ursula von der leyen vladimir putin gas

ALTRO CHE RAZIONAMENTO, ORA CI RITROVIAMO AD AVERE TROPPO GAS! – IN EUROPA I PREZZI DEL METANO SONO CROLLATI DEL 70% RISPETTO AI MASSIMI E SONO TORNATI AI LIVELLI DI GIUGNO, PRIMA CHE PUTIN COMINCIASSE A TAGLIARE LE FORNITURE – RAMPINI: “GLI INTERMEDIARI DEL GAS PARLANO DI ‘INGORGO’, PER NON SUBIRE PERDITE SUI PREZZI DI VENDITA PARCHEGGIANO NAVI-CISTERNA PIENE DI GAS LIQUIDO AL LARGO DELLE COSTE INGLESI E SPAGNOLE. CI ATTENDE UN PERIODO DI FLUTTUAZIONI, A VOLTE INCOMPRENSIBILI”

Federico Rampini per www.corriere.it

 

MEME SU PUTIN E IL GAS

L’ultima follia del prezzo del gas è questa: in Texas tre giorni fa valeva meno di zero, te lo regalavano, anzi ti pagavano se facevi il favore di andarlo a ritirare. Non scherzo. È un caso estremo, un’anomalia momentanea, ma serve a illustrare i paradossi di un mercato impazzito. Comunque anche in Europa i prezzi del gas sono crollati del 70% rispetto ai massimi. Sono tornati ai livelli di giugno, prima che Putin cominciasse a tagliare le forniture. Gli intermediari del gas parlano di «ingorgo», per non subire perdite sui prezzi di vendita parcheggiano navi-cisterna piene di gas liquido al largo delle coste inglesi e spagnole. La situazione si è capovolta in men che non si dica. Ma potrebbe capovolgersi di nuovo, in senso opposto. Anzi, quasi sicuramente accadrà.

 

gasdotto

Per almeno un anno, le bollette dell’energia ci faranno disperare: in un certo senso, anche quando scenderanno. Ci attende un periodo di fluttuazioni, a volte incomprensibili. Bisognerà tenere i nervi saldi per fare le scelte giuste ed evitare gli errori del passato. Cominciamo dalla situazione attuale: schizofrenia pura. Gli italiani e molti altri cittadini europei in questo preciso momento subiscono l’impatto di bollette pesantissime, che per alcuni significano sacrifici insopportabili o il fallimento. Nello stesso tempo i prezzi all’ingrosso del gas stanno precipitando, sia pure senza arrivare all’incidente estremo del Texas (un controsenso che spiego più avanti).

 

Che cosa sta succedendo? In un videocommento apparso sul sito del «Corriere» due giorni fa, ho spiegato le cause fondamentali del calo dei prezzi del gas all’ingrosso. Il clima insolitamente tiepido di questo autunno in tutta l’Europa consente di rinviare l’accensione dei riscaldamenti e quindi modera la domanda di energia. Anche i segnali di recessione mondiale, o quantomeno il rallentamento della crescita, riducono i consumi: col paradosso che la Cina rivende all’Europa del gas che aveva comprato ma di cui non ha bisogno perché la sua crescita è fiacca.

 

GAS N ROSES - MEME BY CARLI

Le scorte per l’inverno sono state completate, le capacità di immagazzinamento del gas sono piene al 95%, quindi è cessata per adesso quella «campagna acquisti» (follemente condotta da ciascun Paese europeo per conto proprio) che aveva innescato la terribile spirale dei rialzi nei mesi scorsi. Ma le bollette che gli italiani stanno pagando riflettono ancora i prezzi all’ingrosso che erano impazziti durante quella «campagna acquisti». Ecco perché sulle famiglie e sulle imprese si abbatte, in ritardo, uno shock energetico che sui mercati all’ingrosso è già in ritirata.

 

Ma quanto durerà questa caduta dei prezzi? Non mi azzardo a fare previsioni, naturalmente, perché troppe incognite incidono sulla volatilità dei mercati energetici. Però il mercato dei futures già prevede un ritorno di aumenti dei prezzi quest’inverno. Un dato di fondo lo conosciamo, sulla dinamica della domanda e dell’offerta. Se continua la guerra e la Russia resta sotto sanzioni (cioè di fatto è lei che sanziona noi chiudendo i rubinetti di Nord Stream), è stata tolta dal mercato del gas una fetta consistente dell’offerta mondiale.

 

RAZIONAMENTO GAS

Per il petrolio è diverso, perché tanto petrolio viaggia su mare e quindi i flussi si adattano: il greggio che la Russia non vende più a noi, lo vende alla Cina e all’India; queste due hanno meno bisogno di petrolio saudita e di conseguenza l’Arabia può venderne di più a noi. È una partita di giro ma l’offerta complessiva di petrolio rimane abbastanza stabile (salvo qualche taglio deciso dall’Opec). Gli equilibri della domanda e dell’offerta di petrolio per adesso tendono ad aggiustarsi senza tensioni eccessive sui prezzi. Poi se arriva davvero una recessione il calo della domanda farà il resto, e i prezzi scenderanno.

 

Il gas segue altre regole, perché tanta parte delle forniture viaggiavano attraverso gasdotti. Quello che la Russia non vende più all’Europa non riesce a venderlo altrove. C’è quindi una componente sostanziale dell’offerta mondiale che è proprio sparita. Gli altri produttori – Olanda e Norvegia in Europa; Qatar Stati Uniti Canada Australia nel resto del mondo – non possono aumentare così tanto la propria produzione da compensare tutto l’ammanco russo.

 

PUTIN GAZPROM

 Inoltre il gas di quei fornitori deve viaggiare allo stato liquido su nave e noi europei ci metteremo molti anni per costruire tutti i rigassificatori di cui abbiamo bisogno. (Piccolo, sporco segreto: poiché il gas liquido non è soggetto a sanzioni, noi lo stiamo comprando anche dalla Russia).

 

Interviene un altro problema. Per aumentare l’offerta di gas in tutti quei paesi che non sono la Russia, bisogna investire: sia nell’estrazione da nuovi giacimenti, sia nelle infrastrutture di immagazzinaggio e di trasporto. Ma governi e opinioni pubbliche in Occidente hanno contribuito a decretare uno sciopero degli investimenti, «maledicendo» le energie fossili da qui all’eternità.

 

Ancora di recente delle ong ambientaliste hanno pubblicamente attaccato una grande banca, Bnp Paribas, intimandole di non finanziare con un solo euro gli investimenti nel settore del gas. Rieccoci, schizofrenia pura, o autolesionismo mostruoso. Abbiamo bisogno di gas, ma vogliamo vietare tutti quegli investimenti che sono essenziali per averlo.

 

bollette luce gas 4

Questo spiega anche l’anomalia della quotazione «sotto zero» in Texas. Per la precisione, il 25 ottobre in una seduta di scambi sul mercato «spot», il gas naturale del West Texas è sceso a meno 2,25 dollari per milioni di Btu (British Termal Unit, l’unità di misura del gas). La causa è questa: localmente, in Texas, di gas se ne produce anche troppo. Però non si riesce a trasportarlo verso i consumatori sotto forma liquida. Un terminal è fuori uso da giugno per un incendio. Un altro è stato chiuso per manutenzione. Per cui i produttori di gas non sanno che farsene, pagano chi riesce a portarglielo via.

 

Si tratta di un problema momentaneo, anch’esso però è legato allo sciopero degli investimenti di cui sopra. Anche in America un ambientalismo anti-scientifico, con complicità a Wall Street e alla Casa Bianca, ha penalizzato per anni tutte le infrastrutture del settore negando capitali essenziali. L’idea che la transizione alle energie pulite possa essere veloce, quasi istantanea, è una follia che sta facendo danni enormi: in particolare contribuisce alle rigidità nell’offerta di quelle energie fossili che resterano ancora indispensabili a lungo.

 

gasdotto

Torno alle montagne russe: le oscillazioni folli dei prezzi del gas nei prossimi mesi. Salvo ulteriori imprevisti, dopo aver pagato delle bollette allucinanti che riflettono la corsa agli acquisti dei mesi scorsi, i consumatori italiani dovrebbero vedere arrivare delle bollette più normali che rifletteranno i prezzi di oggi, in netta discesa. Ma poi? I mercati cominceranno ad anticipare la prossima «campagna acquisti»: quando tutti i paesi europei dovranno ricominciare a fare scorte in vista dell’inverno 2023-24.

 

CARO BOLLETTE GAS

L’estate prossima ci troveremo in una situazione non molto diversa da quella dell’estate scorsa. Avremo attivato pochi rigassificatori nuovi (noi italiani molto meno dei tedeschi). La produzione olandese e norvegese, o qatarina, canadese, statunitense, australiana, sarà aumentata ma non abbastanza per via di quello sciopero degli investimenti di cui sopra. La Russia, se continua a combattere, continuerà a non venderci il suo gas salvo quel poco che arriva via nave o sui gasdotti «minori» (che attraversano Ucraina e Turchia).

 

bollette del gas

Le rinnovabili non sono un’alternativa, anche perché bloccate da vincoli «paesaggistici». Per compensare il gas russo mancante non basta qualche pannello fotovoltaico in più sui tetti delle case. Bisognerebbe tappezzare il Mezzogiorno di mega-centrali solari, sequestrando così gran parte del territorio del Sud per alimentare l’industria del Nord. Oppure affollando le nostre coste di pale eoliche. Sappiamo che non accadrà. Negli Stati Uniti, dove Biden ha promesso di moltiplicare per trenta il parco eolico entro l’anno 2030, i ritardi di attuazione sono spaventosi e quell’obiettivo appare del tutto irrealistico.

PUTIN GAZPROM PUTIN GAZPROMbollette luce gasspesa bollette elettriche gasbollette luce gas

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…