fabrizio palenzona e paolo biasi

RETRO-UNICREDIT - COME DAGO-RIVELATO, LE FONDAZIONI CRV (BIASI) E CRT (PALENZONA) HANNO AVUTO LA MEGLIO SUI SOCI PRIVATI E IMPOSTO MUSTIER - UN FRANCESE PER AZZERARE IL CANDIDATO ITALICO DI RENZI - ORA I TRE MOSCHETTIERI BOLLORÉ-DONNET-MUSTIER COMANDANO IL GIARDINETTO ITALICO

IL DAGO-RETROSCENA DI IERI CHE SVELA I GIOCHI DI POTERE DIETRO LA NOMINA DI MUSTIER

 

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/retroscena-unicredit-nome-mustier-salta-fuori-dall-accordo-127824.htm

 

 

BIASI PALENZONABIASI PALENZONA

 

L' ASSE TRA LE FONDAZIONI HA MESSO IN FUORIGIOCO I CANDIDATI ITALIANI

Giovanni Pons per “la Repubblica

 

Sei mesi di grandi giochi dietro le quinte tra azionisti forti, manager e istituzioni, dell' unica banca italiana giudicata "sistemica" hanno prodotto un calo del titolo in Borsa senza precedenti e un nuovo amministratore delegato francese.

 

A prima vista, tutto ciò appare come una debacle per il sistema bancario italiano e in primo luogo per i banchieri italiani, le cui candidature si sono susseguite per questo lungo periodo, da Marco Morelli a Fabrizio Viola, da Flavio Valeri ad Alberto Nagel, da Viktor Massiah fino a un clamoroso ritorno nel settore di Corrado Passera. Tutti con un curriculum impeccabile ma alla fine vittime dei veti incrociati e delle interferenze tra azionisti di vario genere.

 

jean pierre mustierjean pierre mustier

Non è un caso, infatti, che Alessandro Caltagirone si sia astenuto e Luca Montezemolo abbia dato il suo sì a denti stretti nel comitato nomine di mercoledì sera, visto che Mustier non era il loro candidato preferito. Mentre i rappresentanti delle fondazioni lo hanno sostenuto.

 

Il primo candidato autorevole, Morelli, era stato buttato nella mischia da Caltagirone e da Paolo Biasi, tuttora l' uomo più influente della Fondazione CariVerona. Ma in quel frangente l' opposizione di Fabrizio Palenzona, braccio politico della Fondazione CariTorino, ha avuto la meglio nel contrapporgli un banchiere d' affari, Nagel, che da tredici anni è sulla tolda di comando di Mediobanca.

 

JEAN PIERRE MUSTIER JEAN PIERRE MUSTIER

L' ultima convergenza non risolutiva ha visto andare a braccetto Caltagirone e Montezemolo per sponsorizzare il gran rientro nell' arena bancaria di Passera dopo i passi a vuoto sul terreno della politica. Il colpo di reni sembra l' abbia avuto ancora Palenzona, che si è incamminato sulla strada di Verona per ricucire i vecchi strappi con il collega fondatore Biasi. E la ricongiunzione ha prodotto i suoi effetti tanto che la scelta di Mustier può essere a buon titolo considerata una medaglia al petto delle fondazioni azioniste.

 

Caltagirone Alessandro e Moglie Caltagirone Alessandro e Moglie

Un banchiere che per carattere e formazione è quanto di più lontano vi possa essere dalle ovattate stanze degli enti che erogano laute risorse ai territori di riferimento. Uomo di mercato e soprattutto di trading (era il capo di Jerome Kerviel quando si scoprì il buco alla Société Générale, ma si dimise subito), parla un inglese stretto farcito di termini tecnici ed è abituato ad una gestione molto attiva del bilancio della banca dove lavora.

 

alberto nagel palenzonaalberto nagel palenzona

Chi l' ha conosciuto bene in questi anni dice che è un manager capace di decisioni forti, anche se spiacevoli, ma che sa giocare con la squadra. Nei due anni passati in Unicredit aveva cercato di ristrutturare il Cib (l' area corporate and investment banking) riunendo tutte le anime del gruppo in questo settore, ma nel cercare di farlo si è scontrato duramente con la componente tedesca.

 

L' acquisizione di Hypovereinsbank ai tempi di Alessandro Profumo aveva portato nel gruppo una banca presente su un territorio ricco, ma con molto personale e con una liquidità che la banca centrale tedesca non ha mai voluto venisse trasferita in Italia. Memore di quell' esperienza ora Mustier, prima di essere nominato, sembra abbia chiesto agli azionisti carta bianca su management e partecipazioni e a parole tutti si sono dimostrati concordi.

 

ghizzoni montezemolo   ghizzoni montezemolo

Dunque non ci sarà da stupirsi se nei prossimi mesi le prime e le seconde linee di Unicredit si modificheranno in maniera consistente. E sarà interessante vedere come un banchiere internazionale come Mustier si comporterà con la partecipazione più importante, quell' 8% di Mediobanca che a cascata controlla il 13% di Generali e ne nomina il cda.

 

Dalle prime indicazioni Mustier non conosce il conterraneo Vincent Bolloré, l' altro azionista forte di piazzetta Cuccia (con una quota analoga), e ha incontrato qualche volta Philippe Donnet, il nuovo ceo di Generali. Ritorneranno in campo le voci di un' integrazione tra i due istituti?

alberto nagel vincent bollorealberto nagel vincent bollore

 

Presto per dirlo, ma prima di prendere qualsiasi decisione, incluso quella più delicata dell' aumento di capitale di cui Unicredit avrebbe bisogno, Jean Pierre farà una ricognizione di tutto il gruppo presente anche in diversi paesi dell' est europeo. E, a sentire chi gli ha parlato, la banca di piazza Gae Aulenti non rischia di perdere la sua caratteristica internazionale.

philippe donnet gabriele galateri di genola philippe donnet gabriele galateri di genola

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)