CAFONALINO - SDE-RENATA POLVERINI SI FA IL PARTITO: “CITTA’ NUOVE”. COME FECE CON IL SINDACATO UGL, USA LA REGIONE LAZIO COME UN SERBATOIO DI VOTI E COPERTURA MEDIATICA, DA SFRUTTARE PER LE SUE AMBIZIONI NAZIONALI - VA PURE IN TOUR POLITICO: “PERUGIA, PESCARA, NAPOLI E TARANTO. LA TESSERA DEL PDL? NON SI PUÒ DIRE SE CE L’HO” - FESTIVAL DI ROMA : LA DETASSIS VA ‘RINNOVATA’, C’È PURE UN BUCO DI BILANCIO. DOMANDA: QUINDI SENZA MULLER DIRETTORE, NIENTE SOLDI? “È SOLO UN PROBLEMA DI LIQUIDITÀ” - ALE-DANNO ADERISCE AL PARTITO E INCASSA L’APPOGGIO “SE SI RICANDIDERÀ”…

Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo alla presentazione del parti della Polverini a piazza di Pietra

Ernesto Menicucci per il "Corriere della Sera - Roma"

Ora dell' aperitivo serale, sede della Regione di via Cristoforo Colombo quasi vuota. L' ufficio della governatrice Renata Polverini sembra una serra: oltre alle piante, campeggiano le orchidee. «Una me l' ha mandata a Natale Franco Califano...», confida.

Venerdì è stato un giorno importante: con la presentazione del documento programmatico a piazza di Pietra, la fondazione della Polverini «Città Nuove» è diventata grande.
«Se è per questo, lo eravamo già...», ribatte lei.

Le prossime mosse?
«Partiremo con un mini-tour, che toccherà Perugia, Pescara, Napoli e Taranto. E porteremo avanti le nostre idee».

Che sono?
«La riforma istituzionale. Serve un Senato federale, e una spinta maggiore verso il presidenzialismo, con l' elezione diretta del premier, mantenendo il bipolarismo».

Con l' antipolitica come la mettiamo?
«La politica deve riprendere in mano il pallino, altrimenti questa ondata la subiremo tutti. E si può partire dalla riforma elettorale: una cosa è la pronuncia della Consulta sui referendum, un' altra la presa d' atto della spinta che viene dai cittadini. Occorre una riforma che permetta alla gente di eleggere i suoi rappresentanti, non è detto che si debba fare solo attraverso le preferenze».

Altro?
«La riforma fiscale, inserendo le tasse di scopo. Quando Padoa Schioppa disse che pagare i tributi è bello, forse intendeva questo: se si sa a cosa vengono destinati i soldi, si paga più volentieri».

Città Nuove è il partito della Polverini?
«Al momento è una fondazione, che è intervenuta alle elezioni amministrative 2011 più sulla spinta che veniva dal territorio che per costruire un suo percorso».

Da dove nasce il progetto?
«Alle regionali c' è stata l' idea di una lista che portasse il mio nome. Ma visto che a tutti piace personalizzare, io sono andata controcorrente: Città Nuove non è solo mia, ma di chi ne fa parte. Il nome è un' idea olivettiana, costruita intorno al lavoro e al tessuto sociale».

La cosiddetta società civile, cioè l' antipolitica...
«Non è così. Noi intercettiamo persone che magari non sono pronte ad entrare in un partito. Abbiamo fatto la campagna di tesseramento per il Pdl, raccogliendo 30 mila adesioni nel Lazio».

Ma lei la tessera del Pdl l' ha presa, si o no?
«Non si può dire...

Perché?
Perché non ha senso: il Pdl lo considero il mio partito».

A «Città Nuove» ha aderito anche Gianni Alemanno
«Una sorpresa per tutti. Magari è stato un gesto dettato dall' entusiasmo del momento: i temi del nostro documento, dall' art. 18 al federalismo, sono argomenti a cui anche il sindaco, che viene dalla destra sociale, è sensibile».

Alle elezioni per il Campidoglio, nel 2013, la sua lista ci sarà?
«Se Alemanno, che si ricandida, lo ritiene un valore aggiunto, sì».

Cosa la divide e cosa la unisce ad Alemanno?
«La nostra è una conoscenza molto più breve di quello che si pensa, risale a quando lui era ministro dell' Agricoltura. Ci separa il nostro ruolo: lui amministra una città, io devo garantire l' istituzione che rappresento. Se i rispettivi interessi scricchiolano, ognuno porta avanti la sua posizione».

Sul trasporto pubblico locale, sono volate scintille. Perché avete tagliato 127 milioni all' Atac (del Comune), senza toccare quasi per nulla Cotral (della Regione)?
«Veniamo da 25 miliardi di debito, l' anno scorso ne abbiamo già ridotti due. Abbiamo subito 3 manovre del governo Berlusconi, una di quello Monti: se ci sono meno trasferimenti, dobbiamo tagliare di più. Ma anche Cotral ha avuto una riduzione».

Sulla riforma Roma Capitale, altro argomento di discussione tra Comune e Regione, a che punto siamo?
«Dobbiamo aspettare di capire cosa succede con le Province, altrimenti facciamo un papocchio ».

Il «partito della Polverini», passa anche attraverso la nomina di un suo uomo a Roma Metropolitane?
«La questione è un' altra. Come ha potuto, chi mi ha preceduto, mettere il 12% di capitali sulle metropolitane senza avere nessuno nel Cda per controllare quelle spese? Non mi posso permettere di fare solo il bancomat... Ora questo ingresso nel Cda ci sarà».

Claudio Velardi, suo ex spin doctor della campagna elettorale, al Maxxi?
«È una persona vivace, che pensavo potesse andar bene in quel contesto».

Festival del Cinema. Perché la direttrice Piera Detassis non va più bene?
«Ogni tanto c' è bisogno di un rinnovamento. Serve una spinta diversa, anche perché c' è un rosso di bilancio al quale bisognerà dar conto».

La Regione deve 2,8 milioni alla Festival. Senza Muller direttore artistico, niente soldi?
«Un problema di liquidità, perché il finanziamento è in bilancio. Ma i 25 miliardi di debito, ci costano 3 milioni al giorno di interessi».

Ma, a proposito di tagli, concedere il vitalizio anche agli assessori esterni era proprio necessario?
«È stata una montatura mediatica. Emilia-Romagna, Lombardia e altre regioni già li prevedono. E i vitalizi, dalla prossima legislatura, verranno abrogati».

 

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