I REVISIONISTI DEL QUARTIERINO - “IL FATTO” ROVINA LA FESTA DI CALTA, RICUCCI E FURBETTI, TUTTI ASSOLTI PER LA SCALATA UNIPOL-BNL - PER ANTONVENETA LE CONDANNE CI SONO STATE. ENTRAMBE LE OPERAZIONI ERANO ILLECITE, UN PATTO POLITICO CHE ASSEGNAVA UNA BANCA PER UNO: ANTONVENETA AL BERLUSCHINO FIORANI E BNL AL DIESSINO CONSORTE, CON L’INTERVENTO VIETATO DI FAZIO - IN UNIPOL-BNL, SEI HANNO PATTEGGIATO E RESTITUITO 350 MLN €, E C’È ANCORA UN PROCESSO IN CORSO A ROMA…

Gianni Barbacetto per il "Fatto quotidiano"

Assoluzioni, riduzioni di pena, soldi restituiti: davvero i furbetti del quartierino possono festeggiare la loro riabilitazione? Le due sentenze d'Appello dei giorni scorsi sono state lette da qualcuno come sconfessioni secche delle ipotesi d'accusa. Quella del 28 maggio, per la scalata Antonveneta, ha ridotto alcune pene, assolto alcuni imputati, revocato alcune confische. Quella poi del 30 maggio, per la scalata Bnl, ha dissolto le condanne per il reato di aggiotaggio. Tanto rumore per nulla, dunque, attorno ai furbetti del quartierino?

Le scalate ad Antonveneta e a Bnl erano due progetti distinti e la seconda era buona e giusta (Massimo Mucchetti sul Corriere Nessun "patto occulto" tra Unipol e i suoi alleati (Rinaldo Gianola sull'Unità). Il governatore di Bankitalia Antonio Fazio non era il "regista occulto delle scalate", ma una specie di santo, martire, genio della finanza ed eroe delle istituzioni (Angelo De Mattia, ex braccio destro di Fazio, sul Foglio).

Il revisionismo a presa rapida tenta di cancellare la memoria del progetto dei furbetti, peraltro raccontato in presa diretta (nelle intercettazioni) dagli stessi protagonisti. Nella primavera-estate del 2005 a entrare in scena è un poker di personaggi che dà il via a tre assalti in contemporanea : a due banche, Antonveneta e Bnl, e al maggior giornale italiano, il Corriere della sera.

Il poker è composto da un banchiere di Lodi, Gianpiero Fiorani, un finanziere di Brescia, Emilio Gnutti, un immobiliarista di Roma, Stefano Ricucci, il padre-padrone di Unipol, Gianni Consorte. Attorno a loro, una piccola folla di com-primari, sostenitori, amici. Il gruppo sembra un po' una compagnia da Amici miei. "Furbetti del quartierino", appunto, secondo la definizione coniata lì per lì da Ricucci.

Eppure è forte. Per due motivi. Perché ha alle spalle, eccome, Antonio Fazio, che dovrebbe essere il custode delle regole e l'imparziale arbitro del gioco, ma in realtà tifa spudoratamente per Fiorani e i suoi amici, meritandosi perfino un bacio in fronte nella notte. E perché è una squadra bipartisan, con sostegni a destra e sinistra, nel mondo berlusconiano e in quello dalemiano, passando per la Lega di Bossi.

Lo confessa candidamente Gnutti il 12 luglio 2005, parlando (intercettato) con il braccio destro di Consorte, Ivano Sacchetti: "A Berlusconi ho detto che con buona probabilità andrò in appoggio anche di là perché mi pare corretto e giusto e Berlusconi ha detto che faccio bene... Io ho detto a Berlusconi che a noi interessa molto appoggiare Gianpiero perché dall'altra parte stiamo facendo quell'altra... Per cui, per una questione di equilibrio, si fa una per uno. Berlusconi mi ha detto che faccio bene".

Una a te, una a me: le scalate Antonveneta-Bnl saranno forse diverse come technicality (vedremo le motivazioni dell'appello Bnl), ma erano un unico progetto politico. L'una "copriva" l'altra. Una bicamerale della finanza. E Fazio ne era il garante istituzionale, come peraltro dimostra la condanna ottenuta in Antonveneta. Ma "i peccatori stavano da entrambe le parti", insiste Mucchetti: sia tra i sostenitori, sia tra gli oppositori delle scalate. I peccati degli oppositori, però, non cancellano quelli degli scalatori: confessati in diretta nelle incredibili telefonate dei furbetti.

Meno male, dunque, che la procura di Milano (i pm Eugenio Fusco, Giulia Perrotti e Luigi Orsi, coordinati da Francesco Greco) abbia avviato le indagini e bloccato le scalate, perché realizzate con metodi illegittimi. Prima ancora di ottenere il rinvio a giudizio, i pm ottengono alcuni patteggiamenti, tra cui quello della Popolare di Lodi, la banca guidata da Fiorani, che consegna ben 95 milioni di euro di profitti illeciti.

Poi a giudizio vengono rinviate, oltre a 68 persone fisiche, anche otto persone giuridiche. Sei di queste chiedono subito il patteggiamento e consegnano anch'esse alla procura i profitti illeciti. Sono Fingruppo e Gipi Finanziaria (di Gnutti), Garlsson e Magiste (di Ricucci), Tikal Plaza e Finpaco (dell'immobiliarista Danilo Coppola). Patteggiano gli amici bresciani di Gnutti e quelli lodigiani di Fiorani. In totale, la procura porta a casa subito ben 350 milioni di euro."Abbiamo vinto la partita prima ancora di iniziare il dibattimento", commentano al quarto piano del palazzo di giustizia.

Le sentenze di primo grado e d'appello confermano che la scalata Antonveneta è stata realizzata con mezzi illeciti e dunque condannano per aggiotaggio il governatore Fazio e gli scalatori Fiorani, Consorte, Sacchetti e Luigi Zunino. Assolto, è vero, il senatore Luigi Grillo (Pdl), capo del trasversale "partito di Fazio" e gran manovratore nei mari della politica: ma è assolto perché il Senato non concede di utilizzare le intercettazioni telefoniche che provano il suo darsi da fare per gli scalatori.

Per la scalata Bnl, i giudici di primo grado condannano. In appello, invece, ritengono che non sia provato l'accordo illecito tra Unipol e gli immobiliaristi del "contropatto" e dunque assolvono dall'accusa di aggiotaggio Consorte e Sacchetti da una parte e dall'altra Francesco Gaetano Caltagirone, Ricucci, Coppola e gli altri immobiliaristi coinvolti nella scalata.

Le motivazioni della sentenza ci spiegheranno il perché e la Cassazione dirà l'ultima parola, se sarà messa in grado di decidere prima che a chiudere la partita arrivi, a dicembre, la prescrizione. Intanto restano aperti altri processi a Roma. Consorte è a giudizio per infedeltà patrimoniale. E tutti gli imputati già processati a Milano per la scalata Bnl (per le operazioni compiute dal 23 maggio 2005 in poi) sono a giudizio a Roma per le azioni realizzate prima di quella data. Tanto rumore per nulla?

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE ANTONIO FAZIO Gianpiero FioraniSTEFANO RICUCCI CONSORTEdanilo coppola repLuigi Zunino ex re del mattone

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…