UN BUFFETT CALDO PER ZUCKERBERG - LA STRANA ALLEANZA TRA FACEBOOK E IL WASHINGTON POST - GIÀ DA TEMPO IL MAGNATE WARREN BUFFETT E IL GURU MARK ZUCKERBERG PROGETTANO QUALCOSA INSIEME - CERTO È CHE IL NERD DI FACEBOOK DEVE FARE I CONTI CON LA DELUDENTE REALTÀ DI WALL STREET - CHE IL FUTURO DI ZUCKERBERG SIA IL GIORNALISMO ONLINE? - POTREBBE ESSERE UN NUOVO MODO PER SFRUTTARE I DATI DEGLI UTENTI DEL SOCIAL NETWORK...

Maria Teresa Cometto per "CorrierEconomia - Corriere della Sera"

Sono separati da oltre mezzo secolo all'anagrafe e da una trentina di miliardi di dollari a Wall Street. Ma Warren Buffett e Mark Zuckerberg hanno molti altri tratti in comune: il piglio da ceo totalitario, la frugalità (avarizia?) nelle spese personali accompagnata dalla generosità nella beneficenza, il supporto al presidente Obama e un insospettato amore per la carta stampata. E così c'è chi sogna che il vecchio e il bambino possano insieme trovare il modo di reinventare il business dei giornali.

Di fatto sono già alleati in uno dei più prestigiosi quotidiani americani, il Washington Post: la holding di investimenti Berkshire Hathaway di Buffett è suo azionista principale e Facebook è partner nella sperimentazione di nuovi modi per personalizzare la fruizione dei contenuti.

Proprio collaborando con il Post, Facebook ha sviluppato Social reader, l'applicazione che permette a ogni utente di creare una sua home page dove condividere con gli amici i contenuti del giornale e che è stata poi adottata da altre testate come The Guardian in Gran Bretagna e il Corriere della Sera in Italia. Inoltre Donald Graham, ceo e padrone del Post, è amico sia di Buffett sia di Zuckerberg (conosciuto attraverso la figlia di un suo manager) e dal 2009 siede nel consiglio di amministrazione di Facebook. Non è fantabusiness immaginare una riunione fra i tre per discutere del futuro della carta stampata.

IDEA
Buffett una sua idea ce l'ha e l'ha spiegata in una lettera ai direttori ed editori dei 26 quotidiani locali appena comprati da Berkshire Hathaway, pubblicata il 23 maggio sull'Omaha World-Herald, il quotidiano della sua città nel Nebraska che ha acquisito l'anno scorso. «Credo che i giornali che coprono con grande intensità le proprie comunità avranno un buon futuro - ha scritto Buffett -.

È il vostro lavoro rendere il giornale indispensabile (enfasi di Buffett, ndr) a chiunque si interessi di che cosa succede nella sua città. Questo significa sia mantenere l'ampiezza dei vostri contenuti, un giornale che riduce la copertura delle notizie importanti per la sua comunità certamente ridurrà anche il numero dei suoi lettori, sia la profondità della copertura di tutti gli aspetti della vita dell'area, in particolare gli sport locali».

E poi un appello: «Dobbiamo ripensare la risposta iniziale del settore a Internet. L'istinto originale dei giornali era stato di offrire gratis in forma digitale quello che facevano pagare sulla carta. Questo è un modello non sostenibile e alcuni dei nostri giornali stanno già facendo progressi verso qualcosa di più sensato. Vogliamo le vostre migliori idee mentre elaboriamo la combinazione di digitale e stampa che attrarrà sia il pubblico sia il fatturato di cui abbiamo bisogno».

Qualche idea può chiederla anche a Zuckerberg, con cui ha già avuto almeno una lunga conversazione questa primavera, come ha rivelato Buffett in un'intervista alla tv finanziaria Cnbc durante l'ultima assemblea degli azionisti di Berkshire Hathaway. In quella occasione i due avevano parlato della quotazione in Borsa di Facebook e Buffett aveva dato la sua benedizione alla governance voluta da Zuckerberg, con due classi di azioni fatte per garantirgli il controllo dell'azienda, lo stesso modello da sempre adottato del resto anche per la Berkshire Hathaway e per il Washington Post. «Zuckerberg è un ragazzo molto intelligente, ha costruito un'azienda incredibile - ha detto Buffett alla Cnbc -. Manterrà il controllo della sua società, di sicuro. E io ho sempre consigliato a qualsiasi imprenditore di cercare di farlo, come sono riuscito io».

VOLATILITÀ
Buffett deve avere raccomandato a Zuckerberg anche di infischiarsene dei saliscendi temporanei a Wall Street e guardare al lungo termine, come fa lui nel decidere i suoi investimenti. Proprio durante la prima Bolla di Internet, alla fine degli Anni '90, il Saggio di Omaha era stato criticato perché si rifiutava di unirsi all'euforia delle dot.com, facendo soffrire le quotazioni di Berkshire Hathaway rispetto alla media del mercato, una decisione controcorrente premiata dopo lo scoppio della Bolla: da allora le azioni di Berkshire Hathaway sono cresciute di oltre il 120%, mentre l'indice S&P500 è rimasto al palo.

Ma Zuckerberg può ignorare i ribassi in Borsa solo fino a un certo punto: prima o poi dovrà giustificare una valutazione di Facebook che, pur ridotta a 85 miliardi di dollari (l'equivalente di 28 dollari per azione, il prezzo minimo fissato inizialmente per l'Ipo), è sempre stratosferica, pari a 15 volte il fatturato e 85 volte gli utili netti 2011. E per giustificarla non basta proiettare una forte crescita dei profitti. Zuckerberg deve inventare un modo nuovo di usare l'enorme mole di dati accumulata sul miliardo di amici che su Facebook condividono gusti ed esperienze.

Proprio su questo terreno la coppia Zuckerberg-Buffett può fare affari insieme e aprire la strada a un diverso modello di business dei giornali, dove la pubblicità è personalizzata per ogni abbonato. Secondo il commentatore Holman Jenkins del Wall Street Journal le nuove tecnologie permettono di farlo sia per gli abbonamenti digitali sia per le copie stampate e consegnate a domicilio. Ma il problema vero è come conciliare il rispetto della privacy degli utenti di Facebook con l'uso del loro profilo per vendere pubblicità.

 

ZUCKERBERG E LA MOGLIE A CAPRI MA IL BANCOMAT NON FUNZIONA ZUCKERBERG E PRISCILLA A CAPRI WARREN BUFFETTMARK ZUCKERBERG Warren BuffetZUCKERBERG washington post FACEBOOK

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...