paradiso fiscale

IL PARADISO (FISCALE) ALL’IMPROVVISO – NEGLI ULTIMI 12 ANNI LE SOCIETÀ OFFSHORE SI SONO AGGIUDICATE 2 MILIARDI DI APPALTI PUBBLICI ITALIANI – LO STUDIO CHE TRACCIA LE SEDI DEI VINCITORI DEI BANDI DI GARA: LA METÀ PROVENGONO DA SVIZZERA E HONG KONG – L’EUROPA A PAROLE FA LA GUERRA AI PARADISI FISCALI, MA IN UN DECENNIO HA FATTO USCIRE 56 MILIARDI

Giorgia Pacione Di Bello per “la Verità”

paradiso fiscale

 

Gli appalti pubblici piacciono alle società offshore. In Italia, secondo lo studio «Tenders in Eu: how much goes to tax havens», pubblicato da Datlab (società di analisi dati focalizzata sul settore degli appalti pubblici) negli ultimi 12 anni aziende con sede diretta o indiretta in paradisi fiscali hanno vinto gare pubbliche per 2,13 miliardi di euro. Le aziende che hanno maggiormente vinto risultano essere collegate con due centri offshore in particolare: la Svizzera (per 1 miliardo di ricavi) e HongKong (per 194 milioni di ricavi). Ma l' Italia non è l' unico Paese a livello europeo che ha fatto vincere società collegate a paradisi fiscali attuali o passati.

 

Lo studio stima infatti che l' Unione europea abbia fatto guadagnare a queste aziende circa 56 miliardi di euro, negli ultimi dodici anni. Quota che risulta essere più che raddoppiata nell' ultimo decennio.

 

Entrando nel dettaglio. A livello Ue, il Paese che ha fatto vincere il maggior numero di gare pubbliche a società offshore è stato il Regno Unito, seguito dalla Spagna, dalla Polonia, dall' Estonia, dal Portogallo e dai Paesi Bassi. L' Italia, a livello europeo, si posiziona invece al nono posto, tra la Lituania e la Svezia.

 

APPALTI PUBBLICI

È stato dunque tracciato come nel Regno di sua maestà Elisabetta II il 13,4% degli appalti sia stata vinta da società che si appoggiano ad un paradiso fiscale per una somma superiore ai 10 miliardi di euro. Nel caso inglese le società che più spesso vincono le gare hanno legami con le Bermuda, le Isole vergini inglese e la Svizzera. Al secondo posto, nel Portogallo, ben distanziato dal Regno Unito, solo il 6% degli appalti è stato vinto da questo genere di società. Le somme rimangono però molto alte. Si parla infatti di circa due miliardi di euro di guadagno.

 

appalti PUBBLICI

In questo caso, come per l' Italia, le società hanno legami in particolar modo con la Svizzera. A livello generale si osserva dunque che il paradiso fiscale maggiormente collegato alle società offshore vincitrici risulta essere proprio la Svizzera (45%), il che non sorprende più di tanto visti i suoi legami economici con l' Unione europea e la posizione geografica previlegiata. Al secondo posto le Bermuda (12%) seguite dalle Isole Vergini (11%), Cayman (8%), Curacao (5%), Qatar (4%), Hong Kong (4%), Emirati Arabi Uniti (3%), Liechtenstein (2%) e Corea del Sud (1,5%).

 

Se si guarda invece all' andamento delle vincite, si può notare come nel corso degli ultimi 12 anni la percentuale di gare vinte da società che hanno legami con i paradisi fiscali ha visto un momento di calo tra il 2008 e il 2009, dove hanno ottenuto solo il 3% delle vittorie.

soldi in svizzera 7

La risalita c' è stata tra il 2010 e il 2011, quando la percentuale è salita al 4,5%. Dal 2011 in poi le percentuali sono rimaste costanti intorno al 4%. Ma nel 2017 c' è stato di nuovo un picco, facendo arrivare i valori ad un +5,2%.

 

Se si osservano invece i nomi dei paradisi fiscali che maggiormente risultano essere coinvolti si può notare come tutti rientrino all' interno della lista dei paradisi fiscali dell' Unione europea (lista nera e grigia), pubblicata a fine 2017 e poi svuotata sistematicamente nel corso del 2018. Eppure, nonostante ciò, la stessa Europa ha fornito per gli ultimi 12 anni, 56 miliardi di euro a questi stessi paradisi fiscali.

 

soldi in svizzera 6

Se in molti campi può essere difficile limitare l' intromissione di paradisi fiscali, il settore degli appalti pubblici dovrebbe invece essere più facilmente controllabile. E questo perché il governo nazionale potrebbe infatti spingere l' azienda in questione a trasferirsi fuori dal paradiso fiscale, dove ha la residenza, se vuole partecipare ad una determinata gara.

 

Inoltre, a livello europeo con la nuova direttiva contro il riciclaggio di denaro l' esclusione di queste aziende dovrebbe essere ancora più semplice, dato che si parla di dare il via ai registri pubblici dei beneficiari.

 

necker island paradiso fiscale

Questo comporterebbe dunque che ogni Paese dovrà avere un registro dove vengono segnati i reali nomi dei proprietari effettivi di tutte le aziende presenti in quella giurisdizione. E in questo modo si potrà sapere esattamente a chi è intestata una determinata società e in quale Paese. I ricercatori dello studio hanno dunque chiesto, alla luce di ciò, se fosse dunque possibile escludere automaticamente tutte le società, collegate a paradisi fiscali, dalle gare pubbliche.

 

L' Ue, stando a quanto riportato nello studio, non ha risposto né «sì» né «no». Ha infatti ammesso, cautamente, che ci sarebbe questa possibilità, ma prima di escludere un' azienda bisognerebbe dare modo alla società in questione di dimostrare che è in regola dal punto di vista fiscale e legale. Si lascia dunque alla buona volontà di ciascun Stato membro decidere se estromettere le società collegati a paradisi fiscali o se chiudere un occhio in alcuni casi.

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...