GENOVA PER NOI - SLURP! IN BORSA IL TITOLO CARIGE VOLA (IERI +12%, OGGI +9,7%) DOPO LE VOCI DI INTERESSE DI MALACALZA

1. L'ATTESA PER NUOVI SOCI CONTINUA A SPINGERE CARIGE IN BORSA
Da "Milano Finanza"

Resta alta l'attenzione in borsa su Banca Carige oggi protagonista di un nuovo balzo dopo il +12% di ieri. Il titolo sta guadagnando il 9,73% a 0,643 euro ancora in scia alle dichiarazioni dell'imprenditore, Vittorio Malacalza, considerato uno degli uomini più "liquidi" d'Italia, che si è detto potenzialmente interessato a investire nella banca genovese qualora fosse scelto un buon amministratore delegato.

Forti i volumi sull'azione che ha già scambiato oggi quasi 18,5 milioni di pezzi, pari allo 0,84% del capitale, rispetto alla media degli ultimi 30 giorni di 10 milioni. Alle parole dell'imprenditore italiano si sono aggiunte alcune indiscrezioni di stampa secondo cui anche Unipol avrebbe rinnovato il proprio interesse a entrare nel capitale dell'istituto, anche se non nella forma di un aumento di capitale dedicato di cui si era parlato un mese fa e poi smentito dalla compagnia.

A fare il nome della compagnia bolognese come possibile nuovo partner era stato l'ex presidente, Giovanni Berneschi, nei giorni caldi che hanno portato alla sua uscita dalla banca. In quell'occasione la smentita del numero uno di Unipol, Carlo Cimbri, fu secca: "non abbiamo allo studio alcun dossier". E anche se la compagnia non ha commentato i nuovi rumor, a detta di una fonte la posizione di Cimbri non sarebbe cambiata.

Intanto il capitolo dell'aumento di capitale, riguardo alla sua attuazione e alla sua eventuale entità, resta avvolto nel mistero. Di sicuro c'è che Banca d'Italia ha chiesto un rafforzamento patrimoniale di 800 milioni (da realizzare entro il primo trimestre 2014) e che al momento le cessioni, i cui introiti concorrono al rafforzamento patrimoniale, sono di entità ridotte. In questo senso la partita vera si gioca con la vendita delle assicurazioni, a cui sembra essere interessata una compagnia europea probabilmente non ancora presente in Italia.

Il tempo stringe e via Nazionale non è troppo bendisposta verso Banca Carige dopo il duro verbale che ha concluso l'ispezione e che ha imposto, entro fine mese, la scelta di un amministratore delegato. Il 7 ottobre il cda della banca ha affidato a Egon Zehnder International l'incarico di individuare la figura richiesta da Bankitalia a presidio della governance. Inoltre entro ottobre l'istituto genovese dovrà presentare un nuovo piano industriale, sempre in linea con quanto prescritto da Bankitalia.

La performance odierna di Banca Carige in borsa si colloca in un contesto in cui il comparto bancario italiano si presenta più o meno debole. A quanto pare Bankitalia ha convocato per il prossimo 4 novembre gli amministratori delegati dei 6 principali istituti in vista della verifica sulla qualità del credito. Il governatore, Ignazio Visco, potrebbe sollecitare un rinnovo del sistema di contabilizzazione dei crediti problematici implementando velocemente il criterio delle perdite attese, al posto dell'attuale sistema di valutazione basato sulle perdite registrate.

"Ci aspettiamo che nell'incontro si parli anche del capitale di sorveglianza. Secondo le ultime stime di Bankitalia, il deficit dell'intero settore era pari a 7,5 miliardi di euro. Nel secondo semestre del 2013 gli accantonamenti a fronte dei crediti deteriorati dovrebbero essere più alti di quelli del primo semestre", hanno commentato gli esperti di Intermonte secondo cui c'è anche Banca Carige tra quelle con un maggir deficit di capitale, oltre a Mps, Banco Popolare, Bpm e Banca Marche.


2. CARIGE SPICCA IL VOLO SULL'IPOTESI SULL'IPOTESI MALACALZA
Vittoria Puledda per "La Repubblica"

Carige in volo in Borsa (+9,75%) sulle aperture di Vittorio Malacalza ad investire nella banca, a patto che all'istituto di credito venga chiamato un amministratore delegato «in gamba». E non è l'unica uscita sul tema: due giorni fa il Secolo XIX tornava a parlare di un ritorno di fiamma dell'ipotesi di un ingresso di Unipol nel capitale, anche se non nella forma di un aumento di capitale dedicato di cui si era parlato un mesetto fa (e poi smentito dalla compagnia).

Ieri da Unipol non è arrivato nessun commento in proposito ma in realtà l'intero capitolo dell'aumento di capitale - se sì e soprattutto di quale entità - resta avvolto nel mistero alla Carige.

Di sicuro c'è che via Nazionale ha chiesto un rafforzamento patrimoniale di 800 milioni (da realizzare entro il primo trimestre 2014) e che al momento il capitolo cessioni, i cui introiti concorrono al rafforzamento patrimoniale, sono molto ridotti. La partita vera si gioca con la vendita delle assicurazioni, cui sembra essere interessata una compagnia europea (probabilmente non ancora presente in Italia) ma finora ci sono solo rumors. Il tempo stringe e Bankitalia non è troppo bendisposta, dopo il duro verbale che ha concluso l'ispezione. Entro fine mese, inoltre, dovrà essere scelto anche l'amministratore delegato.

Per quanto riguarda invece Unipol, ieri la compagnia è tornata alla ribalta per i documenti sulla fusione con le società ex Ligresti, pubblicati sul sito in vista delle assemblee straordinarie di fine mese. In particolare nella relazione si legge che l'Ivass ha
mosso rilievi a Unipol assicurazioni sulla gestione delle rc auto degli anni 2011-2012, in seguito agli accertamenti ispettivi conclusi in maggio e illustrati alla compagnia lo scorso 18 settembre.

In particolare sono emerse «criticità delle attività inerenti alla gestione del ciclo sinistri del ramo r.c.a. che comportano l'adozione di misure correttive di carattere organizzativo e procedurale nonché interventi di adeguamento delle relative attività del sistema di controllo interno» mentre dalla società fanno sapere che non sono emersi rilievi sulla congruità delle riserve.

E ancora: dai documenti di fusione emerge che Unipol registra una minusvalenza potenziale di 431 milioni di euro sui titoli derivati a fine giugno, mentre a fine dicembre la minusvalenza era di 449 milioni. Il documento sottolinea che le verifiche sui derivati avviate da Consob nel 2012 per quanto riguarda le metodologie di pricing «sono ancora in corso».

Infine Atahotel: la controllata presenta la necessità di essere ricapitalizzata (a fine 2012 dopo una perdita di 35,9 milioni il deficit patrimoniale era di 19,2 milioni) . Se il piano di ristrutturazione avrà successo, spiega Unipol, la catena alberghiera sarà in equilibrio finanziario nel 2015. Unipol per ora è concentrata sul risanamento e solo in un «secondo momento» penserà ad una «eventuale cessione». Pesa invece sulla compagnia una possibile richiesta del fisco per oltre 30 milioni, per la non deducibilità dei compensi versati ai Ligresti e ad alcuni manager in passato.

 

VITTORIO MALACALZA E MARCO TRONCHETTI PROVERA IN TRIBUNA ALLO STADIO MEAZZA VITTORIO MALACALZABANCA CARIGE E LA NUOVA BANCA CARIGE ITALIA repetto carige berneschi giovanni x CARLO CIMBRI jpegCARLO CIMBRI ligresti

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