FINMECCANICA, IL PIANO DI SGOMBERO DI PANSA-DE GENNARO: DUE MILIARDI E MEZZO DI EURO DI RICAVI E 8.398 LAVORATORI IN MENO

Alessandro Puato per "Corriere Economia- Corriere della Sera"

La sforbiciata è attesa nei prossimi cinque mesi: due miliardi e mezzo di euro di ricavi e 8.398 lavoratori in meno, dopo le cessioni. Sarà questa, impegni del governo a investire in tecnologia permettendo, la Finmeccanica di primavera: dimagrita nell'energia (Ansaldo Energa) e nei trasporti (AnsaldoBreda, Sts), ma rafforzata - magari a fianco dei francesi come Thales, o Safran, o Astrium - nei lanciatori satellitari (Avio Spazio), nella difesa, nell'aeronautica. Così vuole il nuovo vertice, che si muove per una certa condivisione del piano con i lavoratori. L'obiettivo è avere dimensioni tali da confrontarsi con i big mondiali, per andare sui mercati dove ci sono ancora budget interessanti per la difesa, come Usa e Medio Oriente.

Il caso Selex Es
Premesso che non si può parlare della Finmeccanica di Alessandro Pansa e basta, semmai della Finmeccanica di Alessandro Pansa (amministratore delegato dal 13 febbraio, dopo l'arresto di Giuseppe Orsi) e dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro (presidente dal 4 luglio).

E premesso anche che l'orientamento del neo-capoazienda nelle relazioni industriali non è per il potere assoluto, ma nemmeno per la democrazia: piuttosto, per un dispotismo illuminato (l'accordo per la ristrutturazione e il rilancio della Selex Es con 2.529 esuberi è passato senza scioperi). Detto ciò, ecco l'inedita agenda delle cessioni del maggior gruppo industriale italiano, controllato al 30% dal Tesoro, mentre il governo Letta torna a discutere di privatizzazioni. Perché Pansa ne è convinto: il processo di cessioni va completato.

L'obiettivo resta concentrarsi sul core business, cioè la difesa e l'aerospazio, e cedere tutto il resto, cioè l'energia e soprattutto i trasporti di AnsaldoBreda, ritenuta il vero problema di gruppo. La novità è nell'accelerazione del processo e nel rafforzamento dell'intesa con i francesi, eventuali graditi soci in Avio Spazio. Ma ecco i piani in quattro mosse di Pansa e De Gennaro su Finmeccanica (+38% in Borsa in sei mesi, a giovedì scorso).

1) Fuori Ansaldo Sts e AnsaldoBreda, in tandem, entro il marzo 2014. Sono in corso contatti con potenziali acquirenti, fra i quali General Electric e Hitachi. Per la chiusura del bilancio 2013, il vertice di Finmeccanica intende concludere l'accordo per vendere il gioiellino dei sistemi di segnalamento Sts (+32% nell'ultimo anno in Borsa), aggiungendo al pacchetto, però - ripulita da debiti e vecchi contratti, immessi in una bad company - l'azienda ferroviaria che fabbrica il Frecciarossa e le supermetropolitane, ma è in passivo da anni.

Nel primo semestre di quest'anno, rispetto allo stesso periodo del 2012, la perdita operativa di AnsaldoBreda è raddoppiata a 68 milioni, gli ordini sono crollati del 68% a 43 milioni e i ricavi scesi del 26% a 264 milioni.

2) Crescita entro fine anno in Avio Spazio, se però il Paese - cioè l'Asi, Agenzia spaziale italiana, e il ministero della Difesa - decide d'investire sul Vega 2. Nella società del lanciatore spaziale Vega, rimasta esclusa dalla vendita di Avio Motori a General Electric, l'orientamento dell'odierna Finmeccanica è infatti diventare l'azionista di riferimento entro dicembre.

Un'ipotesi è salire dall'attuale 15% a quote vicine alla maggioranza, affiancandosi a uno o più soci industriali, con accordi che le garantiscano un ruolo importante. Chi? Forse un francese: come Thales (con cui Finmeccanica ha già joint venture), ma anche Safran (che fa lanciatori) o Astrium.

3) Fuori Ansaldo Energia entro dicembre. È previsto per fine anno il closing con il Fondo strategico italiano della pubblica Cassa depositi e prestiti, che il 4 ottobre ha firmato per rilevare l'84,55% dell'azienda: 45% dal fondo First Reserve e 39,55% da Finmeccanica. L'impegno di Fsi è rilevare anche il rimanente 15% da Finmeccanica entro il 2017. Incasso: circa 600 milioni.

4) Sempre entro dicembre, infine, s'intende completare finanziariamente la cessione di Avio Motori a General Electric (vedi intervista a fianco). Anche qui, come per Energia, l'impatto positivo sarà sul bilancio 2013, che Pansa ha detto agli analisti di voler chiudere in utile, dopo gli 828 milioni di rosso del 2012 su 17,2 miliardi di ricavi (inferiore, però, ai -2,34 miliardi del 2011).

Se tutto va come previsto, da queste dismissioni entrerebbe quasi un miliardo, utile per abbattere il gigantesco debito netto (4,9 miliardi al giugno scorso). Una delle condizioni perché tutta l'operazione riesca, però, completate le cessioni, è che il Paese ci creda, cioè ci siano risorse sufficienti per mantenere i programmi in corso e investire in nuovi. È considerato cruciale il rifinanziamento della legge 808 che disciplina gli investimenti pubblici aerospaziali. La legge di Stabilità ne prevede il depotenziamento (si parla di 30 milioni all'anno, cifra molto lontana dal fabbisogno secondo Finmeccanica). Per Pansa, dovrebbe invece dotarla di fondi comparabili al resto d'Europa.

I nuovi confini
Nel perimetro della nuova Finmeccanica così delineata resterebbero 58.035 addetti (sui 67.408 totali, vedi tabella) e 15,56 miliardi di ricavi: tanto si ottiene sommando i dati dagli elicotteri (AgustaWestland) all'aeronautica (Alenia), dall'elettronica di Selex Es e della ristrutturata Drs alla difesa della Oto Melara. Fuori perimetro andrebbero 8.398 addetti e 2,43 miliardi di ricavi (le tre Ansaldo e la BredaMenarinibus).

Ma la cessione fondamentale, secondo fonti autorevoli di settore, è quella di AnsaldoBreda con i suoi 2.300 occupati: in difficoltà (e da integrare con un operatore internazionale) non solo perché il mercato è difficile e per fronteggiare rivali come Siemens dovrebbe fatturare il triplo, ma anche perché non è sostenuta dal cliente principale, Ferrovie dello Stato.

Ci si chiede: sulle ferrovie francesi viaggiano treni che non siano francesi? In Italia invece l'Alstom lavora per Fs. E la Breda sta sì costruendo l'Etr 1000 che farà Milano-Roma in due ore e 20, ma il contratto con Fs prevede che le venga pagato solo a fine lavori: Breda insomma finanzia il treno. Poco ha potuto, poi, il rilancio da poco avviato, contro le commesse cancellate da belgi e olandesi (e partirà dall'Italia l'azione legale).

Si vedrà la reazione dei lavoratori al piano Pansa. Dopo il protocollo del 5 aprile firmato anche dalla Fiom, che pone le basi per la partecipazione dei sindacati alle scelte aziendali come in Germania, qualcuno lo chiama l'anti-Marchionne. Ma lui non gradisce.

 

ALESSANDRO PANSAselex finmeccanicab DE GENNARO ANSALDO BREDA jpegLOGO ANSALDOfinmeccanica agusta westland elicotteroLOGO AGUSTA WESTLAND

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”