BRONTOS NON BRONTOLA PIÙ - PROSCIOLTI PROFUMO E ALTRI 19 BANCHIERI DALL'ACCUSA DI FRODE FISCALE - UN'INCHIESTA INIZIATA PIÙ DI QUATTRO ANNI FA, E POI FATTA MORIRE A SUON DI TRASFERIMENTI

 

1. UNICREDIT: BRONTOS; PROSCIOLTI PROFUMO E ALTRI 19

 (ANSA) - Il Gup di Roma ha prosciolto dalle accuse, con la formula perché "il fatto non sussiste", l'ex ad di Unicredit, Alessandro Profumo, e altre 19 persone in relazione ad una presunta frode fiscale da 245 milioni di euro. Secondo l'accusa, la frode sarebbe avvenuta tra il 2007 e il 2009 con un'operazione finanziaria chiamata Brontos.

 

 

ALESSANDRO PROFUMOALESSANDRO PROFUMO

2. UNICREDIT, CHIUSURA DELL'INCHIESTA BRONTOS: ECCO I 20 INDAGATI (FRA CUI ALESSANDRO PROFUMO)

Da www.ilsole24ore.com del 18 ottobre 2011

 

La procura di Milano ha chiuso l'inchiesta "Brontos" su una serie di operazioni che avrebbero permesso a Unicredit di pagare meno tasse. Sono 20 gli indagati, 17 tra manager ed ex manager del gruppo bancario italiano, tra i quali l'ex ad Alessandro Profumo, e tre dipendenti della banca inglese Barclays. La procura ipotizza il reato di dichiarazione fraudolenta aggravata da ostacolo alle indagini.

 

Secondo l'ipotesi formulata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, Unicredit avrebbe realizzato una serie di operazioni con società lussemburghesi di Barclays per mascherare utile, facendolo figurare come dividendi di operazioni finanziarie, quindi soggette a una aliquota fiscale più bassa.

 

GLI INDAGATI

ALESSANDRO PROFUMO ALESSANDRO PROFUMO

Gli indagati dalla procura di Milano nell'inchiesta "Brontos" sono: Alessandro Profumo (indagato in qualità di ex ad di Unicredit), Patrizio Braccioni (responsabile dell'Area Tax Affairs di Unicredit Spa), Ranieri De Marchis (nella sua qualità di responsabile della Direzione Planning, Finance and Administration di Unicredit Spa ), Luciano Tuzzi (capo dell'Area Finanza di Unicredit Spa), Stefano Porro (responsabile dell'Area Active Balance Sheet Management di Unicredit Spa), Nicola Gerundino (funzionario appartenente all'Area Active Balance Sheet Management di Unicredit Spa),

 

Attilio Antonio Porcaro (funzionario appartenente all'Area Active Balance Sheet Management di Unicredit Spa), Gabriele Piccini (direttore generale di Unicredit Banca Spa), Vittorio Ogliengo (ad di Unicredit Corporate Banking Spa), Maurizio Vangelisti (responsabile della Direzione Tesoreria di Unicredit Corporate Banking Spa), Mauro Agostino Panni (Senior Product Manager - International Division, di Unicredit Corporate Banking Spa), Orietta Maggioni (responsabile del Dipartimento Finanza di Unicredit Banca Spa), Marcello Menetto (responsabile della Tesoreria di Unicredit Banca Spa),

ALFREDO ROBLEDO jpegALFREDO ROBLEDO jpeg

 

Andrea Mecarelli (responsabile della Direzione Tesoreria e Presidi Finanza di Unicredit Banca Spa), Angelo Eugenio Martuccelli (responsabile della Funzione Misurazione e Controllo Rischi - Area Pianificazione e Controllo in Unicredit Banca di Roma Spa), Claudio Cesario (responsabile dell'Area Pianificazione e Controllo in Unicredit Banca di Roma Spa), Augusto Giovanni Antimo D'Agostino (responsabile della Funzione Misurazione e Controllo Rischi in Unicredit Banca di Roma Spa), Stefano Filippi (addetto dell'area Structured Capital Markets di Barclays Bank Plc), Rupack Chandra (vice Presidente dell'area Structured Capital Markets di Barclays Bank Plc) e Maria Celeste Mariotti (responsabile dei progetti di finanziamento della filiale di Milano della società Barclays Bank Plc.).

 

TORRE UNICREDITTORRE UNICREDIT

L'ACCUSA

Al loro la procura contesta di «avere, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso e previo accordo tra loro, nelle rispettive qualità sottoindicate, al fine di evadere le imposte sui redditi e cagionando un danno patrimoniale di rilevante gravità, costruito una struttura complessa e artificiosa, predeterminata in ogni sua articolazione, così da non comportare alcun rischio economico o finanziario, unicamente volta a generare, sotto il profilo della rappresentazione contabile, proventi nella forma di interessi, che artatamente invece prospettavano dividendi ai fini della imponibilità fiscale, prevista solo nella misura del 5% del loro ammontare lordo».

 

Inoltre, stando a quanto scritto nell'avviso di chiusura indagini, gli indagati avrebbero «falsamente rappresentato nelle scritture contabili dapprima e nelle dichiarazioni dei redditi poi, in conseguenza, la natura fiscale dei proventi conseguiti da Unicredit Corporate Banking Spa, Unicredit Banca Spa, Unicredit Banca di Roma Spa qualificandoli come dividendi invece che come interessi attivi, così conseguendo un'indebita esclusione dal reddito imponibile di una quota pari al 95% di tali proventi».

 

BARCLAYS BARCLAYS

Per farlo, avrebbero «adoperato mezzi fraudolenti idonei a ostacolare il relativo accertamento, valendosi di società e trust appositamente costituiti all'estero, fiscalmente residenti in Regno Unito e in Lussemburgo, attraverso cui venivano emessi, esclusivamente al fine di realizzare gli accordi fraudolenti fra le parti, titoli di capitale in concreto non negoziabili al di fuori di tale loro specifico rapporto, oltre che privi della componente di rischio tipica degli strumenti azionari, poiché le parti coinvolte nell'operazione conoscevano "ab origine" l'ammontare dei proventi che l'emittente avrebbe conseguito e distribuito formalmente a titolo di dividendo.

 

Viene contestato anche di aver "artatamente modificato la natura fiscale dell'operazione con l'effetto di dissimulare la qualificazione fiscale dei relativi proventi da interessi attivi su finanziamenti, interamente imponibili, a dividendi, esclusi dal reddito imponibile nella misura del 95%».

 

Per i magistrati le operazioni realizzate non avevano «alcuna autonoma valenza economica» ma servivano «esclusivamente all'ottenimento di un illecito vantaggio fiscale, sottratto all'imposizione elementi attivi, mediante loro variazione in diminuzione, per un ammontare complessivo di 745.220.166,28 euro, di cui 329.492.929,14 euro nella dichiarazione relativa all'anno di imposta 2007 (in dettaglio, 164.746.464,57 euro con riferimento a Unicredit Corporate Banking Spa e 164.746.464,57 euro con riferimento a Unicredit Banca Spa) e 415.727.237,14 euro nella dichiarazione relativa all'anno di imposta 2008

 

lussemburgolussemburgo

(in dettaglio, 233.582.159,01 euro Unicredit Corporate Banking, 123.409.886,35 euro Unicredit Banca e 58.735.191,77 euro Unicredit Banca di Roma) per un danno erariale complessivo pari a 245.956.118,49 euro, di cui 128.368.711,04 euro con riferimento alla dichiarazione relativa all'anno di imposta 2007 (64.184.355,52 euro Unicredit Corporate Banking e 64.184.355,52 euro Unicredit Banca) e 117.587.407,45 euro con riguardo alla dichiarazione relativa all'anno di imposta 2008 (66.079.163,40 euro Unicredit Corporate Banking, 34.898.700,58 euro Unicredit Banca, nonché 16.609.543,47 euro Unicredit Banca di Roma)».

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