CON LA FIDUCIA AL GOVERNINO, MILANO AI MASSIMI DEL 2013 (+0,7%), SPREAD A 256 - TASSI BCE RESTANO AL MINIMO

1. BORSA, SPREAD A 256

(LaPresse) - Chiude in calo a 256 punti base lo spread tra Btp e Bund tedesco, a fronte dei 260 punti registrati al termine della seduta di ieri. Il rendimento dei decennali italiani sul mercato secondario è al 4,37%. Sale invece lo spread spagnolo, chiudendo a 246 punti, con il tasso del Bonos al 4,27%.

2. BORSA: MILANO BRINDA A FIDUCIA LETTA E TOCCA NUOVI MASSIMI 2013
Radiocor - Giornata movimentata per Piazza Affari, nel giorno del voto di fiducia al governo guidato da Enrico Letta e dopo il colpo di scena della marcia indietro di Silvio Berlusconi che alla fine ha sostenuto l'esecutivo. Milano ha vantato la performance migliore d'Europa, con il Ftse Mib che, salendo dello 0,68% dopo una fiammata a +1,8% con il si' di Berlusconi al governo, ha aggiornato nuovi massimi 2013.

Sono invece rimasti deboli gli altri listini del Vecchio Continente, preoccupati per la situazione macroeconomica che si prospetta negli Stati Uniti, dove non ci sono spiragli per un accordo tra repubblicani e democratici per porre limiti ai tagli alla spesa pubblica. Intanto quest'oggi la Banca centrale europea ha lasciato invariato il costo del denaro allo 0,5%.

A Milano si sono distinte le Finmeccanica (+7,58%), con gli investitori che stanno scommettendo su un'imminente soluzione alla vendita di Ansaldo Energia. Sono inoltre state ben comprate le a zioni delle banche, nonostante il Fondo Monetario Internazionale abbia puntato l'indice sulla loro posizione patrimoniale che frena la capacita' di credito al sistema.

Sono volate le quotazioni di Mediobanca (+6%), all'indomani delle comunicazioni definitive sulle disdette pervenute dai soci pattisti. Telecom ha invece accusato una frenata dell'1,2% alla vigilia del cda nel corso del quale il presidente Franco Bernabe' molto probabilmente si presentera' dimissionario. Sul fronte dei cambi l'euro si attesta sui massimi da otto mesi a 1,3597 dollari. Vale inoltre 132,31 yen, mentre il dollaro-yen si attesta a 97,33. Ha ripreso a salire il petrolio (wti), scambiato a 103,54 dollari al barile (+1,47%).

3. CAMBI: EURO SUI MASSIMI DA GENNAIO A 1,36$ GRAZIE A DRAGHI E LETTA
Radiocor - L'euro torna a vedere quota 1,36 dollari per la prima volta da gennaio sulle parole del governatore della Bce Mario Draghi che oggi, in conferenza stampa ha nuovamente ribadito di essere pronto a utilizzare qualsiasi misura per sostenere la congiuntura, inclusa la possibilita' di una nuova super-asta a lungo termine (o Ltro). Contribuisce a spingere l'euro l'andamento del dibattito politico a Montecitorio dove il premier Letta ha gia' ricevuto la fiducia dal senato assicurando la sopravvivenza dell'esecutivo.

4. BCE: DRAGHI, CONFERMATA RIPRESA MA GRADUALE, POLITICA RESTA ACCOMODANTE
Radiocor - Gli ultimi dati e gli indicatori sulla fiducia a tutto settembre confermano la stima di una ripresa molto graduale e da livelli molto bassi per l'Eurozona a fronte di un'inflazione che restera' contenuta. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa mensile che si svolge in ottobre a Parigi.

Le pressioni sui prezzi nel medio termine dovrebbero infatti restare contenute. La Bce manterra' una politica accomodante sui tassi e conferma la promessa di tassi di interesse a questi livelli, minimi storici, o piu' bassi per un periodo di tempo prolungato. Allo stesso tempo, la Bce 'segue con attenzione l'andamento dei tassi di mercato' ed e' 'pronta a usare tutti gli strumenti disponibili' per contenere un'evoluzione avversa.

5. GOVERNO: DRAGHI, RISULTATI SU RISANAMENTO BILANCIO HANNO CONTENUTO DANNI CRISI
Radiocor - L'Italia 'ha fatto molti progressi, soprattutto sul fronte del risanamento di bilancio e questa e' anche una delle ragioni per cui l'instabilita' ha prodotto alcuni movimenti, ma non molti'. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, rispondendo alle domande della stampa sulla crisi politica in corso in Italia. Inoltre, ha aggiunto, 'le crisi politiche hanno i loro tempi, non si puo' scommettere su qualcosa prima di sapere come finisce. I mercati vogliono analizzare la situazione prima di decidere le proprie mosse'.

Tuttavia, ha sottolineato i movimenti Draghi, 'non dobbiamo focalizzarci su un solo Paese perche' i progressi su questo fronte sono stati generalizzati e questo ha contribuito a rafforzare l'Eurozona'.Il m 'Non vorrei che si leggesse troppo dal movimento dei tassi di mercato a breve, ma non e' giusto dire che non si sono mossi' per effetto della crisi di Governo in Italia, 'lo hanno fatto', ha detto ancora Draghi, rispondendo alle domande della stampa sui timori di instabilita' a seguito della crisi politica in Italia.

'Il messaggio dei mercati, ma non solo da loro, per tutti i Paesi che abbiamo menzionato' quindi compresa l'Italia 'e' molto semplice: stabilita' e riforme, questo e' il messaggio dei mercati, se vogliamo usare questa definizione astratta, ma sono sicuro che viene da tutti noi'. Infine, commentando il venire meno della pressione dei mercati sui Governi perche' attuino le riforme e il risanamento di bilancio necessari, Draghi ha detto che 'quella dei mercati e' solo uno dei tipi di pressioni che dovrebbe obbligare questi Paesi a fare le riforme. La pressione maggiore dovrebbe venire dall'interno perche' e' nel loro interesse e per il loro bene. Non deve venire dai mercati'.

6. GOVERNO: SQUINZI, POLITICA IN ITALIA ORMAI COME IL CALCIO
Radiocor - Per il Governo 'sembrerebbe sia fatta: al Senato c'e' la fiducia con delle sorprese'. Cosi' il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, commentando ancora, a margine dell'inaugurazione di 'Made Expo', la fiducia ottenuta in tarda mattinata dall'esecutivo, anche con il contributo di parte del Pdl. 'Direi che la politica in Italia - ha aggiunto - ormai e' diventata come il calcio: fino al novantesimo minuto non si sa mai come va a finire'.

7. TELECOM: PROVASOLI VERSO LA SOSTITUZIONE DI CATANIA IN CDA
Radiocor - Sara' il nome di Angelo Provasoli, presidente di Rcs, che domani il comitato nomine portera' al cda di Telecom Italia in sostituzione di Elio Catania (rapprsentante in quota Telco, di nomina Intesa Sanpaolo)'. Sono le indiscrezioni emerse durante la giornata di oggi.

Il nome, secondo quanto si apprende, verra' affiancato da una raccomandazione piu' ampia, che terra' in considerazione anche l'indicazione di Assogestioni, che aveva auspicato la nomina di un consigliere indipendente, Francesca Cornelli. Domani il cda di Telecom vedra' il presidente Franco Bernabe' rassegnare le dimissioni, per evitare spaccature in consiglio nel caso in cui avesse presentato la proposta di un aumento di capitale. Con tutta probabilita' le deleghe di Bernabe' verranno redistribuite tra l'attuale ad Marco Patuano e il vice presidente Aldo Minucci. L'eventuale arrivo di Massimo Sarmi, ad di Poste Italiane, come successore di Bernabe', richiedera' tempi piu' lunghi e, secondo quanto si apprende, qualche settimana.

8. FMI: IN ITALIA POSIZIONE PATRIMONIALE BANCHE LIMITA CREDITO
Radiocor - Il governo italiano 'ha recentemente adottato un'ampia serie di politiche, soprattutto per alleviare l'eccesso di debito aziendale e ai utare le famiglie a fare fronte a un periodo di ampio consolidamento fiscale', ma il fattore piu' importante che limita il credito 'al momento sembra essere la posizione patrimoniale delle banche'. E' quanto si legge nei capitoli analitici del Global Financial Stability Report del Fondo monetario internazionale.

Il primo capitolo sara' pubblicato il 9 ottobre, durante il meeting annuale a Washington. Sul fronte della domanda, la legge fallimentare e' stata 'emendata per accelerare le procedure di ristrutturazione', mentre sul fronte dell'offerta il Governo 'ha lanciato iniziative per promuovere lo sviluppo di un mercato dei bond aziendali'. Secondo il Fmi, l'Italia ha infine 'beneficiato delle politiche della Banca centrale europea a sostegno dell'offerta di credito'. L'istituto di Washington conclude sottolineando che 'misure per incoraggiare le banche ad aumentare i capitali sarebbero utili'.

9. SARAS: FRATELLI MORATTI VINCOLANO IL 50% CON PATTO PARASOCIALE
Radiocor - Gian Marco e Massimo Moratti, dopo la scissione in due dell'accomandita che controllava il 50% della Saras, blindano il controllo dell a quotata. Le due societa', facenti capo ai fratelli Moratti e che detengono il 25,01% ciascuna del gruppo con sede a Sarroch, hanno sottoscritto in data 1 ottobre un patto parasociale sulle azioni detenute in Saras, vincolando cosi' il 50,02% del capitale.

L'accordo, comunicato alla Consob, ha ad oggetto, tra gli altri punti, la nomina degli organi sociali, l'esercizio del diritto di voto nelle assemblee degli azionisti e un obbligo reciproco di intrasferibilita' delle azioni detenute. Inoltre, nessuna delle parti potra' diventare titolare di azioni Saras in aggiunta alle azioni gia' detenute alla data di sottoscrizione del patto 'senza il preventivo consenso scritto dell'altra parte, salvo nei casi di sottoscrizione di aumenti di capitale, anche a titolo gratuito'.

 

 

 

 

 

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