bollore gentiloni

DÈJÀ VU - TIM TORNA NELLE PARTECIPAZIONI STATALI: IL GOVERNO PIAZZA UN COMMISSARIO NELL’AZIENDA PER GARANTIRE “GLI INTERESSI ESSENZIALI PER LA DIFESA E LA SICUREZZA NAZIONALE” – PREVISTE FIGURE ANCHE DENTRO SPARKLE (RETE ESTERA) E TELSY (CELLULARI CRIPTATI)

 

Roberta Amoruso e Rosario Dimito per il Messaggero

 

bollore2

Scattano i poteri speciali del governo su Tim-Telecom. Si tratta della prima tranche, quella che riguarda i settori della difesa e della sicurezza nazionale del gruppo tlc (ex articolo 1 delle norme sul golden power). Sostanzialmente due le «prescrizioni e condizioni» indicate nel provvedimento recapitato a Vivendi e alle società del gruppo Telecom, considerata «la minaccia di grave pregiudizio per gli interessi essenziali per la difesa e la sicurezza nazionale».

TIM

 

Da una parte il governo ha diritto a sorta di placet, cioè una «valutazione» sui «requisiti di idoneità» di un componente del cda di Tim con delega «esclusiva» sulla «sicurezza», che dovrà essere italiano e «munito di idonea abilitazione di sicurezza personale (NOS)». Al consigliere garante sarà poi affidata la responsabilità su una unità organizzativa ad hoc e «indipendente», «un'organizzazione di sicurezza» da creare (e questa è la seconda prescrizione) con tanto di funzionario a valle scelto in una terna di nomi proposti dalla Presidenza del consiglio».

tesly Tim

 

Non solo. Un consigliere italiano con i requisiti e il placet del governo dovrà essere sia in Sparkle sia Telsy. Infine, tutte e tre le società dovranno «informare preventivamente» per eventuali decisioni «strategiche» sulle attività in questione. E comunque i data center strategici dovranno rimanere in Italia.

 

CARLO CALENDA1

A controllare il rispetto dei paletti ci sarà un «Comitato di monitoraggio» presso Palazzo Chigi, è scritto nello stesso provvedimento, che riferirà poi al Comitato sul golden power. A questo punto Tim ha tempo 90 giorni per adeguarsi, come ha spiegato ieri la società stessa, tenuta anche a «trasmettere una relazione sulle misure adottate». Non si può certo dire che il provvedimento non sia «equilibrato e non punitivo» come aveva promesso il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda. E del resto è la stessa Tim a considerare «parte delle misure» indicate dal governo su «governance e organizzazione» già cosa fatta: «sono già stata implementata dalla società», è scritto nel comunicato. Evidentemente, il riferimento di Tim è alla figura di garante di Giuseppe Recchi, attuale vicepresidente del gruppo con deleghe sulla sicurezza. 

rete sparkle

 

Fin qui, come detto, è il capitolo difesa-sicurezza. Rimane aperto però il secondo dossier che chiama in ballo il golden power, e cioè il settore comunicazione, che coinvolge il nodo della rete di accesso del gruppo Telecom. Su questo fronte i tempi di valutazione del comitato sul golden power e del governo stesso saranno ben più lunghi. Non solo perché l'eventuale societarizzazione della rete rappresenta un tema complesso, di cui si parla da anni senza che sia mai approdato a una soluzione. Ma anche perché lo stesso ministro Calenda ha fatto sapere di aver interpellato l'Agcom per dirimere la questione. 

 

sparkle

Dunque, se è certo che la rete è considerata «strategica» dal governo, è ancora presto per dire come andrà a finire. Un passaggio importante potrebbe essere l'incontro dello stesso ministro, venerdì, con il neo ad della società controllata da Vivendi, Amos Genish. Un primo scambio sulla questione e un'occasione per Genish per spiegare la nuova strategia di Telecom, tra la rotta verso la Digital Telco e la convergenza. Da parte sua Calenda ribadirà la linea tenuta finora. «È superiore interesse nazionale, avere una rete neutrale», aveva ribadito soltanto due giorni fa il ministro pensando alla via della separazione delle due società.

ARNAUD DE PUYFONTAINE E GIUSEPPE RECCHI

 

Dovrebbe, insomma, nascere una Tim che si occupa solo di servizi, e una Tim che gestisce la rete di trasmissione telefonica. «La proprietà può essere anche la stessa purché si rispettino determinate norme», ha chiarito Calenda. 

 

AMOS GENISH

Il blitz del governo sul golden power sarà al centro dell'informativa al prossimo cda straordinario di Tim convocato per venerdì 20, a valle del vertice tra Genish e Calenda. Il board dovrebbe anche prendere una delibera per la definizione della joint venture con Canal + tendente a dare concretezza al progetto di convergenza tra telco e media. Dopo il primo ok del cda del 28 settembre, ci sarà da ratificare il term sheet trasformato in un piano industriale previo nuovo esame del comitato controllo e rischi che, la volta scorsa, aveva deliberato con il voto contrario di Lucia Calvosa e Francesca Cornelli.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…