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ALI-CRACK. UN REFERENDUM PER EVITARE COMMISSARIAMENTO – I 12 MILA LAVORATORI DI ALITALIA DOVRANNO VOTARE L’INTESA TRA GOVERNO E SINDACATI: CONDIZIONE INDISPENSABILE PER GLI AZIONISTI PER BUTTARE ALTRI SOLDI NELLA COMPAGNIA – DIMINUISCONO I LICENZIAMENTI. NELLA MANOVRINA L’INTERVENTO DI INVITALIA

 

Giorgio Pogliotti  per il Sole 24 Ore

 

SCIOPERO ALITALIASCIOPERO ALITALIA

È partita una corsa contro il tempo per il salvataggio di Alitalia. Il preaccordo firmato questa notte - dopo una lunghissima no stop- da sindacati e associazioni professionali, sarà oggetto di un referendum che la prossima settimana coinvolgerà oltre 12mila dipendenti della compagnia aerea, il cui esito sarà ratificato nell’incontro del 26 aprile al Mise. Se prevarranno i sì potrà partire l’operazione finanziaria per circa 2 miliardi di euro, di cui oltre 900 milioni come nuova finanza.

 

SALVATAGGIO APPESO AL REFERENDUM TRA I LAVORATORI

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È, dunque, appeso alla consultazione referendaria - l’esito per nulla scontato si conoscerà probabilmente lunedì 24 aprile- il destino della compagnia aerea, la cui liquidità sta progressivamente esaurendosi. Gli azionisti, infatti, hanno condizionato il loro intervento nella ricapitalizzazione all’intesa con il sindacato. Sull’altra condizione posta dalle banche azioniste, una garanzia pubblica sulle risorse investite, il governo ha risposto affermativamente con il coinvolgimento di Invitalia, con una norma da aggiungere nella manovrina.

 

RIDOTTI GLI ESUBERI

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Nel merito, il preaccordo individua 980 esuberi sui 1.338 esuberi con contratti a tempo indeterminato originariamente indicati dal piano industriale tra il personale di terra ( 358 addetti alla manutenzione e di altre aree non saranno esternalizzati ma resteranno in azienda): avranno 2 anni di cassa integrazione straordinaria (con l’integrazione del Fondo di settore per conservare fino all80% della retribuzione), dopodiché o saranno riassorbiti dall’azienda o avranno due anni di Naspi (l’ex indennità di disoccupazione). Nel verbale si fa riferimento anche a misure di incentivazione all’esodo e alle politiche attive, che dovranno essere definite dalle parti.

 

TAGLI AL COSTO DEL LAVORO PER OLTRE 250 MILIONI

Piloti AlitaliaPiloti Alitalia

Secondo stime sindacali il complesso di misure sul personale navigante equivalgono a tagli del costo del lavoro per 258 milioni nel quinquennio (rispetto ai 369 milioni previsti in precedenza) con misure che incidono su voci come gli scatti di anzianità (da annuali diventano triennali, il primo scatto è previsto nel 2020), un tetto di incremento retributivo in caso di promozione al 25%, l’applicazione per i neoassunti dei meno vantaggiosi livelli retributivi applicati per city liner indipendentemente dal tipo di aeromobile, la riduzione di un assistente di volo sul lungo raggio, la riduzione dei riposi (da 120 a 108 annuali), il superamento di una serie di indennità e la prosecuzione dei contratti di solidarietà (pari a circa 450 naviganti) fino alla scadenza di settembre 2018, con la possibilità di trasformazione del part time. Per l’indennità di volo oraria l’azienda ha chiesto una riduzione del 21,6% pari ad una sforbiciata complessiva della retribuzione intorno all’8%.

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CRESCITA DEI RICAVI INDISPENSABILE

FRANCESCHINI DELRIOFRANCESCHINI DELRIO

Nel verbale firmato alla presenza di tre ministri, Carlo Calenda (Sviluppo economico), Graziano Delrio (Trasporti) e Giuliano Poletti (Lavoro) si sottolinea come i tagli dei costi debbano procedere insieme alla crescita dei ricavi, in particolare con l’inserimento di nuovi aeromobili per il lungo raggio. La decisione finale passa ai lavoratori di Alitalia, perchè, in attesa di conoscere quale sarà il responso delle urne, restano ancora aperte le due opzioni: il salvataggio o il commissariamento.

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