
ANTO’, FA CALDO, MEGLIO NON LAVORARE – IN SEGUITO ALL’ONDATA DI CALORE CHE INVESTE L’ITALIA, CON TEMPERATURE CHE SFIORANO I 40 GRADI IN MOLTE CITTÀ, 15 REGIONI HANNO APPROVATO ORDINANZE PER VIETARE O LIMITARE LE ATTIVITÀ ALL'APERTO NELLE ORE PIÙ CRITICHE: STOP AL LAVORO PER TRE MILIONI DI PERSONE – A VICENZA UN OPERAIO È IN COMA: SI È SENTITO MALE MENTRE ERA IN UNA CISTERNA DI ALLUMINIO – IL GOVERNO SI SVEGLIA E PREPARA UN PROTOCOLLO…
Articolo di Alessandro Mondo e Luca Monticelli per “La Stampa”
L'emergenza caldo blocca il lavoro in Italia. Sono già 15 le Regioni che hanno approvato ordinanze per vietare o limitare le attività all'aperto nelle ore più critiche. Il Friuli Venezia Giulia e le Marche lo faranno nelle prossime ore, mancano all'appello solo il Trentino Alto Adige, la Valle d'Aosta e il Molise.
Il Piemonte è tra le Regioni che hanno emanato l'ordinanza anti-afa ieri: entrerà in vigore oggi e sarà valida fino al 31 agosto. […] Lo stop deciso dal Piemonte va dalle 12.30 alle 16 ed è simile a quello adottato in altri territori. Il provvedimento firmato da Cirio stabilisce «il divieto di lavoro in condizioni di esposizione diretta e prolungata al sole per attività classificabili come fisicamente intense».
I lavoratori coinvolti dalle ordinanze contro il caldo estremo in tutta Italia potrebbero essere circa tre milioni, una stima che prende in considerazione i settori più colpiti dalle temperature roventi a cui sono destinate le nuove regole regionali: l'edilizia, la logistica, l'agricoltura e il comparto florovivaistico.
Le costruzioni, infatti, impiegano 1,7 milioni di persone; la gestione della distribuzione e dello stoccaggio oltre un milione mentre nelle campagne ci sono 500mila addetti alla raccolta estiva. Inoltre, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Research e citato da Collettiva – il giornale della Cgil – l'estate incandescente in Italia provoca oltre 4mila infortuni l'anno.
marina calderone alla camera - foto lapresse
I provvedimenti dei governatori recepiscono le "Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare" approvate in sede di Conferenza delle Regioni.
L'individuazione delle fasce orarie più critiche deve basarsi su indici riconosciuti a livello internazionale e sulle previsioni disponibili sui portali Worklimate, Inail e Cnr. Oltre a fermare le maestranze in caso di bollino rosso, viene anche raccomandato ai datori di lavoro di prevedere rotazioni del personale per ridurre i tempi di esposizione al solleone.
Oggi la ministra del Lavoro Marina Calderone sottoscriverà un protocollo quadro tra imprese e sindacati proprio per contenere i pericoli legati alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro. La bozza garantisce «un ampio ed automatico ricorso agli ammortizzatori sociali in tutte le ipotesi di sospensione o riduzione dell'orario di lavoro, anche in caso di lavoro stagionale».
La cassa integrazione per il caldo prevede le soglie orarie attualmente utilizzate e i datori di lavoro potranno avvalersi delle ordinanze pubbliche come strumenti che giustificano il ricorso alle interruzioni.
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La segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, sottolinea l'esigenza di fissare per legge un valore soglia che faccia scattare le misure, mentre Chiara Gribaudo, presidente della Commissione d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, auspica un decreto sugli ammortizzatori: «Occorre una misura stabile, che superi gli interventi emergenziali e le ordinanze di Regioni e Comuni, affinché il rischio calore trovi una risposta strutturale, perché i cambiamenti climatici hanno ormai reso da anni questi eventi non più eccezionali ma ordinari», sottolinea la deputata del Pd.
marina calderone alla camera - foto lapresse
Da Nord a Sud anche oggi saranno una ventina le città da bollino rosso: ieri due operai sono stati colti da malore per il caldo quando stavano lavorando in una cisterna di alluminio in provincia di Vicenza, uno è in coma e in rianimazione all'ospedale di Bassano del Grappa. A Bagheria, nel Palermitano, una donna di 53 anni, cardiopatica, è morta dopo essere svenuta per strada.
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