atlante fondo banca

ATLANTE CON LA SCHIENA A PEZZI - CI MANCAVA LO SGAMBETTO DELLA BCE: ''È INSUFFICIENTE''. È CHIARO CHE I 4,2 MILIARDI NON BASTANO, E NEANCHE LE RASSICURAZIONI DI VENETO BANCA: ''ORA NON CI SERVE'' - GLI AUMENTI DI CAPITALE NON SONO SUFFICIENTI VISTA LA MONTAGNA DEI 360 MILIARDI DI CREDITI INCAGLIATI

1. BANCHE: VESTAGER,NON AIUTO STATO,ATLANTE AGISCE DA PRIVATO

 (ANSA) - "Si può usare qualsiasi Fondo, ma se i soldi sono pubblici, cioè se è controllato dallo Stato che agisce per fini pubblici e non come investitore privato, ci sono delle conseguenze. Questo non vuol dire che chi investe debba essere un privato, ma che deve agire come un privato. E Atlante è uno dei casi. Invece il Fondo Interbancario è regolato da una legge: le banche sono obbligate a versare, e lo Stato agisce con finalità pubbliche".

 

piercarlo padoan margrethe vestagerpiercarlo padoan margrethe vestager

Margrethe Vestager, Commissaria europea alla Concorrenza, in un'intervista al Corriere della Sera, spiega perché la Commissione ha considerato aiuto di Stato il salvataggio del Fondo Interbancario, e non Atlante. In sintesi: "Il pubblico può investire come un privato: paga un prezzo e ottiene profitti. Va benissimo". "Io so che Atlante serve principalmente per risolvere il problema dei crediti deteriorati - osserva -, e migliorare il sistema del credito italiano".

 

Quanto alla vendita di obbligazioni subordinate, Vestager sottolinea che "è successo anche in altri paesi, come in Spagna" e se c'è stata "vendita scorretta" i risparmiatori vanno risarciti. Cambiare il bail-in "spetterebbe al Parlamento e al Consiglio europeo, ma è in vigore solo da cinque mesi, non credo sia possibile. Anche perché prima c'è stato un dibattito molto approfondito".

MARGRETHE 
VESTAGER
MARGRETHE VESTAGER

 

"Il Parlamento e il Consiglio europeo - afferma - hanno deciso di cambiare, dando responsabilità alle banche, cioè azionisti e obbligazionisti subordinati, che investono a rischio per guadagnare di più. Adesso sanno che se va male devono pagare, e saranno più prudenti. Magari diventa più noioso fare i banchieri, ma non metti a rischio i soldi che ti affidano".

 

 

2. VENETO BANCA: BOLLA, AD OGGI ATLANTE NON NECESSARIA

veneto  banca assemblea sociveneto banca assemblea soci

 (ANSA) - "Ad oggi riteniamo che Atlante non sia necessaria". Lo ribadisce il presidente di Veneto Banca, Pier Luigi Bolla, ricordando che "Banca imi ha garantito" l'operazione da un miliardo e sotto "c'è un consorzio che si è impegnato a condividere l'aumento. Un consorzio di grande rilevanza internazionale che sta lavorando per l'aumento e la quotazione in Borsa.

 

 

3. LA BCE FA LO SGAMBETTO AD ATLANTE

Nino Sunseri per “Libero Quotidiano

 

La Bce sgambetta Atlante.

Autore dell' intervento a gamba tesa è Ignazio Angeloni, membro del consiglio di sorveglianza della banca nel corso di una audizione in Senato. Certo si tratta di un fallo involontario, ma i danni restano.

veneto bancaveneto banca

 

Il banchiere dice cose che tutti sanno ma, vista l' autorevolezza della fonte, assumono un peso particolare. Angeloni spiega che le misure adottate dal governo per lo smaltimento delle sofferenze e il fondo Atlante, rappresentano «un passo avanti» ma da sole non potranno «condurre a una svolta».

 

La Borsa reagisce male anche perchè dal resto d' Europa arrivano segnali di emergenza. Vanno male i conti di Ubs e di Commerzbank. Ma più di tutto preoccupa la Gran Bretagna. A quaranta giorni dal referendum sulla Ue pare che il fronte anti-europeo abbia preso il sopravvento con il 45% dei voti contro il 44% degli altri. Poca roba, per carità. Soprattutto trattandosi di un sondaggio. Tuttavia segnala che, per la prima volta, l' Europa è in minoranza nelle scelte degli elettori britannici.

ignazio angeloniignazio angeloni

 

L' insieme di queste notizia negative affonda le Borse. Francoforte perde l' 1,9%, Parigi l' 1,6%, Londra lo 0,9%. Ma è Milano a suonare le campane a lutto con l' indice che perde il 2,5%. Le banche cadono in un gorgo di paura. Carige (-8,1%), Mps (-7,6%), Banco Popolare (-7,2%), Credito Valtellinese (-5,8%) e Ubi Banca (-5,1%). In Senato le parole di Angeloni non offrono conforto: «Il fondo Atlante sarà in grado di intervenire su un numero limitato di banche di piccole e medie dimensioni». Inoltre ricoprirà quale azionista, un ruolo cruciale nel rafforzamento della governance e dei controlli delle banche che acquisrià; «nei limiti del nostro mandato di vigilanza, seguiremo e sosterremo la loro azione».

 

ALESSANDRO PENATIALESSANDRO PENATI

I dubbi di Angeloni sono quelli che già espressi dal mercato. 4,2 miliardi sono una dotazione troppo bassa per svolgere una reale funzione stabilizzatrice. L' avevano detto in tanti e adesso anche la Bce. Servivano almeno dieci miliardi che diventavano quaranta visto che Atlante ha la possibilità di indebitarsi e se necessario, ricorrere al mercato dei capitali. L' insuccesso di Banca Popolare di Vicenza ha messo il piombo sulle ali che già avevano ampiezza modesta.

 

Tanto più che il finale di partita a Vicenza è ancora da scrivere: la dotazione di 1,5 miliardi di nuovo capitale sarà sufficiente? Oppure serviranno altre flebo di risorse fresche? L' esperienza di Mps, Carige e via elencando induce alla prudenza. Aggiungiamo che c' è da sottoscrivere il miliardo di Veneto Banca, probabilmente i 300 milioni di Cassa Cesena e magari il miliardo di Banco Popolare. Se Atlante dovesse intervenire in tutti gli aumenti di capitale avrebbe fatto il pieno. La sua dote sarebbe esaurita.

francesco ioriofrancesco iorio

 

E allora? Difficile rispondere. Tuttavia è chiaro fin da ora una cosa: il fondo ha stabilizzato le banche in crisi come le ex popolari venete. Tuttavia non è in condizione di trasmettere impulsi. Sulla Popolare di Montebelluna arriva anche l' ultimatum firmato Draghi. E' indirizzato ai soci che domani voteranno il nuovo consiglio. Servono persone rispattabili e una governance credibile. Insomma niente scherzi. Soprattutto ora che si pone il prioblema dei crediti marci.

francesco iorio stefano dolcettafrancesco iorio stefano dolcetta

 

Le cifre fornite da Angeloni meritano una riflessione. Ha spiegato che il volume degli incagli in Italia è di gran lunga il più elevato dell' area euro: nel 2015 era pari a 360 miliardi. Vuol dire che i finanziamenti andati a male ammontano al 18% degli impieghi complessivi a giugno 2015, rispetto al 16,8% di un anno prima. Smaltire tutti questi rifiuti non sarà semplie e nemmeno rapido. Certo l' operazione Banca Popolare di Vicenza «se condotta con successo» potrà «innescare un circolo virtuoso». Solo che i frutti si vedranno fra 18 mesi.

Nel frattempo il sistema bancario italiano resterà imballato.

 

 

 

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