SCALO FANTASMA - ALL’AEROPORTO DI COMISO ATTERRANO SOLO I MIGRANTI MA IL PERSONALE RICEVE GLI STRAORDINARI (E LA REGIONE PAGA)

Fabio Albanese per "La Stampa"

Il primo aereo con passeggeri «veri» avrebbe dovuto essere, ventuno giorni dopo l'apertura ufficiale dello scalo, il «Dash 8» turboelica che venerdì mattina ha portato in Sicilia un gruppo di turisti maltesi. Ma, tolti due voli privati nelle scorse settimane, il battesimo della pista dell'aeroporto di Comiso lo ha fatto, giovedì notte, un Boeing della Mistral Air proveniente da Lampedusa.

A bordo, un centinaio del migliaio di migranti sbarcati negli ultimi giorni nella piccola isola delle Pelagie. Il, finora deserto, «Magliocco» ha già trovato una sua ulteriore motivazione d'esistere, oltre quella di scalo della Sicilia Sudorientale cui aspira e di scalo alternativo al trafficatissimo CataniaFontanarossa, ogni qual volta l'Etna farà le bizze.

Peccato che alle 23,30 di giovedì, come alla stessa ora di venerdì quando è arrivato da Lampedusa un secondo volo di Stato con altri cinquanta clandestini, era già chiuso da tre ore e mezza, visto che per il momento gli addetti alla torre di controllo, che per i primi due anni paga la Regione Siciliana, tengono aperto lo scalo dalle 9 alle 19. «Hanno fatto un'ora e mezza di straordinario, dalle 22,30 alle 24, così come il poco altro personale dell'aeroporto che è servito per questa operazione - precisa il presidente della Soaco, la società di gestione dello scalo di Comiso, Ugo Dibbenardo -, spese che verranno pagate dallo Stato nel conto dei diritti di atterraggio e decollo». Quanto? Un conteggio di massima fatta dai responsabili dell'aeroporto parla di circa 2500 euro.

Poi, certo, in attesa che arrivino gli altri aerei, a Comiso finora il personale per la maggior parte del tempo non può che girarsi i pollici per le dieci ore di apertura ufficiale. Dal 31 maggio, giorno di apertura, a Comiso sono atterrati alcuni ultraleggeri, il jet del numero 2 di Ryanair Michael Cawley, due aerei da turismo da una decina di posti l'uno arrivati dall'Inghilterra e dall'Ungheria, e i primi due voli del charter per Malta.

Fatti due conti, il più importante arrivo di passeggeri finora è stato proprio quello dei 150 migranti arrivati da Lampedusa, cento trasferiti poi nel centro accoglienza della vicina Pozzallo, gli altri nel più distante Cara di Mineo, in effetti molto più vicino a Catania. «Ma per noi è un riconoscimento che Comiso è uno scalo strategico e che dunque merita di essere inserito nella lista degli aeroporti di importanza nazionale», dice Dibennardo.

Al momento, per usare le parole del presidente dell'Enac Vito Riggio, Comiso è «uno scalo privato», visto che è stato costruito con 46 milioni di euro messi dall'Ue e dalla Regione siciliana ed è gestito da una società, la Soaco, controllata al 35 per cento dal Comune di Comiso e il resto dalla Intersac, che fa capo all'aeroporto di Catania e a un privato, la famiglia dell'editore catanese Mario Ciancio. Ma i voli di linea quando arrivano? «Il 7 agosto comincia il volo Ryanair per Ciampino, un mese dopo quelli per Londra Stansted e per Bruxelles

Charleroi - dice Dibennardo - . Poi, grazie al presidente Crocetta che ha trattato con Tunisair, da metà luglio avremo un charter settimanale per la Tunisia, e da settembre il volo Air One per Malpensa».

Nel frattempo, dall'assolata e deserta pista a pochi chilometri dalle spiagge care al commissario Montalbano della fiction tv, si guarda l'orizzonte verso Nord. Metti che una nuova eruzione dell'Etna ricopra di cenere la pista di Catania...

A Comiso gli aerei arriverebbero finalmente a decine. Intanto, oggi e domani a Comiso si vota: c'è il ballottaggio per il sindaco, tra l'uscente Alfano e Spataro. E in mezzo c'è anche l'aeroporto nuovo di zecca.

 

comiso aeroporto di comiso aeroporto comiso comiso vetrata aeroporto aeroporto aerostazione comiso aeroporto comiso Aeroporto di Comiso x

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”