FINMECCANICA IN PERDITA (79 MLN), MA PROMETTE UTILI A FINE ANNO – I TRENI DI ANSALDO-BREDA AFFONDANO IL GRUPPO

Gianni Dragoni per il "Sole 24 Ore"

Primo semestre difficile per Finmeccanica, con una perdita netta consolidata di 79 milioni esclusa la quota di terzi, un calo degli ordini del 19% (pari a 1.451 milioni), una contrazione dei ricavi dell'1% a 7.951 milioni.

I dati sono stati approvati ieri dal consiglio di amministrazione, presieduto da Gianni De Gennaro. Il risultato in perdita, che si confronta con un utile netto di competenza di 50 milioni nei primi sei mesi del 2012, secondo la società è dovuto «a maggiori oneri non ricorrenti e, in misura minore, alla maggiore incidenza degli oneri finanziari».

I debiti finanziari netti sono aumentati a 4.929 milioni di euro, in crescita oltre che rispetto a fine 2012 (erano 3.373 milioni) per quella che il gruppo definisce «stagionalità» degli incassi anche rispetto a giugno 2012, quando erano 4.656 milioni. I debiti finanziari superano il patrimonio netto consolidato, che al 30 giugno era di 3.574 milioni.

La società tuttavia, ha detto più volte l'amministratore delegato Alessandro Pansa, esclude un aumento di capitale. Nel secondo trimestre il gruppo ha ottenuto un flusso di cassa positivo (Focf) per 40 milioni di euro, rispetto all'assorbimento di cassa di 70 milioni dello stesso periodo 2012. Finmeccanica conferma la previsione per fine anno di un flusso di cassa positivo per circa 100 milioni e le previsioni già formulate, cioè ricavi tra 16,7 e 17 miliardi, utile operativo (Ebitda) di circa 1,1 miliardi.

L'analisi dei settori industriali mostra una ripresa complessiva dell'aerospazio e difesa malgrado il calo degli ordini (fa eccezione l'Alenia che dopo la dolorosa ristrutturazione si sta rivelando l'area più dinamica) ma anche un dato preoccupante, l'avvitamento della crisi dell'AnsaldoBreda. L'azienda di veicoli ferroviari e metropolitane anche quest'anno potrebbe perdere fino a 300 milioni. È afflitta da una crisi industriale che Finmeccanica non è in grado di risolvere con i suoi mezzi, al contrario dei «sodidsfacenti risultati dei piani di ristrutturazione di Alenia Aermacchi, Drs Technologies e Selex Es», sottolinea il comunicato del gruppo guidato da Pansa.

Il piano del gruppo prevede la cessione a un partner di una quota azionaria dell'azienda di Pistoia, c'è (o c'era) la giapponese Hitachi che però vuole come dote una quota importante dell'Ansaldo Sts, il gioiellino del segnalamento. Pansa è in attesa di un segnale del governo per risolvere il nodo AnsaldoBreda, ma l'esecutivo guidato da Enrico Letta non ha preso posizione. Se AnsaldoBreda resterà dentro Finmeccanica, si mangerà anche i risultati e la cassa delle aree redditizie.

Secondo Finmeccanica il gruppo ha registrato risultati «allineati e in alcuni casi migliori del budget. Il comparto aerospazio e difesa ha evidenziato ricavi e redditività superiori sia a quelli dello stesso periodo del 2012 sia a quelli previsti. (...) I comparti dell'energia e trasporti registrano, al contrario, un andamento negativo».

Gli elicotteri, con AgustaWestland, hanno subìto un calo del 19% degli ordini a 1.434 milioni, aumentano del 7% i ricavi a 2.045 milioni e del 31% dell'Ebita a 286 milioni. L'aeronautica (Alenia Aermacchi, Atr e Superjet) ha aumentato gli ordini del 9% a 1.692 milioni, i ricavi dell'11% a 1.318 milioni e l'Ebita del 25% a 61 milioni: e per fine anno questi risultati dovrebbero migliorare.

 

 

SEDE FINMECCANICA Gianni De GennaroALESSANDRO PANSAAnsaldoBredaLOGO AGUSTA WESTLAND

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