LA CALTAOLIMPIADI DI ROMA 2024 - NEL COMUNICATO DI CAMPIDOGLIO E CONI SPUNTA IL RIFERIMENTO A OPERE DA COMPLETARE A TOR VERGATA. GUARDA CASO QUI È IN BALLO CALTAGIRONE, CHE CON LA VIANINI LAVORI ATTENDE DI INCASSARE CENTINAIA DI MILIONI PER COMPLETARE LA CITTÀ DELLO SPORT DI CALATRAVA…

francesco-gaetano caltagironefrancesco-gaetano caltagirone

Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

 

A margine dell’incontro girava una battuta, ma molto realistica: “Solo le Olimpiadi cambiano le città. E Roma in questo momento ha un bisogno clamoroso delle Olimpiadi”. Oltre al Campidoglio, però, dell’evento hanno bisogno tutti quei poteri più o meno forti che vantano affari in sospeso. Naturalmente nei comunicati ufficiali non c’è traccia di nomi. Ma basta il riferimento a Tor Vergata, zona Est di Roma, per capire chi è che aspetta alla finestra con fibrillazione.

 

Ad ogni buon conto la Capitale si è candidata ufficialmente a ospitare le Olimpiadi del 2024. Tutti contenti, neanche a dirlo, i partecipanti a un incontro che ha visto allo stesso tavolo il sindaco Ignazio Marino, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il presidente del Comitato promotore, il pluripoltronato Luca Cordero di Montezemolo.

 

IL PASSAGGIO

francesco gaetano caltagirone jrfrancesco gaetano caltagirone jr

Nel comunicato finale, a un certo punto, si legge che nell’occasione “è stata verificata la possibilità di collocare il villaggio olimpico nell’area di Tor Vergata dove saranno realizzati nuovi impianti sportivi e completate le strutture esistenti”. Stop. Poi però a qualcuno potrebbe venire la seguente curiosità: qual è la più grande struttura da completare dalle parti di Tor Vergata?

 

La risposta è la Città dello Sport progettata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, opera che dal 2006 a oggi a visto triplicare il suo costo arrivando alla cifra monstre di 600 milioni. Si dà il caso che finora a costruire la maxi-struttura, rimasta incompiuta per mancanza di fondi, sia stata la Vianini Lavori, che fa parte del gruppo guidato dall’immobiliarista-editore Francesco Gaetano Caltagirone.

 

CALATRAVA 1CALATRAVA 1

Al momento sono stati spesi 200 milioni di euro di soldi pubblici, di conseguenza per condurre in porto l’operazione ne servono altri 400. Insomma, se Roma dovesse riuscire a strappare le Olimpiadi potrebbero arrivare alla Vianini Lavori quei soldi necessari a completare le ormai tristemente famose “Vele” di Calatrava. Ecco perché Caltagirone è uno di quelli che più freme in attesa di un eventuale via libera. Che ovviamente è tutto da verificare.

 

C’è poi chi dice che l’immobiliarista-editore potrebbe beneficiare anche di una rivalutazione di alcune proprietà immobiliari nella zona Est di Roma, che acquisirebbero valore nel caso del perfezionamento della Città dello Sport. Dal gruppo, però, fanno sapere che questa seconda lettura in realtà non tiene molto. Di sicuro la storia della struttura di Calatrava è a dir poco agghiacciante.

CALATRAVA CALATRAVA

 

A partire dall’incertezza sulla sua “mission”. In effetti le sono state affibbiate la etichette più diverse: sede dei mondiali di nuoto del 2009, polo sportivo del Campus universitario (i terreni sono dell’Università), struttura destinata alle Olimpiadi del 2020 (quelle poi affossate dal gran rifiuto opposto dall’allora premier Mario Monti). E così, lanciata nel 2006 quando sindaco di Roma era Walter Veltroni, la Città dello Sport oggi giace abbandonata come una delle tante incompiute all’italiana, in attesa di qualche evento salvifico in grado di rilanciarne il destino.

 

GLI SVILUPPI

Tornando all’incontro, nel comunicato finale è stato specificato che in quel di Tor Vergata l’intervento richiederà anche “un progetto di collegamento con metropolitana tra l’area e il resto della città”. Del resto, è la conclusione, “le Olimpiadi devono essere l’occasione per dare vita a una nuova visione della città, radicata nella storia e nella rigenerazione dell’esistente, con progetti di trasformazione urbana a partire dalla nascita di un parco fluviale del Tevere a Nord di Roma che diventerà la porta di accesso alla Roma olimpica a disposizione di tutta la città”.

malago' e montezemolomalago' e montezemolo

 

Insomma, la Capitale ci spera, in ciò appoggiata dal Governo guidato da Matteo Renzi. Ma siamo solo all’inizio, e il tragitto e ancora lunga. Tra l’altro, mentre il Campidoglio firma la lettera di candidatura ufficiale di Roma 2024 al Cio, Il Comitato promotore di Roma 2024 non è ancora stato “istituzionalizzato” on line. In altri termini non ha ancora un sito web, anche se pare che i lavori in tal senso siano in corso.

 

Il Comitato, presieduto da Luca Cordero di Montezemolo, formalmente non è legato al Coni. Per essere precisi è una sorta di ramificazione della Coni servizi spa, società controllata al 100% del ministero dell’economia. Detto questo è evidente che le parti sono in contatto. Montezemolo, del resto, è stato nominato alla guida del Comitato dalla giunta del Coni presieduto da Malagò, d’intesa con il sindaco di Roma e con il presidente del consiglio.

malago e montezemolo renzimalago e montezemolo renzi

 

A completare l’organigramma del Comitato ci sono poi  il vicepresidente Luca Pancalli, che è anche presidente del Comitato paralimpico, il direttore generale Claudia Bugno, che vanta trascorsi da dirigente al ministero dello sviluppo economico, e il responsabile affari internazionali Simone Petrillo, ex Ferrari. Insomma, alcuni nomi hanno un’evidente estrazione montezemoliana.

 

In questa categoria rientra anche la nuova portavoce del Comitato, Vincenza Alessio Ruffo, già in Confindustria e poi in Ntv sempre con  Montezemolo. La comunicazione di Ntv è invece passata ad Antonella Zivillica, portata in dote dall’azionista Intesa Sanpaolo.

 

     

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…