NOMURA ACQUISTA PEZZI DI LEHMAN - TELECOM, I FONDI E L'OPZIONE SUDAFRICA FMI: USA POSSONO RECUPERARE IL COSTO DEL PIANO SALVABANCHE - MICROSOFT INVESTE 40 MLD SU DI SE' - LE POSTE DI SARKÒ.
1 - LEHMAN BROTHERS: NOMURA ACQUISTA EQUITY E INVESTMENT BANK EUROPA.
(Adnkronos) - Lehman Brothers verso una nuova intesa con Nomura. A quanto apprende l'ADNKRONOS potrebbe essere gia' annunciata oggi a Londra la vendita alla banca giapponese della divisione di Equity e di Investment Banking per l'Europa di Lehman Brothers. Un'operazione che, con il passaggio di queste due divisioni a Nomura, mira a garantire il mantenimento di parecchie centinaia di posti di lavoro.
2 - STRAUSS-KAHN (FMI):USA POSSONO RECUPERARE COSTO PIANO SALVABANCHE.
(Apcom) - Gli Stati Uniti possono riuscire a gestire l'immenso piano di salvataggio annunciato per il sistema bancario senza per forza veder esplodere strutturalmente il loro deficit di bilancio: la spesa iniziale può essere recuperata. Lo assicura il direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, con un articolo pubblicato oggi sul Financial Times, dopo che ieri proprio gli allarmi sulle possibili ripercussioni sul deficit Usa dovute agli interventi annunciati - come minimo costeranno 700 miliardi di dollari - avevano pesantemente depresso la divisa americana, con l'euro che era schizzato oltre quota 1,49 dollari.
Il costo del piano salva banche è un evidente problema di lungo termine, secondo il numero uno dell'Fmi. "Per l'immediato il costo in termini di indebitamento è elevato, ma questo non significa che saranno i contribuenti a dover pagare. L'esperienza internazionale - dice Strauss-Kahn - dimostra che operando adeguatamente il governo può attendersi di recuperare la maggior parte dell'investimento". Certo "se i costi per i conti pubblici dovessero diventare ampi, potrebbero servire sostanziali correzioni di bilancio per assicurare la sostenibilità di lungo termine delle finanze pubbliche".
3 - TELECOM, I FONDI E L'OPZIONE SUDAFRICA.
Federico De Rosa per il "Corriere della Sera" - Nell'attesa che il consiglio di Telecom di giovedì prossimo valuti il miglior assetto per la rete, sul mercato continuano le scommesse sull'arrivo dei nuovi soci. Si parla di un aumento di capitale riservato da circa 5 miliardi di euro che verrebbe proposto prima al board poi all'assemblea, sottoscritto per circa 3 miliardi dalla libica Lafico e per il resto da altri fondi, non solo arabi, con cui Franco Bernabè ha preso contatto. L'amministratore delegato di Telecom, tuttavia, non starebbe lavorando solo all'allargamento della compagine azionaria. Se dovessero entrare in cassa 5 miliardi di euro, a cui potrebbero aggiungersene altri nel caso di vendita della rete, il manager sarebbe finalmente in grado di guardare fuori dai confini.
In quest'ottica, alcune voci dicono che l'amministratore delegato di Telecom avrebbe studiato con interesse la possibilità di fare qualcosa in Sud Africa, mercato che nella telefonia presenta i tassi di crescita più elevati al mondo. E nel mirino sarebbe finita la Mtn, primo operatore africano nei cellulari con 68 milioni clienti tra Africa e Medio Oriente. Giusto poco prima dell'estate la compagnia sudafricana, che vale circa 30 miliardi di dollari, è stata oggetto di offerte da parte di due società indiane, Bharti Airtel e Reliance Communication, entrambe respinte.
Secondo alcuni osservatori Mtn potrebbe essere per Telecom un'ottima alternativa per continuare a crescere all'estero dopo la frenata di Tim Brasil che, a detta di diversi osservatori, in un'ottica di riassetto potrebbe finire a Telefonica. Non è detto, comunque, che dopo aver esaminato il dossier Mtn, Bernabè decida di fare passi avanti. Probabile tuttavia che con l'ingresso dei fondi sovrani arabi il gruppo telefonico inizi a guardare concretamente all'area del Mediterraneo.
4 - DUELLO TRA FILIALI DELLA MERCHANT FALLITA LONDRA: ORA RIDATECI 8 MILIARDI.
Dal "Corriere della Sera" - Venerdì scorso, prima di dichiarare bancarotta, gli uffici londinesi di Lehman Brothers si sono accorti che circa 8 miliardi di dollari che avrebbero dovuto essere sui loro conti erano spariti. La Pricewaterhouse Coopers, garante delle attività londinesi di Lehman, ha perciò chiesto la restituzione dei soldi dagli Usa. Così come ha fatto, durante il weekend, anche il premier britannico Gordon Brown.
5 - E MICROSOFT INVESTE 40 MILIARDI SU DI SE'.
Dal "Corriere della Sera" - Microsoft ha annunciato ieri un nuovo piano di buy back per un massimo di 40 miliardi di dollari. Il colosso statunitense del software il cui valore azionario è calato del 30% da gennaio a oggi, ha sottolineato che la possibilità di riacquistare azioni proprie resterà aperta fino al settembre del 2013. Il gruppo ha fatto sapere inoltre che il precedente programma di buy back da 40 miliardi di dollari è stato completato.
Il consiglio di amministrazione di Microsoft ha annunciato infine una proposta di dividendo semestrale di 13 cent per azione, in aumento del 18%. S&P ha premiato Microsoft con un rating a tripla A, confermando un outlook «stabile».
6 - "MUTUI RINEGOZIATI, TROPPI ERRORI DELLE BANCHE".
Da "la Repubblica" - Altroconsumo ha presentato una denuncia a Banca d´Italia e al ministero dell´Economia e per «l´assenza di trasparenza delle informazioni» sulla rinegoziazione dei mutui. L´associazione ha ribadito che nelle lettere delle banche «non c´è traccia del piano d´ammortamento, mentre abbondano gli errori di calcolo e non c´è corrispondenza tra quota capitale ancora da pagare e rata attuale».
7 - SARKOZY CERCA CAPITALI PER LE POSTE FRANCESI.
Giampiero Martinetti per "la Repubblica" - La sorte della Poste e della sua parziale privatizzazione si gioca, in buona parte, oggi: cinque sindacati hanno infatti invitato i 300 mila dipendenti dell´azienda pubblica francese a incrociare le braccia. L´ampiezza della mobilitazione influenzerà l´atteggiamento del governo: Nicolas Sarkozy è favorevole all´apertura di capitale, ma non intende sacrificare la pace sociale sull´altare di un conflitto duro nelle poste, che potrebbe coagulare i malumori che percorrono il paese. E il presidente ha già creato una commissione che dovrà «riflettere» sul futuro del servizio postale.
Dal punto di vista finanziario, la Poste ha bisogno di 3-3,5 miliardi per affrontare la concorrenza, il ricorso al mercato è quindi giustificato. Ma Oltralpe svolge un ruolo particolare: quello di servizio pubblico presente in tutti gli angoli del paese, il più grande d´Europa, ma anche quello fra i meno densamente popolati. La Francia rurale, non solo quella sindacale, non vuole vedere la Poste in Borsa, rifiuta l´idea stessa di essere confrontata al mercato e ai suoi capricci. E la crisi finanziaria ha dato una mano agli oppositori. Certo, il governo assicura di voler mantenere più del 50% del capitale, ma aveva detto la stessa cosa di Gaz de France e la sua parola non è più oro colato.
8 - IL «TERZO» INCOMODO FRA IRIDE-HERA-ENIA.
D. Ra. per "Il Sole 24 Ore" - È ancora spianata la strada verso l'aggregazione Iride-Hera Enìa o, al primo crocevia, già si stanno delineando le sagome di altri interlocutori, magari esteri, disponibili a mettere in piedi una nuova alleanza? In occasione di un incontro, in programma questo pomeriggio nel capoluogo ligure, Marta Vincenzi, sindaco di Genova, e Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, coazionisti di controllo di Iride, dovranno pur lanciare un qualche segnale ai potenziali alleati di oggi o, forse, a quelli di domani. Ieri, Chiamparino ha assicurato di non essere animato da alcuna intenzione di rompere con gli attuali interlocutori. Ma le trattative fra i manager non hanno sciolto i tanti nodi. Ora, il confronto approda al tavolo dei due primi cittadini sotto forma di pesi e contrappesi con i quali far decollare, o affossare, le prove tecniche di fusione in corso fra Torino, Genova e la via Emilia. Il tempo stringe. Alla fine del mese decade l'esclusivanel negoziato per celebrareil matrimonio a tre. Il "liberi tutti" è davvero dietro l'angolo.
9 - GOMME CONTINENTAL AD ALTA TEMPERATURA.
B. R. per "Il Sole 24 Ore" - Nelle intenzioni di Schaeffler, la scalata a Continental doveva permettere alla società bavarese di acquistare semplicemente una quota di controllo del produttore di pneumatici, meno del 50%del capitale.Ma l'operazione ha superato le attese,diventando assai più costosa delle previsioni e trasformando in parte l'offerta pubblica di acquisto in un boomerang. Ieri Schaeffler ha annunciato di controllare ormai il 90% del produttore di pneumatici. In origine,l'Opa doveva essere di modesto interesse per i mercati: 75 euro ad azione.Eppure l'operazione ha avuto grande successo, anche per un recente profit warning di Continental che ha reso il prezzo appetibile. L'azienda che produce cuscinetti a sfera sarà ora costretta a vendere l'eccesso di azioni in portafoglio per rispettare l'accordo con la società di Hannover. Le banche in possesso dei titoli hanno cinque anni di tempo, ma qualsiasi vendita a un prezzo inferiore a 75 euro dovrà avere il benestare di Schaeffler. Si capisce: ieri il titolo Continental quotava 69,74 euro.
10 - PROFUMO DI SOLDI NELLE CARTE COMMERZ.
B. R. per "Il Sole 24 Ore" - I consumi in Germania sono deboli, più deboli che in altri Paesi della zona euro. Ormai supermercati e negozi fanno di tutto per indurre i tedeschi a consumare. L'ultima novità però non ha nulla a che vedere con i famigerati sconti. L'istituto di credito Commerzbank ha lanciato in questi giorni carte di credito profumate, con la possibilità per i correntisti di scegliere il profumo che più si adatta alla loro personalità. Le carte di credito sono rivestite di uno strato di lacca che emana profumo al contatto con le dita e costano cinque euro più di quelle tradizionali, secondo il quotidiano Süddeutsche Zeitung. Già oggi molti istituti di credito permettono ai loro clienti di personalizzare le loro carte di credito, con foto e disegni. Ma chissà se l'odore di menta o arancia indurrà veramente i tedeschi a spendere di più? Il timore in questi giorni è che la crisi finanziaria possa pesare ulteriormente sui consumi dopo che l'elevata inflazione degli ultimi mesi ha provocato un netto rallentamento dell'economia.
11 - IL CRACK DI LEHMAN E LE BANCHE POPOLARI.
Al. G. per "Il Sole 24 Ore" - Dopo il crack della Lehman Brothers, che partendo da Wall Street ha generato 620 miliardi di dollari di debito sparsi nel mondo, non sarà facile per i teorici del libero mercato proseguire nella critica al credito cooperativo europeo. Anche in Italia, le anomalie nella governance delle popolari quotate appaiono come la pagliuzza nell'occhio di chi non vuol vedere la trave che sta angosciando il capitalismo finanziario anglosassone. Detto in modo più banale: se mister Fuld di Lehman, finora uno degli eroi della teoria mercatista, ha generato un buco da oltre 600 di dollari, chi avrà il coraggio di criticare l'operato di Piero Melazzini della Popolare di Sondrio o di Giovanni De Censi del Credito Valtellinese che, pur senza mai avere avuto un Roe del 30%, hanno assicurato dividendi in crescita ai propri soci e prosperità alla gente della Valtellina? Nel momento in cui si chiede alle banche di rimborsare i clienti dai danni del crack Lehman, riesumando la funzione pubblica del credito, la domanda non è retorica.
Dagospia 23 Settembre 2008
(Adnkronos) - Lehman Brothers verso una nuova intesa con Nomura. A quanto apprende l'ADNKRONOS potrebbe essere gia' annunciata oggi a Londra la vendita alla banca giapponese della divisione di Equity e di Investment Banking per l'Europa di Lehman Brothers. Un'operazione che, con il passaggio di queste due divisioni a Nomura, mira a garantire il mantenimento di parecchie centinaia di posti di lavoro.
2 - STRAUSS-KAHN (FMI):USA POSSONO RECUPERARE COSTO PIANO SALVABANCHE.
(Apcom) - Gli Stati Uniti possono riuscire a gestire l'immenso piano di salvataggio annunciato per il sistema bancario senza per forza veder esplodere strutturalmente il loro deficit di bilancio: la spesa iniziale può essere recuperata. Lo assicura il direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, con un articolo pubblicato oggi sul Financial Times, dopo che ieri proprio gli allarmi sulle possibili ripercussioni sul deficit Usa dovute agli interventi annunciati - come minimo costeranno 700 miliardi di dollari - avevano pesantemente depresso la divisa americana, con l'euro che era schizzato oltre quota 1,49 dollari.
Il costo del piano salva banche è un evidente problema di lungo termine, secondo il numero uno dell'Fmi. "Per l'immediato il costo in termini di indebitamento è elevato, ma questo non significa che saranno i contribuenti a dover pagare. L'esperienza internazionale - dice Strauss-Kahn - dimostra che operando adeguatamente il governo può attendersi di recuperare la maggior parte dell'investimento". Certo "se i costi per i conti pubblici dovessero diventare ampi, potrebbero servire sostanziali correzioni di bilancio per assicurare la sostenibilità di lungo termine delle finanze pubbliche".
3 - TELECOM, I FONDI E L'OPZIONE SUDAFRICA.
Federico De Rosa per il "Corriere della Sera" - Nell'attesa che il consiglio di Telecom di giovedì prossimo valuti il miglior assetto per la rete, sul mercato continuano le scommesse sull'arrivo dei nuovi soci. Si parla di un aumento di capitale riservato da circa 5 miliardi di euro che verrebbe proposto prima al board poi all'assemblea, sottoscritto per circa 3 miliardi dalla libica Lafico e per il resto da altri fondi, non solo arabi, con cui Franco Bernabè ha preso contatto. L'amministratore delegato di Telecom, tuttavia, non starebbe lavorando solo all'allargamento della compagine azionaria. Se dovessero entrare in cassa 5 miliardi di euro, a cui potrebbero aggiungersene altri nel caso di vendita della rete, il manager sarebbe finalmente in grado di guardare fuori dai confini.
In quest'ottica, alcune voci dicono che l'amministratore delegato di Telecom avrebbe studiato con interesse la possibilità di fare qualcosa in Sud Africa, mercato che nella telefonia presenta i tassi di crescita più elevati al mondo. E nel mirino sarebbe finita la Mtn, primo operatore africano nei cellulari con 68 milioni clienti tra Africa e Medio Oriente. Giusto poco prima dell'estate la compagnia sudafricana, che vale circa 30 miliardi di dollari, è stata oggetto di offerte da parte di due società indiane, Bharti Airtel e Reliance Communication, entrambe respinte.
Secondo alcuni osservatori Mtn potrebbe essere per Telecom un'ottima alternativa per continuare a crescere all'estero dopo la frenata di Tim Brasil che, a detta di diversi osservatori, in un'ottica di riassetto potrebbe finire a Telefonica. Non è detto, comunque, che dopo aver esaminato il dossier Mtn, Bernabè decida di fare passi avanti. Probabile tuttavia che con l'ingresso dei fondi sovrani arabi il gruppo telefonico inizi a guardare concretamente all'area del Mediterraneo.
4 - DUELLO TRA FILIALI DELLA MERCHANT FALLITA LONDRA: ORA RIDATECI 8 MILIARDI.
Dal "Corriere della Sera" - Venerdì scorso, prima di dichiarare bancarotta, gli uffici londinesi di Lehman Brothers si sono accorti che circa 8 miliardi di dollari che avrebbero dovuto essere sui loro conti erano spariti. La Pricewaterhouse Coopers, garante delle attività londinesi di Lehman, ha perciò chiesto la restituzione dei soldi dagli Usa. Così come ha fatto, durante il weekend, anche il premier britannico Gordon Brown.
5 - E MICROSOFT INVESTE 40 MILIARDI SU DI SE'.
Dal "Corriere della Sera" - Microsoft ha annunciato ieri un nuovo piano di buy back per un massimo di 40 miliardi di dollari. Il colosso statunitense del software il cui valore azionario è calato del 30% da gennaio a oggi, ha sottolineato che la possibilità di riacquistare azioni proprie resterà aperta fino al settembre del 2013. Il gruppo ha fatto sapere inoltre che il precedente programma di buy back da 40 miliardi di dollari è stato completato.
Il consiglio di amministrazione di Microsoft ha annunciato infine una proposta di dividendo semestrale di 13 cent per azione, in aumento del 18%. S&P ha premiato Microsoft con un rating a tripla A, confermando un outlook «stabile».
6 - "MUTUI RINEGOZIATI, TROPPI ERRORI DELLE BANCHE".
Da "la Repubblica" - Altroconsumo ha presentato una denuncia a Banca d´Italia e al ministero dell´Economia e per «l´assenza di trasparenza delle informazioni» sulla rinegoziazione dei mutui. L´associazione ha ribadito che nelle lettere delle banche «non c´è traccia del piano d´ammortamento, mentre abbondano gli errori di calcolo e non c´è corrispondenza tra quota capitale ancora da pagare e rata attuale».
7 - SARKOZY CERCA CAPITALI PER LE POSTE FRANCESI.
Giampiero Martinetti per "la Repubblica" - La sorte della Poste e della sua parziale privatizzazione si gioca, in buona parte, oggi: cinque sindacati hanno infatti invitato i 300 mila dipendenti dell´azienda pubblica francese a incrociare le braccia. L´ampiezza della mobilitazione influenzerà l´atteggiamento del governo: Nicolas Sarkozy è favorevole all´apertura di capitale, ma non intende sacrificare la pace sociale sull´altare di un conflitto duro nelle poste, che potrebbe coagulare i malumori che percorrono il paese. E il presidente ha già creato una commissione che dovrà «riflettere» sul futuro del servizio postale.
Dal punto di vista finanziario, la Poste ha bisogno di 3-3,5 miliardi per affrontare la concorrenza, il ricorso al mercato è quindi giustificato. Ma Oltralpe svolge un ruolo particolare: quello di servizio pubblico presente in tutti gli angoli del paese, il più grande d´Europa, ma anche quello fra i meno densamente popolati. La Francia rurale, non solo quella sindacale, non vuole vedere la Poste in Borsa, rifiuta l´idea stessa di essere confrontata al mercato e ai suoi capricci. E la crisi finanziaria ha dato una mano agli oppositori. Certo, il governo assicura di voler mantenere più del 50% del capitale, ma aveva detto la stessa cosa di Gaz de France e la sua parola non è più oro colato.
8 - IL «TERZO» INCOMODO FRA IRIDE-HERA-ENIA.
D. Ra. per "Il Sole 24 Ore" - È ancora spianata la strada verso l'aggregazione Iride-Hera Enìa o, al primo crocevia, già si stanno delineando le sagome di altri interlocutori, magari esteri, disponibili a mettere in piedi una nuova alleanza? In occasione di un incontro, in programma questo pomeriggio nel capoluogo ligure, Marta Vincenzi, sindaco di Genova, e Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, coazionisti di controllo di Iride, dovranno pur lanciare un qualche segnale ai potenziali alleati di oggi o, forse, a quelli di domani. Ieri, Chiamparino ha assicurato di non essere animato da alcuna intenzione di rompere con gli attuali interlocutori. Ma le trattative fra i manager non hanno sciolto i tanti nodi. Ora, il confronto approda al tavolo dei due primi cittadini sotto forma di pesi e contrappesi con i quali far decollare, o affossare, le prove tecniche di fusione in corso fra Torino, Genova e la via Emilia. Il tempo stringe. Alla fine del mese decade l'esclusivanel negoziato per celebrareil matrimonio a tre. Il "liberi tutti" è davvero dietro l'angolo.
9 - GOMME CONTINENTAL AD ALTA TEMPERATURA.
B. R. per "Il Sole 24 Ore" - Nelle intenzioni di Schaeffler, la scalata a Continental doveva permettere alla società bavarese di acquistare semplicemente una quota di controllo del produttore di pneumatici, meno del 50%del capitale.Ma l'operazione ha superato le attese,diventando assai più costosa delle previsioni e trasformando in parte l'offerta pubblica di acquisto in un boomerang. Ieri Schaeffler ha annunciato di controllare ormai il 90% del produttore di pneumatici. In origine,l'Opa doveva essere di modesto interesse per i mercati: 75 euro ad azione.Eppure l'operazione ha avuto grande successo, anche per un recente profit warning di Continental che ha reso il prezzo appetibile. L'azienda che produce cuscinetti a sfera sarà ora costretta a vendere l'eccesso di azioni in portafoglio per rispettare l'accordo con la società di Hannover. Le banche in possesso dei titoli hanno cinque anni di tempo, ma qualsiasi vendita a un prezzo inferiore a 75 euro dovrà avere il benestare di Schaeffler. Si capisce: ieri il titolo Continental quotava 69,74 euro.
10 - PROFUMO DI SOLDI NELLE CARTE COMMERZ.
B. R. per "Il Sole 24 Ore" - I consumi in Germania sono deboli, più deboli che in altri Paesi della zona euro. Ormai supermercati e negozi fanno di tutto per indurre i tedeschi a consumare. L'ultima novità però non ha nulla a che vedere con i famigerati sconti. L'istituto di credito Commerzbank ha lanciato in questi giorni carte di credito profumate, con la possibilità per i correntisti di scegliere il profumo che più si adatta alla loro personalità. Le carte di credito sono rivestite di uno strato di lacca che emana profumo al contatto con le dita e costano cinque euro più di quelle tradizionali, secondo il quotidiano Süddeutsche Zeitung. Già oggi molti istituti di credito permettono ai loro clienti di personalizzare le loro carte di credito, con foto e disegni. Ma chissà se l'odore di menta o arancia indurrà veramente i tedeschi a spendere di più? Il timore in questi giorni è che la crisi finanziaria possa pesare ulteriormente sui consumi dopo che l'elevata inflazione degli ultimi mesi ha provocato un netto rallentamento dell'economia.
11 - IL CRACK DI LEHMAN E LE BANCHE POPOLARI.
Al. G. per "Il Sole 24 Ore" - Dopo il crack della Lehman Brothers, che partendo da Wall Street ha generato 620 miliardi di dollari di debito sparsi nel mondo, non sarà facile per i teorici del libero mercato proseguire nella critica al credito cooperativo europeo. Anche in Italia, le anomalie nella governance delle popolari quotate appaiono come la pagliuzza nell'occhio di chi non vuol vedere la trave che sta angosciando il capitalismo finanziario anglosassone. Detto in modo più banale: se mister Fuld di Lehman, finora uno degli eroi della teoria mercatista, ha generato un buco da oltre 600 di dollari, chi avrà il coraggio di criticare l'operato di Piero Melazzini della Popolare di Sondrio o di Giovanni De Censi del Credito Valtellinese che, pur senza mai avere avuto un Roe del 30%, hanno assicurato dividendi in crescita ai propri soci e prosperità alla gente della Valtellina? Nel momento in cui si chiede alle banche di rimborsare i clienti dai danni del crack Lehman, riesumando la funzione pubblica del credito, la domanda non è retorica.
Dagospia 23 Settembre 2008