carlos ghosn

GHOSN SHOW! - MENTRE IL MANAGER EVASO GRIDA AL COMPLOTTO, IN SALA SI ALZANO GLI APPLAUSI: PER PARTE DEL LIBANO È UN EROE, UN FIGLIO DELLA DIASPORA CHE HA AVUTO SUCCESSO ALL'ESTERO. MIGLIAIA DI PERSONE CHE MANIFESTANO CONTRO LA CORRUZIONE VEDONO IN LUI UN SIMBOLO DA CANCELLARE, MA IN SALA C'È L'ALTRA METÀ DEL PAESE. I BANCHIERI, I RICCHI DALLE FORTUNE MISTERIOSE - ''I DIRIGENTI SI GIUDICANO DAI RISULTATI: I MIEI SUCCESSORI HANNO PERSO MILIARDI IN BORSA E FATTO FALLIRE L'ACCORDO CON FCA''

 

 

Francesca Caferri per “la Repubblica

 

È un grande show quello che Carlos Ghosn ha preparato per il suo ritorno sulla scena mondiale dopo 14 mesi di silenzio, arresti e accuse. L' ex presidente e ad di Nissan- Renault, 65 anni, appare nella sala del sindacato della stampa libanese in abito blu e cravatta rossa, gemelli d' oro, orologio sportivo: è sicuro di sé, il viso più magro rispetto alle foto di prima dell' arresto, pettinato con cura.

 

 Accanto a lui c' è Carole, 53 anni, sua moglie, elegantissima in tailleur scuro e camicia di seta chiara. Ad attendere la coppia 150 giornalisti di tutto il mondo: altrettanti sono rimasti fuori, sotto la pioggia fredda di Beirut.

CARLOS GHOSN

 

Ghosn è arrivato in Libano - Paese di cui è cittadino, come di Francia e Brasile - il 30 dicembre, dopo una fuga rocambolesca dal Giappone, dove era agli arresti domiciliari con l' accusa di frode fiscale e malversazione. Non appena sale sul podio, appare chiaro che lo stile vistoso e fuori dagli schemi che per anni ne ha fatto uno dei protagonisti della finanza mondiale è ancora lì, nonostante tutto. «Le accuse contro di me non hanno nessun fondamento, ma ho capito che non avrei mai potuto dimostrarlo in un processo equo.

 

La decisione di fuggire è stata la più difficile della mia vita - dice - Ma non avevo altra scelta per difendere me stesso e la mia famiglia. Sono stato vittima di una persecuzione: a un certo punto non è stato difficile arrivare alla conclusione che la scelta era fra morire in Giappone o scappare ».

 

CARLOS GHOSN

E avanti così: un monologo di un' ora e quindici minuti in cui senza mai fermarsi, racconta di una detenzione "brutale": la doccia solo due volte alla settimana, la cella di isolamento con la luce sempre accesa, gli interrogatori durati ore, senza pause e senza avvocati, l' obbligo di stare lontano dalla moglie. «Mi hanno detto che se avessi confessato, tutto sarebbe finito bene. Altrimenti avrebbero perseguitato anche lei e i miei figli», dice. E ancora: «Ringrazio chi mi è stato vicino, la mia famiglia, le autorità e la gente del Libano che non ha mai perso la fiducia in me».

michael taylor, l'ex berretto verde che ha aiutato ghosn a fuggire 2

 

In sala si alzano gli applausi: per parte di questo Paese Ghosn è un eroe, un figlio della diaspora che ha avuto successo all' estero e tenuto alto il nome della nazione sulla scena mondiale. Poco importa se le migliaia di persone che da quasi tre mesi manifestano contro la corruzione vedano in lui un simbolo del Libano che vorrebbero cancellare: oggi in sala c' è l' altra metà del Paese.

 

I banchieri, i ricchi dalle fortune misteriose e quelli - tanti - che nessuno sa cosa facciano: ma che qui hanno ancora molto da dire. A Ghosn questo non importa. Gli basta che la sala sia piena, pienissima, e che penda dalle sue labbra. Sorride, gesticola, si agita: si gode ogni momento. Accusa Nissan e il governo giapponese di essersi alleati contro di lui allo scopo di diminuire l' influenza della francese Renault su Nissan nell' alleanza a due che lui stesso aveva voluto e i magistrati di aver tentato di farlo passare per un «dittatore freddo e meschino». «Mi sono sentito ostaggio di un Paese che ho servito per 17 anni», ripete più volte.

 

la fuga di carlos ghosn

Alle sue spalle, sul muro, vengono proiettati una serie di documenti: la lista delle accuse, quella dei pagamenti effettuati per la festa di matrimonio al castello di Versailles, gli accordi siglati con Nissan per l' uso delle case in Brasile e in Libano. Ghosn li usa per rispondere alle accuse dei magistrati ad una a una. La strategia è chiara: «Ho intenzione di ripulire il mio nome e di ristabilire la verità sul lavoro che ho fatto».

 

le telecamere di sorveglianza nella casa di ghosn a tokyo

Solo di un argomento non parla: come sia arrivato qui. Da giorni i giornali libanesi e quelli internazionali pubblicano dettagli sulla sua fuga: un piano da milioni di dollari preparato per mesi, dicono, con l' aiuto di un membro delle forze speciali americane dedito all' attività privata e di ex miliziani falangisti. Il manager tace: «è stato come tornare alla vita», si limita a dire.

 

 Una frase che non risponde alle tante domande dei magistrati giapponesi, che da Tokyo parlano di critiche «inaccettabili e unilaterali » e promettono di proseguire la loro battaglia: contro di lui e contro sua moglie, da tre giorni ufficialmente ricercata come complice. Ma a Carlos Ghosn, è evidente, quello che hanno da dire non interessa più: «Sono un uomo d' affari. E gli uomini d' affari si giudicano dai risultati - spiega - da quando non ci sono più io Nissan e Renault hanno perso miliardi di capitalizzazione in Borsa. E l' alleanza, detto francamente, non esiste più».

carlos ghosn con la moglie

 

Un passaggio particolarmente doloroso è quello del mancato accordo con Fiat Chrysler: «Hanno mancato quello che non si poteva mancare», dice riferendosi ai manager che hanno preso il suo posto. E poi, rispondendo a una domanda di Repubblica spiega: «Con Fca avevamo avuto un ottimo dialogo. Avremmo dovuto vederci a gennaio 2019 per finalizzare l' accordo, ma sono stato arrestato. La mancata firma è una grande perdita per Renault».

 

Sono passate due ore e mezza dall' inizio della conferenza stampa: le mani dei giornalisti si alzano ancora per fare domande, Ghosn vorrebbe rispondere a tutti, continuando a passare, come ha fatto per tutto il pomeriggio, dall' inglese al francese, dall' arabo al portoghese. Ma i suoi gli dicono che, basta, è ora di andare. A malincuore si ferma, non prima però di promettere che non finisce qui: il mondo, questo è certo, di lui sentirà ancora parlare .

carlos ghosn con la moglie caroleBRUNO LE MAIRE CARLOS GHOSNCARLOS GHOSNIL CARCERE DI KOSUGE A TOKYO DOVE E RINCHIUSO CARLOS GHOSNCARLOS GHOSN NISSAN RENAULTThierry Bollore CARLOS GHOSNcarlos ghosn 2

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…