BUSH E HU JINTAO PARLANO DELLA CRISI - GOLDMAN E MORGAN DIVENTANO HOLDING - CEO AIG RIFIUTA MEGALIQUIDAZIONE - 2 MLD PER DB - TUTTI VOGLIONO I LICENZIATI LEHMAN - CIARRA-CARACCIOLO E I CONTI DELLE ASL.

1 - CRISI FINANZIARIA AL CENTRO TELEFONATA TRA BUSH E HU JINTAO.
(Adnkronos) - La crisi finanziaria negli Stati Uniti e' stata al centro di una conversazione telefonica questa mattina tra il presidente americano George Bush e quello cinese Hu Jintao. I due leader, hanno reso noto le fonti ufficiali cinesi, hanno parlato dietro richiesta di Bush. "Abbiamo visto - ha dichiarato Hu - che gli Stati Uniti hanno preso alcune importanti misure per stabilizzare il mercato finanziario interno, e speriamo che queste misure possano produrre risultati rapidi tali da far gradualmente migliorare le condizioni finanziarie negli Stati Uniti". Hu ha anche sottolineato chE il piano delle autorita'americane rientra tanto negli interessi degli Stati Uniti quanto della Cina.

2 - GOLDMAN E MORGAN DIVENTANO HOLDING.
(Agi/Reuters) - Goldman Sachs e Morgan Stanley, le ultime due grandi banche d'investimento Usa rimaste ancora in piedi, cambiano status e diventano holding. La mossa fa seguito alla definizione del piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari per ikl risanamento del sistema finanziario e consentira' alle due banche di accedere piu' facilmente ai fondi di stato, incoraporarando al loro interno banche di deposito e puntando a un nuovo modello di business, tipo quello di Citigroup, o Bank of America. Le altre grandi banche d'affari Usa erano tutte saltate. Bear Sterns e' stata incorpoprata da JPMorgan, Lehman e' fallita e Merrill Lynch verra' acquisita da Bank of America.

Dopo l'approvazione del piano di salvataggio da 700 miliardi Morgan Stanley ha interrotto le trattative per fondersi con Wachovia e ha preferito cambiare status per poter accedere ai fondi pubblici. Morgan e Goldman dovranno ora rispondere a controlli piu' serrati da parte delle autorita' centrali. Il Tesoro Usa, oppure un altro organismo pubblico, avranno il potere di acquistare e detenere i titoli illiquidi e tossici in circolazione, liberando il sistema finanziario della spazzatura che pesava sui suoi bilanci. Tutto il sisitema finanziario Usa verra' comunque rivoluzionato e nuovi controlli subentreranno alla deregolamentazione che fin qui ha dettato legge. I democratici, che controllano il Congresso, vogliono che l'organismo che dovra' fare incetta dei titoli spazzatura sia un istituto indipendente, mentre l'amministrazione Bush ha proposto una struttura alle dipendenze del Tesoro.

"I democratici - spiega Nancy Pelosi, speaker della Camera dei Deputati - ritengono che una soluzione responsabile preveda un organismo di sorveglianza indipendente e una rete di protezione per i contribuenti". Intanto il segretario al Tesoro Henry Paulson, intervenuto domenica a piu' riprese in tv, sostiene che il piano di salvataggio alla fine potrebbe costare meno dei 700 miliardi di dollari citati come cifra indicativa dall'amministrazione Bush nella bozza di piano inviata al Congresso.

3 - EX CEO AIG RIFIUTA MEGA-LIQUIDAZIONE DA 22 MLN DLR.
(Agi/Reuters) - L'ex ceo di American International Group (Aig), Robert Willumstad ha rifiutato una mega-liquidazione da 22 milioni di dollari, che gli spettava,dopo che il gruppo e' stato nazionalizzato e la guida della societa' e' passata ad Edward Liddy. Secondo quanto rivelano al Wall Street Journal fonti bene informate, Willumstad avrebbe inviato una e-mail a Liddy, nella quale rinuncia alla liquidazione, poiche' non e' riuscito a portare avanti il suo piano di salvataggio del colosso assicurativo. Il WSJ riporta anche le valutazioni di alcuni grossi azionisti di Aig, preoccupati per il salvataggio del governo. Gli azionisti intendono riunirsi oggi per discutere delle possibili alternative alla nazionalizzazione.

4 - DEUTSCHE BANK, VIA LIBERA AD AUMENTO CAPITALE DA 2 MILIARDI.
(Apcom) - I vertici di Deutsche Bank hanno dato oggi il via libera all'aumento di capitale da due miliardi di euro deciso per finanziare l'acquisto di una quota di minoranza di Postbank. Lo ha annunciato la prima banca tedesca in un comunicato.
L'istituto guidato da Josef Ackermann emetterà fino a 40 milioni di nuove azioni, con l'obiettivo di incassare circa due miliardi.
La decisione era stata preannunciata nei giorni scorsi. Il 12 settembre Deutsche Bank ha reso noto di aver rilevato per 2,79 miliardi di euro il 29,75% di Postbank, la più grande banca tedesca nel settore del retail. L'istituto di Francoforte ha inoltre un'opzione per acquisire, in un periodo di 12-36 mesi, un'ulteriore quota del 18% a un prezzo di 55 euro per azione.

5 - TROPPO CARO RISCHIA DI SALTARE L'AIRBUS PER I MILITARI.
Andrea Tarquini per "la Repubblica" - Rischia di saltare il progetto di costruzione dell´aereo da trasporto militare europeo Airbus A400M, uno dei più ambiziosi progetti di cooperazione militare e di alta tecnologia nella Ue. In una lettera inviata al ministero della Difesa tedesco (che ha ordinato 60 quadrimotori turboelica A400m), il numero uno del gruppo Eads (European aerospace and defense company) scrive che il progetto è in gravi difficoltà, che i costi di sviluppo e produzione sono aumentati, e che i profitti previsti per la vendita dei 180 aerei di questo modello ordinati da viderse aviazioni europee della Nato sono stati già «investiti» nello sviluppo del velivolo.

Non sono bastati: ci vorranno altri 1,4 miliardi di euro. Il progetto Airbus A400M sta dunque diventando, scrive ancor Gallois «un affare altamente negativo che danneggia la performance dell´azienda» con carichi di pesanti spese. Se non si troverà un accordo tra governi e Eads la situazione diventerà altamente critica, ammonisce Gallois. Chiede in sostanza che i poteri politici rinuncino a far pagare ad Airbus le penali per il ritardo ormai inevitabile (da sei mesi a due anni) nella consegna degli A400M di serie. Ma il governo di Berlino non ne vuol sapere di concedere questo sconto.

6 - I MAGNIFICI OTTO.
Enrico Franceschini per "la Repubblica" - Gran parte dei 5 mila dipendenti dell´ufficio londinese della Lehman Brothers, rimasti senza lavoro potrebbero ritrovarne uno nei prossimi giorni. Tre società interessate a rilevare l´ex-base della Lehman nella City hanno presentato un´offerta alla PricewaterhouseCoopers, l´amministratore della Lehman dopo la bancarotta. Si tratta della Barclays, che ha già acquistato la divisione bancaria della Lehman negli Stati Uniti (e che potrebbe fare altrettanto con quella di Tokyo), a cui si sono affiancate le offerte della Nomura, una banca giapponese, e della banca francese Bnp. Un accordo potrebbe essere raggiunto nei primi giorni di questa settimana.

Gli acquirenti sono interessati ad assumere almeno metà della squadra di banchieri della Lehman, che hanno realizzato profitti da record negli ultimi cinque anni, prima che si disperdano accettando altre offerte di lavoro a Londra e in altre capitali della finanza. Intanto ci sono polemiche sul bonus che la Barclays avrebbe promesso ai top manager della divisione Lehman di New York, nel quadro dell´acquisizione da 2 miliardi e mezzo di dollari concordata nei giorni scorsi. La banca inglese avrebbe identificato otto manager, su uno staff di 10 mila, considerati cruciali per il successo dell´operazione e altri 200 il cui ruolo viene giudicato di importanza chiave. Si dice che i "magnifici otto" riceveranno un contratto di due anni dai 10 ai 25 milioni di dollari per ciascuno.



7 - CIARRA-CARACCIOLO E I CONTI DELLE ASL.
Paolo Foschi per il "Corriere della Sera - Roma" - Rapporti difficili fra Eurosanità e gli enti locali. La holding che possiede il Policlinico Casilino e le case di cura Quisisana e Villa Stuart, fa capo alla strana coppia (imprenditoriale, s'intende) costituita dal principe Carlo Caracciolo, azionista dell'Espresso, e alla famiglia di Giuseppe Ciarrapico, senatore del Pdl che non ha mai rinnegato il fascismo. La società, guidata dal presidente Maurizio Martinetti, ha dovuto letteralmente fare i conti con le inefficienze di Regione e Comune.

O almeno ciò emerge dalla relazione al bilancio 2007, dove si legge che «gli oneri finanziari sono dovuti in larga misura al costo delle anticipazioni e delle cessioni pro soluto dei crediti maturati verso le Asl, quindi verso la Regione Lazio. Tali costi sono ormai endemici e rappresentano di fatto una sorta di riduzione del valore dei Drg (cioè i rimborsi a prestazione erogati dalle Asl, ndr)». E come se non bastasse, si registra anche la «crescente pressione delle assicurazioni per una riduzione delle tariffe». Eurosanità non sconta solo i ritardi nei pagamenti dalla giunta di Piero Marrazzo. Ce n'è anche per il Campidoglio, che ai tempi di Walter Veltroni avrebbe rilasciato in ritardo una concessione edilizia per il potenziamento del Policlinico Casilino, rallentando l'ammodernamento dell'ospedale.

8 - IL TRENO PERSO DEI SOCI DI SEAT PG.
Mo. D. per "Il Sole 24 Ore" - Nel gioco d'azzardo bisogna sapere quando fermarsi. Un adagio che si ripete fra i giocatori professionisti, ma che forse si conosce meno fra i fondi di private equity. Lo hanno imparato gli azionisti di maggioranza di Seat Pagine Gialle (Permira, Cvc Capital Partners, Bc Partners e Investitori Associati), che nel marzo 2007 avevano ricevuto offerte per la società a 0,48/0,50 euro per azione, quando i corsi di Borsa si aggiravano attorno a 46/48,50 centesimi. La richiesta però era leggermente più alta (0,55 euro) e per quei cinque centesimi le trattative non si chiusero se non nel luglio successivo ma a un prezzo inferiore: 43 centesimi in linea con le quotazioni di Borsa. Ad acquistare era Blackstone, ma l'accordo saltò a causa della crisi dei subprime e quindi del mercato del credito. Così i quattro fondi si trovano ora in portafoglio una società che rispetto all'ultimo prezzo di vendita ha ceduto l'83% del suo valore. Quando si dice che per un punto Martin perse la cappa.

9 - IL COMUNE DI MILANO AI TEMPI DEI DERIVATI.
My. L. per "Il Sole 24 Ore" - La fortuna è che nel 2005 il Comune di Milano non scelse Lehman Brothers per lanciare un maxi-bond da 1,7 miliardi e per stipulare i più svariati contratti derivati. La sfortuna, però, è che neppure le quattro banche con cui Palazzo Marino decise di imbarcarsi in questa avventura finanziaria (Ubs, Deutsche Bank, JP Morgan e Depfa) oggi stanno tanto bene. Nel 2005 per esempio costava 18 punti base (0,18%) assicurarsi contro l'insolvenza di Ubs, mentre oggi ne costa 340 (3,4%).

Insomma: il rischio che almeno una delle controparti del Comune "salti" è concreto. E per Milano, che ha già depositato circa 100 milioni presso queste banche per rimborsare nel 2035 il bond, non è una bella notizia. È anche per questo che il Partito democratico ha deciso di convocare un Consiglio comuna-le straordinario, che assuma tutte le iniziative in grado di tutelare il Comune. L'idea è di assoldare una squadra di avvocati che impugni i contratti derivati e ne chieda in Tribunale la nullità. Ma il tempo stringe. E la crisi finanziaria incombe su tutti.

10 - GIANCARLO ELIA VALORI FA IL «COMMERCIALISTA».
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Giancarlo Elia Valori è stato chiamato nel consiglio di sorveglianza di Acbgroup, il maggiore network di commercialisti in Italia. Secondo indiscrezioni, l'ingresso nella società di servizi presieduta da Victor Uckmar- che ha la mission di «essere il "business solver" per l'impresaitaliana»-non pare casuale.Giancarlo Elia Valori sembra infatti prendere posto nel consiglio di sorveglianza in attesa di una possibile collaborazione fra Acbgroup e la banca d'affari La Centrale Finanziaria Generale, di cui Valori è presidente.

Acbgroup, peraltro, vanta una squadra di 800 professionisti provenienti da oltre 60 studi associati e nel suo consiglio di sorveglianza siedono nomi di primo piano dell'industria e della finanza italiana, fra cui Piero Gnudi e Italo Lucchini. Insomma, due salotti buoni dell'advisory societaria - nel consiglio di La Centrale Finanziaria siedono fra gli altri, Tarak Ben Ammar, Alberto Gotti e Sergio Balbinot - si preparano a una collaborazione. Un'alleanza che non passerà inosservata a Piazza Affari.

11 - LE RADICI DI UNIPOL E QUELLE DI LEHMAN.
R. Sa. per "Il Sole 24 Ore" - Unipol investe sui propri clienti. Va interpretata così la decisione della compagnia bolognese - unica finora nel mercato ad essersi comportata così - di coprire dal rischio Lehman Brothers i suoi assicurati titolari di polizze costruite con bond della fallita banca americana. È una decisione che, nel breve, potrebbe (e non è detto) andare a pregiudizio degli utili della società e dei suoi azionisti. Ma gli investitori che nei giorni scorsi hanno penalizzato il titolo della compagnia in Borsa potrebbero non avere avuto la vista lunga. La crisi finanziaria di questi mesi dimostra che banche ed assicurazioni con solidi legami con il mercato retail stanno superando meglio le difficoltà. Con la sua scelta Unipol riscopre un'autentica, e non effimera, natura mutualistica e solidaristica. Ma alla lunga anche il mercato finirà per premiare chi, in una situazione difficile, ha dimostrato la determinazione necessaria per proteggere il più solido dei suoi asset.


Dagospia 22 Settembre 2008