TRUCCHI DI TECNO-RATING - FITCH TAGLIA CON L’ACCETTA IL RATING DI PANASONIC (CHIUDERà IL 2012 CON UNA PERDITA DI 9 MLD) E DI SONY (CHE HA LASCIATO A CASA 10 MILA DIPENDENTI), MA NON QUELLO DELL’AZIENDA AMERICANA HP, CHE HA LICENZIATO 36 MILA LAVORATORI CON L’OBIETTIVO DI RISPARMIARE E DI INVESTIRE NEL CLOUD COMPUTING - CHE QUELLA DEI FILE SUL WEB DIVENTI LA NUOVA “BOLLA”?...

Claudio Antonelli per "Libero"

Gli ormai ex colossi dell'elettronica Sony e Panasonic hanno subito per la prima volta nella loro storico un colpo di accetta da parte di una delle tre matrigne del rating. Fitch ieri ha infatti rivisto il giudizio sulle due società giapponesi tagliandolo di tre gradini netti e valutando i loro bilanci come spazzatura. Panasonic, Sony come Sharp nell'ultimo semestre hanno venduto costole e controllate e messo in mobilità o licenziato numerosi dipendenti.

Da sola la Sony ha lasciato a casa circa 10 mila tra operai e impiegati per cercare di far fronte agli oltre 2 miliardi di perdite registrati nel 2011, con la speranza di chiudere il 2012 con un risicatissimo utile. Mentre per Panasonic il bilancio dell'anno in corso non dovrebbe rivelare sorprese: perdite per poco più di 9 miliardi. Insomma non ci sarebbe da stupirsi più di tanto se il taglio di Fitch è stato così drastico. Ma come al solito le anomalie sono dietro l'angolo.

Un esempio, guarda caso a stelle e strisce che va sotto il nome di Hewlett-Packard. La company Usa ha recentemente dismesso l'otto per cento della forza lavoro, quasi 38mila dipendenti, con l'obiettivo di risparmiare e investire nel cloud computing, immagazzinamento dati e sicurezza.

Oltre ad accorpare le attività core nei personal computer e nelle stampanti, HP ha anche eliminato alcune divisioni non core e concentrato le altre in strutture semplificate. Risente chiaramente, con un calo di fatturato del 31% della concorrenza degli smartphone e degli iPad. Nonostante i numeri difficili da sostenere, lo scorso ottobre Fitch ha ritenute di tagliare il rating di Hp, ma da A ad A-.

Non certo un colpo di macete come con le concorrenti giapponesi. Certo a sfavore dei brand giapponesi, compresa Sharp, è la guerra dichiarata dalla Cina con la scusa delle piccole isole contese e il prezzo dello yen poco concorrenziale sul dollaro. Ma non si può certo dimenticare che i downgrade rientrano in una guerra più ampia e che si combatte dentro i confini degli Stati Uniti e in giro per il mondo. Da un lato chi investe e scommette sul Cloud Computing e chi resta lontano da tablet e smartphone.

Le compagnie più importanti stanno sferrando una serie di colpi tesi ad accaparrarsi il predominio sul numero di utenti che sceglie sempre più di utilizzare i servizi che consentono di salvare i propri file online e di condividerli con altri. Google e Apple sembrano in vantaggio, ma Facebook, acquistando Dropbox (che offre 5 gigabyte gratis) potrebbe scombussolare il mercato.

Microsoft dal canto suo ha appena cominciato a rilanciare; dopo aver integrato SkyDrive all'interno della nuova versione del sistema operativo Windows 8, ha rilasciato una versione desktop di SkyDrive per Windows e Mac. Il problema sta nel fatto che se il sistema Cloud dovesse dimostrarsi vincente andrebbe ad azzerare il concetto stesso di pc. Non a caso Samsung sul fronte orientale sembra l'unico in grado di fronteggiare l'aggressività dell'azienda di Cupertino.

È certo che il triplo downgrade di Sony e Panasonic non stimola gli investimenti e dunque rischia di favorire una volta di più la tecnologia Usa. Dopo la bolla dei subprime e dei debiti sovrani, trasferite dagli Stati Uniti al resto del mondo, ora è in atto la guerra per una tecnologia rivoluzionaria basata sul web e un hardware sempre più piccolo. Che si riveli la terza bolla definitiva per l'economia globale?

 

PANASONICfitch ratingsLogo "Sony"HEWLETT PACKARDSHARP

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…