà le sue "inchieste da fermo" ma non solo: sarà anche in movimento. Andrea Rivera continuerà con i citofoni. Neri Marcoré insieme ai suoi pezzi forti (Gasparri) sta preparando nuovi personaggi. Farà il direttore del Tg1 Gianni Riotta (che spiega le elezioni presidenziali americane), un Daniele Capezzone reloaded (come portavoce del Pdl) e poi farà un Leopardi molto marchigiano».
E dai nuovi acquisti cosa ci dobbiamo aspettare?
«Ci saranno delle sperimentazioni. Lillo e Greg si cimenteranno nella sit-comedy "Chirughi plastici" con interventi in diretta dalla sala operatoria. Caterina Guzzanti potrebbe fare il ministro Carfagna, e già prepara il personaggio dell´insegnante "esubero" alle prese con i provvedimenti del ministro della Pubblica istruzione Gelmini (e sul ministro proporremo un concorso tra chi la imiterà meglio in tv). Corrado Guzzanti è atteso sul divano rosso: può atterrare ogni tanto, usando lo studio tv come sala prove (in gennaio sarà in tournée teatrale). Arrivano Federica Cifola e Paola Minaccioni: quest´ultima farà la ministra Meloni (che a noi sta simpatica) alle prese con il gioco dei tabu: deve trovare dei sinonimi alla parola fascista».
E uno spazio per Luttazzi, Travaglio, Grillo e Sabina Guzzanti, gli esiliati della nostra tv...
«Noi non mettiamo al bando nessuno. Laicamente invitiamo sempre tutti. Luttazzi lo abbiamo invitato in passato, ma lui ha declinato l´invito. Travaglio è già venuto, e ce l´ho a teatro (lei è direttore artistico dell´Ambra Jovinelli ndr). Porte aperte a Sabina Guzzanti: ho lavorato tanto con lei, ma adesso è abituata alle folle oceaniche. Come Beppe Grillo: difficilmente viene in uno studio tv».
Teme la concorrenza di Vespa e Mentana?
«No, il direttore di RaiTre Paolo Ruffini non ci mette ansia. Vespa con Porta a porta fa l´ascolto per tutta la Rai, così noi possiamo sperimentare. Se mai, temo Matrix di venerdì: perché sospetto che voglia far rivedere i pezzi di repertorio dell´Ottavo Nano, quando ero più giovane».
Dagospia 22 Settembre 2008